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A Qualcuno Piace Indie | Novembre 2025

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Con l’arrivo di novembre, l’autunno si fa più cupo, le giornate si accorciano e la lista dei videogiochi indipendenti che vogliono strapparci ore preziose di sonno si allunga come l’ombra di un demone al tramonto. È uno di quei mesi in cui la scena indie sembra voler ricordare a tutti che non servono budget miliardari per creare mondi memorabili, storie profonde, esperienze artistiche e gameplay innovativi.

Ecco dunque i giochi che, secondo noi, faranno parlare di sé tra gli appassionati indie questo mese. Questo novembre il panorama indie non offre solo bei giochi: propone mondi interiori, rivoluzioni stilistiche, ritorni attesi e follie geniali. Se amate i videogiochi che osano, che parlano al cuore e alla testa, che sperimentano e sfidano, allora questo è uno dei mesi più belli dell’anno.

Rue Valley

Novembre si apre con un titolo che punta dritto all’anima: Rue Valley, un’avventura narrativa in un loop temporale destinata a diventare un piccolo cult tra gli amanti delle storie introspettive. Ambientato in una cittadina sperduta e dimenticata da dio, il genere di posto che sembra impregnato di malinconia anche quando splende il sole, il gioco ci mette nei panni di un protagonista intrappolato in un ciclo di giorni che si ripetono.

Non è però l’ennesimo puzzle-loop alla Outer Wilds: Rue Valley lavora sulle emozioni, sulla fragilità psicologica, sull’identità. Le giornate passano tra relazioni con personaggi altrettanto tormentati, ognuno dei quali svela lentamente traumi e sfumature. Interessante il sistema di “memorie grafiche”: la mente del protagonista si costruisce letteralmente come un diagramma, con pensieri, mindset e status emotivi che cambiano le risposte e le interazioni.

Un gioco da vivere a piccoli respiri, più psicologico che ludico, che promette un viaggio di auto-scoperta in un loop dove l’unica via d’uscita è imparare a capire sé stessi.

Demonschool

Sembra Atlus, ma non è. Demonschool, con la sua estetica retro-anime e il mood “horror leggero”, è uno dei progetti indie più attesi da mesi. Si tratta di un tactics RPG che reinterpreta il genere: niente turni classici alla Final Fantasy Tactics, bensì pianificazione libera e risoluzione simultanea, con possibilità di riavvolgere ogni mossa prima della conferma.

La protagonista Faye e il suo gruppo di outsider devono gestire lezioni, relazioni e… invasioni demoniache su un’isola accademica decisamente insolita. Ogni compagno ha abilità, background e legami emotivi che si sviluppano come in un social sim. Il level design è scandito dal calendario: mattina, pomeriggio, sera, settimana dopo settimana, con eventi e missioni che si sbloccano in base alla gestione delle attività del gruppo.

Tra l’estetica che profuma di Shin Megami Tensei e Persona, animazioni ingigantite e uno stile tattico fresco, Demonschool sembra l’ideale per gli amanti della strategia con cuore narrativo.

Anima Gate of Memories I&II Remaster

Per chi ama gli action RPG narrativi ed è cresciuto a pane e Beyond Fantasy, novembre porta un gradito ritorno: Anima Gate of Memories I&II Remaster. La raccolta include sia il gioco principale che The Nameless Chronicles, completamente rimasterizzati, con grafica e gameplay rifiniti.

La serie Anima è sempre stata peculiare, a metà tra action frenetico, struttura semi-metroidvania e una lore densa, oscura, intrisa di elementi filosofici ed estetica cel-shading mistica. La novità principale rimane il Sistema Duale: si cambia personaggio al volo per concatenare combo spettacolari, esplorando un mondo costruito metaforicamente dai ricordi e dalle memorie dei protagonisti.

Una remaster che non mira a stravolgere, ma a riscoprire e riproporre, soprattutto a chi se la fosse persa all’epoca, una saga italiana capace di unire personalità, lore profonda e gameplay ancora soddisfacente.

Constance

Probabilmente il titolo più artistico e visionario del mese. Constance è un action-platform con meccaniche pittoriche e un’anima profondamente personale: la protagonista utilizza un pennello per muoversi, combattere, saltare e scivolare tra i livelli, ma la sua “pittura” si deteriora, costringendo il giocatore a bilanciare creatività e sopravvivenza.

Lo stile è surreale, sognante, e ogni bioma rappresenta una sfaccettatura della psiche della protagonista, tra ricordi, flashback giocabili e simbolismi emotivi. Non è solo un platform d’azione: è un viaggio nelle fragilità dell’identità creativa, tra burnout, ispirazione e ricerca di sé.

Per chi ama i giochi che trasformano il gameplay in metafora narrativa (pensate a Celeste), Constance potrebbe diventare una perla imperdibile.

UNBEATABLE

UNBEATABLE è uno di quei titoli che potresti riconoscere in un frame. Estetica da anime anni ’90, energia punk, musica esplosiva, attitudine ribelle: è un rhythm-game dove si usano due soli tasti, ma non fatevi ingannare, la difficoltà promette di essere feroce.

La protagonista Beat, capelli rosa, cuore bollente, zero voglia di conformarsi, si ritrova braccata da poliziotti, alle prese con concerti underground e mostri metaforici (e non). Il gioco alterna esplorazione e momenti slice-of-life a sezioni musicali intensissime, il tutto accompagnato da una colonna sonora originale: un doppio album pieno di tracce, versioni acustiche e remix.

La modalità storia promette 6–8 ore, mentre l’arcade è virtualmente infinita. Personalità straripante, tono dissacrante, ritmo che ti scorre nel sangue: UNBEATABLE è pronto a conquistare gli appassionati di musica e anime estetici.

Of Ash and Steel

Se vi mancano gli RPG vecchia scuola, quelli senza GPS, indicatori fluorescenti o missioni tenute per mano, Of Ash and Steel è la vostra chiamata. Ambientato in un’isola decaduta dove la gloria è ormai un ricordo, il gioco invita a esplorare senza aiuti, seguendo intuizione e curiosità.

Il sistema di combattimento punta su stili multipli e stance diverse, dal duellante agile al cavaliere corazzato, e la progressione è basata su abilità e scelte narrative. Non si diventa eroi designati: si sopravvive, si impara, si costruiscono alleanze.

Un RPG che vuole riportare la durezza e la libertà degli anni d’oro del genere, dove lo smarrimento non è un bug, ma una promessa.

Forestrike

Chi ama le arti marziali e i roguelite dovrebbe segnare questo titolo in rosso. Forestrike racconta il viaggio del combattente Yu, deciso a salvare l’imperatore da un ammiraglio malvagio. Ma ogni battaglia può essere fatale: morte significa ricominciare da capo.

La meccanica chiave è la preveggenza, che permette di simulare lo scontro mentalmente prima di combattere davvero: si studiano pattern, strategie, tempi e poi si affronta la lotta reale con una sola possibilità. Lo stile è ispirato ai film classici kung-fu, con maestri eccentrici, tecniche da apprendere e un tono da epopea marziale.

Un concept intrigante che fonde difficoltà, strategia e disciplina spirituale.

Million Depth

Moma cerca un’amica scomparsa in un mondo sotterraneo profondo un milione di livelli. Non è solo un dungeon crawler: ogni timeline cambia storia, eventi e conseguenze. Million Depth gioca con la struttura narrativa, con una progressione che intreccia linee temporali e scelte che riverberano attraverso realtà alternative.

La protagonista può congelare il tempo restando immobile, creando momenti strategici in cui pianificare mosse e sopravvivere a creature ostili. C’è crafting creativo tramite combinazione di blocchi, baratto con mercanti dall’umore variabile e persino una risorsa volatile simile a un mercato sotterraneo.

Intrigante, intelligente, sfidante: se amate tattica e narrativa sperimentale, è il vostro gioco.

Possessor(s)

Da un lato Luca, dall’altro Rhem: due anime legate e in conflitto costante, costrette a coesistere per sopravvivere in una città distrutta da una catastrofe interdimensionale. Possessor(s) è un platform-action con estetica unica: ambienti 3D realistici popolati da personaggi disegnati a mano e creature fantascientifiche inquietanti.

Il gameplay punta su movimenti fluidi, acrobazie, combattimenti serrati, combo aria-terra e abilità da sbloccare. Struttura aperta, backtracking, personaggi intensi e una narrazione che esplora traumi, solitudine e convivenza forzata.

Se amate Katana Zero e Prince of Persia ma volete qualcosa di più disturbante e sperimentale, questo è da seguire.

Morsels

Un topo affamato, una creatura-mucchio senziente nelle fogne, trasformazioni mostruose e una guerra contro i gatti. No, non è delirio post-formaggio: è Morsels, roguelite frenetico e pieno di personalità. Il giocatore colleziona piccoli mostri, cambia forma in tempo reale, utilizza carte magiche e costruisce un esercito di “morsel” ciascuno con abilità e debolezze proprie.

Il tono è bizzarro, umoristico, caotico; il gameplay punta su rapidità, varietà e rigiocabilità infinita. Bonus level segreti, malattie per le creature, upgrade rari, stile artistico mutevole: Morsels sembra pazzia pura nel modo migliore possibile.

Scritto da
Silvia SiL Mannu

Nel lontano 1990 entro in una sala giochi e scopro i cabinati arcade. Da quel momento, la passione per i videogames non mi ha mai abbandonata. Oggi sono una PC Gamer legata soprattutto a titoli action, giochi di ruolo, stealth e picchiaduro.

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