L’ex capo di Rockstar Dan Houser ha spiegato perché la serie Grand Theft Auto non lascerà gli Stati Uniti, per quanto riguarda l’ambientazione.
La serie di GTA è sempre stata ambientata in fittizie location degli Stati Uniti d’America. Solo una volta, molti anni fa, oltre allo spin-off GTA: London, Rockstar Games pensò di spostare un capitolo a Tokyo, salvo poi ripensare tutto e cancellare il progetto. Il motivo di questa costanza nell’ambientazione, secondo Houser, è chiaro: abbiamo bisogno di questo luogo come setting per GTA.
Intervenendo al podcast di Lex Fridman, il co-fondatore di Rockstar ed ex scrittore principale della serie ha affermato che, a parte il citato GTA: London, Grand Theft Auto è rimasto saldamente radicato negli Stati Uniti perché si basa molto sullo stile americano.
Abbiamo realizzato una piccola cosa a Londra 26 anni fa, GTA London, per la versione top-down per PS1. Era piuttosto carino e divertente, come primo pacchetto di missioni in assoluto per PlayStation 1. Credo che per un gioco GTA completo, abbiamo sempre pensato che ci fosse così tanta Americanità insita nella proprietà intellettuale, che sarebbe stato davvero difficile farlo funzionare a Londra o in qualsiasi altro posto. Sai, servivano le armi, servivano questi personaggi straordinari. Sembrava che il gioco parlasse troppo dell’America, forse dal punto di vista di un outsider. Ma era così incentrato su ciò che era realmente che non avrebbe funzionato allo stesso modo altrove.
Come già sappiamo da tempo, anche Grand Theft Auto 6 proseguirà questa tendenza: ambientato nello stato fittizio americano di Leonida, GTA 6 tornerà a Vice City dopo quasi 20 anni dalla sua ultima apparizione nella serie, arrivata nell’ormai lontano GTA: Vice City Stories per PSP.
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