Home Videogiochi News Just Cause 5 non vedrà mai la luce: l’ammissione del fondatore di Avalanche Studios

Just Cause 5 non vedrà mai la luce: l’ammissione del fondatore di Avalanche Studios

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All’inizio di quest’anno erano circolate voci secondo cui Just Cause 5 sarebbe stato cancellato a metà dello sviluppo, segnando la fine definitiva della celebre serie action open world.

Ora, a confermare indirettamente quelle indiscrezioni, è lo stesso fondatore di Avalanche Studios, Christofer Sundberg, che in un recente post sui social ha spiegato come l’attuale struttura dello studio renderebbe impossibile la resurrezione del progetto:

Anche il ritorno di Just Cause 5 non basterebbe a ‘salvare’ Avalanche.

La serie Just Cause debuttò nel 2006, imponendosi come un titolo d’azione open world senza precedenti. Il gioco spinse PlayStation 2 e Xbox ai loro limiti, offrendo ai giocatori un’enorme mappa da esplorare, missioni ad alto tasso di adrenalina e spettacolari acrobazie.

Il successo portò alla pubblicazione di tre sequel, ma fu Just Cause 4, lanciato nel 2018, a segnare il punto di rottura. Lo stesso Sundberg, in un raro momento di autocritica, ha ammesso alcune responsabilità:

I problemi di JC4 derivavano in parte da me: mi sono ritrovato, mio malgrado, a spostarmi dalla direzione creativa verso la burocrazia aziendale. Poi ci sono stati i problemi con il publisher, la composizione del team e i ruoli interni. È un peccato, perché oggi JC4 mostra ancora un grande potenziale.

L’intervento di Sundberg è arrivato in seguito alla pubblicazione online di alcune immagini di Contraband, il misterioso progetto nato in collaborazione con Microsoft e poi scomparso dai radar:

Io e il mio team abbiamo proposto Contraband a Microsoft nel 2017, e abbiamo firmato l’accordo. Da allora è cambiato molto, ma sarebbe stato fantastico vederlo pubblicato un giorno. Quanto a Just Cause 5, è impossibile: ormai pochissimi membri del team originale sono rimasti.

Nei commenti al suo stesso post, Sundberg non ha risparmiato critiche alla gestione attuale dello studio da lui fondato:

Devono ritrovare il fuoco, rischiare, far arrabbiare la gente e creare giochi che tutti dicevano impossibili. Ho fondato Avalanche per rompere gli schemi, non per adattarmi a essi.

Un messaggio amaro, ma anche un monito per un’industria che, secondo Sundberg, avrebbe perso la voglia di osare. E con Just Cause 5 ormai definitivamente fuori dai piani, il futuro di Avalanche Studios sembra più incerto che mai.

Scritto da
Lorenzo Bologna

Appassionato di tutto ciò che concerne il mondo videoludico, sono un inguaribile amante dei titoli horror e un accumulatore compulsivo di trofei (meglio se di platino). Avvicinato al medium grazie a mamma Nintendo e papà Crash Bandicoot.

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