Se mai arriverà un nuovo capitolo di Hollow Knight dopo Silksong, non sarà un seguito tradizionale ma un titolo pienamente indipendente, pensato per essere giocato e apprezzato senza la necessità di conoscere gli episodi precedenti. A chiarirlo sono stati i co-fondatori di Team Cherry, Ari Gibson e William Pellen, in un’intervista rilasciata all’ACMI (Australian Centre for the Moving Image) e pubblicata in una guida ufficiale dell’istituzione culturale.
Nel colloquio, i due sviluppatori hanno analizzato soprattutto il debutto di Silksong, spiegando come uno dei principali obiettivi fosse garantire un lancio pulito, privo di criticità tecniche rilevanti. Un traguardo che, a loro giudizio, è stato raggiunto, considerata la quasi totale assenza di segnalazioni significative da parte della community:
Il nostro obiettivo è già sostanzialmente centrato. Avevamo un’idea chiara del gioco che volevamo realizzare e ci siamo impegnati per offrirne la miglior versione possibile, una che rispettasse il tema e le ambizioni del progetto.
Gibson ha condiviso la stessa visione: l’intento era creare “un gioco che potesse stare al fianco di Hollow Knight”. Silksong, ha aggiunto, “si dirama in modo piacevole; penso che i due titoli si completino davvero a vicenda.”
Guardando oltre, Gibson ha riflettuto su un eventuale terzo capitolo, prendendo spunto dall’esperienza accumulata finora:
Non credo che chi giochi Silksong avrà la sensazione di perdere qualcosa tornando all’originale. E se mai ci fossero altri titoli, speriamo seguano lo stesso principio: una serie composta da giochi che semplicemente esistono l’uno accanto all’altro.
Una filosofia che conferma l’approccio di Team Cherry: costruire un universo coerente, ma senza trasformarlo in una saga che obblighi i giocatori a un percorso cronologico o narrativo rigido.
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