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Madame Web, la recensione

Dopo Venom: La furia di Carnage e Morbius, la fiducia nei confronti del reparto live action dei cinecomic Sony era ai minimi storici. Lo studio che vent’anni fa sbalordiva il mondo con la trilogia di Spider-Man di Sam Raimi è irriconoscibile da tempo (non per quanto riguarda l’animazione, dove ad esempio Across the Spider-Verse ha tutte le carte in tavola per conquistare l’Oscar a marzo), e si è lanciato in progetti di dubbia utilità e gusto per costruire il suo SSU. Un universo condiviso per Spider-Man, ma senza Spider-Man. E proprio il film che nasceva inizialmente come collante del multiverso ragnesco, forse pronto ad accogliere finalmente il suo Peter Parker, è un disastro tale da mettere forse una pietra tombale su questo franchise.

Madame Web è un’allucinazione, il parto di una produzione malata che ha scelto consapevolmente di realizzare un film su un personaggio sconosciuto al grande pubblico (non parliamo dei lettori di fumetti, ovviamente) privandolo del suo tratto distintivo. Ma non solo questo. Magari fosse solo questo.

La pellicola con Dakota Johnson e Sydney Sweeney, le uniche note positive in un mare di mediocrità assoluta, amplifica tutti gli enormi difetti già riscontrati nei citati Venom 2 e Morbius, plasmando una storia senza alcun senso, contonata da fanservice totalmente inutile (e fatto molto male) e l’incapacità cronica di esaltare un singolo personaggio.

Non c’è alcun fascino. Non c’è neppure un briciolo di speranza, non c’è la ricerca di qualcosa di più ambizioso, nulla di tutto ciò. Madame Web è un film tremendamente vecchio nell’impostazione, che risulta essere persino peggiore di quel Morbius con Jared Leto scritto probabilmente da Matt Sazama e Burk Sharpless con un primitivo software di intelligenza artificiale, nel quale l’algoritmo prevedeva noia e superficialità oltre che dialoghi di basso livello. In quel di Sony, tuttavia, si sperava probabilmente di poter scavare ancora più a fondo nel barile dei pessimi adattamenti di fumetti, perché sempre Sazama e Sharpless sono i fautori dello scempio perpetrato ai danni di Cassandra Webb.

Piccola premessa, prima di proseguire: se sia peggiore di Morbius, non lo so dire con precisione, ma solo perché non ho alcuna intenzione di perdere altro tempo su un altro abominio.

Il problema non sta neppure nella volontà di cercare una nuova forma per Cassandra Webb, che passa dall’essere un’anziana cieca su sedia a rotelle a un’atletica e affascinante donna che lavora sulle ambulanze insieme a un certo Ben Parker (Adam Scott, altro spreco gigantesco per un film che non sapeva da che parte andare) e che, per certi motivi che non vengono neppure spiegati troppo bene se non con il fattore casualità, un po’ come il termine quantistico che viene utilizzato spesso per spiegare tecnologie inspiegabili, ha visioni del futuro. Nulla di più. E non c’è neppure pathos, perché tutto quello che Cassandra vede effettivamente si realizza. In fin dei conti, a cosa serve tutto ciò? A rendere il film ancora più noioso, questo sì.

E dire che Sony aveva tra le mani un potenziale super-cast di personaggi, con ben quattro supereroi di cui raccontare le origini e le gesta, e uno dei villain più intensi tra quelli che ancora non avevano mai visto il grande schermo. Niente, nulla di tutto ciò. Le tre eroine vengono coinvolte in abiti civili e sono ancora più confuse del regista S.J. Clarkson, ritrovandosi nel mezzo di vicende che non le riguardano neppure. Cosa sappiamo su di loro prima del film? Nulla. Cosa sappiamo dopo? Ancora meno. E la parte più divertente è che il film non si è fatto scrupoli a mostrare le tre Spider-Woman in costume, anche se il loro minutaggio è ridicolo.

La sceneggiatura è confusa (per non dire inesistente, come dimostra in gra parte del film), l’azione non esiste, neppure quando il villain Ezekiel Sims (Tahar Rahim), altro elemento abominevole della pellicola per come viene trattato, entra in azione. Non parliamo poi degli effetti visivi. Ma del resto, questo lo possiamo perdonare a Sony, una casa di produzione cinematografica giovane e inesperta. Sarebbe stato assurdo ripetere i disastrosi effetti di Venom e Morbius, no? Eppure, ci sono riusciti.

Ma il problema vero è che quasi nulla, in Madame Web, si può salvare. I dialoghi sono angoscianti, i set fanno ribrezzo, ed è assurdo pensare che Sydney Sweeney, emergente attrice che si sta facendo notare sempre di più, abbia potuto accettare di far parte di questo scempio. Le stesse premesse che mettono in moto le vicende sono completamente fuori da ogni logica, quando la madre di Cassie, Constance (Kerry Bishé), viaggia in Perù incinta di nove mesi per trovare un ragno legato alle leggende dei Los Arañas, “uomini ragno” che vivono sugli alberi. Ma quindi, fateci capire: nell’universo di Sony, quanti umani mutati dai ragni esistono? E com’è possibile che manchi ancora uno Spider-Man, se esistono già altri uomini-ragno? E ancora, perché Ezekiel Sims è stato dotato di un costume che richiama volutamente le fattezze di Spider-Man, se questo non esiste? Neppure Twin Peaks portava a così tante domande.

La prova attoriale di Johnson, Sweeney e le altre due Spider-Woman, Isabela Merced e Celeste O’Connor, è se non altro un timido raggio di luce in un vuoto cosmico d’ispirazione, nel quale sembra che il diktat fisso sia stato fare il peggior film possibile. Difficile dire cosa sia andato storto di preciso, ma è preoccupante vedere, come abbiamo già ricordato, che Sony sta commentendo in ambito Marvel i soliti errori, da ben quattro film di fila. E se le prime volte sono stati perdonati da un botteghino assurdamente alto, stavolta le cose stanno andando molto male. Anche perché Madame Web fa tutto per farsi odiare.

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Review Overview
Riassunto

Madame Web è un disastro. Madame Web è certamente tra i peggiori cinecomic tratti da fumetti Marvel mai realizzati. Se avete nostalgia di pellicole come Daredevil con Ben Affleck o Ghost Rider: Vengeance con Nicolas Cage, questo abominio ragnesco è ciò che cercate. In caso contrario, non si può trovare nulla di buono in Madame Web, film che, con i collegamenti allo Spider-Verse totalmente rimossi, diventa anche totalmente inutile in ottica futura. E questo è probabilmente il suo maggior pregio.

  • Giudizio complessivo2
Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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