Assassin’s Creed Shadows è finito al centro delle discussioni ben prima del lancio.
Anche chi ne ha apprezzato l’impianto generale non ha risparmiato critiche al sistema di parkour, giudicato poco fluido e macchinoso. Nonostante gli aggiornamenti abbiano migliorato la situazione, il danno era ormai evidente.
Ubisoft Quebec, insieme al game director associato del progetto, riconosce ora apertamente che il titolo non ha centrato l’obiettivo. Il parkour, afferma, non è stato trattato come una priorità da quando la serie ha intrapreso la svolta in chiave RPG.
In un’intervista concessa a GamesRadar, Simon Lemay-Comtois ha dichiarato di aver fatto tesoro dell’esperienza con Shadows e di voler trasformare il parkour in un pilastro vero e proprio per i capitoli futuri. Secondo il game director, l’espansione delle mappe open world e la progressiva perdita di verticalità dei giochi hanno ridotto la necessità di un movimento agile e continuo, con risultati poco soddisfacenti per i fan storici:
Dobbiamo prestare più attenzione al parkour trattandolo come un pilastro a sé.
Sia Shadows che Mirage hanno già ricevuto aggiornamenti sostanziali per migliorare la libertà di movimento, ma Ubisoft sta lavorando affinché questo aspetto torni centrale anche nei progetti in sviluppo. L’intenzione è chiara:
Stiamo cercando di rimediare nel post-lancio con Shadows e spingiamo internamente il messaggio che il parkour conta. Dobbiamo riportarlo in primo piano.
Se la linea interna verrà rispettata, i prossimi titoli, come Jade, Hexe e il presunto remake di Black Flag, potrebbero offrire un’esperienza di parkour più naturale e in linea con le origini del franchise.
La situazione del post-lancio, però, non si limita al gameplay. Il primo DLC Claws of Awaji non ha raggiunto i risultati sperati, costringendo Ubisoft a cancellare la seconda espansione prevista. Contestata anche la collaborazione con Attack on Titan, considerata da molti poco coerente con l’universo narrativo della serie.
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