Home Cinema The Batman, un capolavoro che sa di vero – Recensione

The Batman, un capolavoro che sa di vero – Recensione

Cos’è quella cosa che si può misurare ma non si può vedere? Il nuovo The Batman, che uscirà nelle sale italiane il 3 marzo, è uno splendido capolavoro della durata di 2 ore e 56 minuti in grado di mostrare il Cavaliere Oscuro in un modo tutto nuovo, particolarmente noir. Il film, tornando all’indovinello, è veramente in grado di farlo volare, il tempo. Questo accade grazie a un’abbondante dose di azione, unita a un quadro di Gotham quasi pauroso, realizzato con cura dal regista Matt Reeves.

E sì, Robert Pattinson l’ha fatto. Questo nuovo Batman è rappresentato in maniera estremamente tetra, con un qualcosa di enigmatico che lo rende molto più simile al suo nemico di quanto non sembri. Zoë Kravitz nelle vesti di Catwoman e Paul Dano con il suo Enigmista, svolgono un lavoro scrupoloso, brillante, magnificamente riuscito. Parliamo del nuovo film di Warner Bros. e DC Entertainment in una breve recensione, senza spoiler, con l’obiettivo di far risaltare gli aspetti più interessanti della pellicola.

Un cast da paura, che fa paura

Robert Pattinson svolge il ruolo di Bruce Wayne con una naturalezza e una cura quasi maniacale, tanto da far emergere in ogni momento quell’atmosfera cupa, sporca, rozza, dell’ambiente che lo circonda. La città di Gotham è più buia e viva che mai. La criminalità è sempre più presente, la corruzione è all’ordine del giorno e il clima a momenti catastrofico è rappresentato nei minimi dettagli. Bruce Wayne è un personaggio recluso, prigioniero di sé stesso, con la pesante sensazione di non stare facendo la cosa giusta, con la giusta efficacia.

Ma non è solo Robert Pattinson, è anche il film di Zoë Kravitz, che interpreta Catwoman nel migliore dei modi: caparbia, fisica e decisa. In diverse occasioni, Batman e Catwoman si troveranno a dover collaborare per risolvere misteri nei quali i due personaggi stessi giocano una parte rilevante. Paul Dano, poi, nei panni dell’Enigmista, fa veramente paura. L’antagonista perfetto di Batman ha l’obiettivo di illuminare in un certo senso la città di Gotham, facendo uscire dall’oscurità tutti i segreti sotterrati da politici e privilegiati, cullati dal potere del denaro. Nel modo di pensare l’Enigmista è in realtà molto simile al Cavaliere Oscuro, ma è il modo di fare le cose a cambiare totalmente: il rivale di Batman, infatti, fa fuori senza troppa esitazione i personaggi ritenuti corrotti, marci, immorali. Dopo ogni delitto lascia poi un biglietto con su scritto “per Batman”, nel quale indica il prossimo enigma da risolvere per arrivare alla verità. Anche il Pinguino, interpretato da Colin Farrell, è un personaggio che trasmette sgomento, panico, e una certa tristezza intensamente adeguata.

Più ce n’è, meno la vedi…

Come abbiamo già potuto capire, Gotham è una città realmente dominata dall’oscurità: metaforicamente e concretamente. La mafia comanda alcuni tra gli uomini più potenti della città, e la situazione è più disastrosa di quel che potrebbe apparire agli ignari cittadini, abituati, anche un po’ costretti, a guardare solo dove di luce ce n’è in abbondanza. I colori più presenti nella scena sono quasi sempre il nero e il rosso, a indicare questo legame tra l’oscurità e il crimine, il sangue, la cruda realtà di Gotham.

La colonna sonora, composta da Michael Giacchino, è una di quelle cose che ti fa capire veramente di stare assistendo a un capolavoro: dall’inizio alla fine, senza sbavature, con una malinconica “Something in the Way” dei Nirvana presente per due volte, nel momento giusto, ad accompagnare scene altrettanto lugubri e concrete. La volontà di Warner di percorrere una strada differente rispetto a quella della Marvel è evidente, con una preferenza per temi e motivi più reali, forti, autentici, in qualche modo anche meno dilettevole, ma più vicina a quella che è una triste quotidianità da molti riconosciuta.

Conclusione e voto finale

The Batman racconta la storia di una città buia, tramite dei personaggi che si fanno quasi percepire attraverso lo schermo, e lo fa bene. Il cast, la regia, gli effetti speciali, la colonna sonora e la scenografia vanno a formare un film che scorre in maniera estremamente fluida, nonostante la durata di quasi 3 ore. Il nuovo film del Cavaliere Oscuro riesce a farsi ricordare per scene visivamente accattivanti e una storia narrata, nella sua interezza, con estrema incisività. Chapeau.

Voto: 9/10

Scritto da
Gianluca Rossi

Nei momenti in cui i miei pensieri riescono ad avere un senso logico può capitare che io scriva cose.

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