Il 2025 sarà senza troppi dubbi ricordato come un anno d’oro per gli appassionati di JRPG a turni. Dopo l’entusiasmo suscitato da Clair Obscur: Expedition 33, il genere sembra godere di una seconda giovinezza. A confermarlo è l’arrivo imminente di Dragon Quest 1 e 2 HD-2D Remake, un doppio pacchetto che riporta alla luce due pietre miliari del passato, ricreate con la magia visiva dello stile HD-2D che Square Enix ci ha ormai abituato a conoscere.
Ebbene, durante la Gamescom 2025 abbiamo avuto la possibilità di provare circa un’ora di gioco, divisa tra il primo e il secondo capitolo della saga. Una sessione sufficiente per capire come la software house giapponese e il team guidato da Masaaki Hayasaka (che abbiamo tra l’altro conosciuto) abbiano trovato un equilibrio tra fedeltà storica e innovazione.
Un ritorno al 1986
La parte iniziale della demo era dedicata al primo Dragon Quest. Rispetto al più recente remake del terzo episodio, l’impatto è subito diverso: niente party, solo un eroe solitario contro il mondo. Lo scontro con Robbin’ ‘Ood, un nemico iconico che i fan ricorderanno, mette subito in chiaro la difficoltà: il protagonista si ritrova circondato, costretto a gestire magie curative e scorte di erbe fino all’ultimo punto vita. Non è un’esperienza ingiusta, ma sicuramente punitiva, che ricorda come il titolo del 1986 fosse pensato per mettere alla prova la strategia più che i riflessi.
Hayasaka lo ha peraltro confermato, non c’è mai stata l’intenzione di trasformare il gioco in un action RPG:
Volevamo che i giocatori rivivessero la storia di Dragon Quest, la serie che ha dato inizio ai JRPG. Non potevamo tradire quell’identità: comandi a turni e menù restano il cuore dell’esperienza.
L’arrivo degli alleati
La seconda parte della prova era dedicata a Dragon Quest 2, e il sollievo di poter contare su un vero party è stato immediato. I minuti concessi si sono concentrati soprattutto sull’esplorazione di un dungeon e dell’overworld, con incontri casuali più frequenti ma resi meno gravosi dalla possibilità di accelerare le battaglie, funzione già introdotta nel remake di Dragon Quest 3. Un dettaglio semplice, ma fondamentale per rendere più fluida l’avventura senza intaccare l’essenza del gameplay originale.
Secondo Hayasaka, la sfida più complessa è proprio quella di bilanciare il rispetto per l’opera originale con la necessità di aggiornare l’esperienza. “Se cambi troppo, i fan ti diranno che non è più lo stesso gioco. Se cambi troppo poco, ti chiederanno perché non limitarsi alla versione originale“. È in questo spazio di mezzo che si colloca Dragon Quest 1 & 2 HD-2D Remake: fedeltà formale, ma con migliorie che semplificano la vita ai giocatori moderni.
Uno degli aspetti più interessanti del remake è l’espansione narrativa. Se le versioni originali contavano decine di migliaia di parole, Hayasaka rivela che ora i testi raggiungono i milioni. Le trame sono state arricchite e sviluppate, senza però perdere la loro impronta classica. Lo stesso produttore accenna a una “grande sorpresa” che attende i fan all’interno della trilogia, pensata insieme al creatore Yuji Horii. Nessun dettaglio è trapelato, ma l’invito è chiaro: giocare i remake nell’ordine cronologico (Dragon Quest 3, seguito da 1 e poi 2) per scoprire l’effetto narrativo completo.
L’importanza della trilogia
Con l’uscita di questo pacchetto, previsto per il 30 ottobre 2025 su PC, PS5, PS4, Xbox Series X|S, Nintendo Switch 2 e Switch, si chiuderà definitivamente la cosiddetta “Trilogia di Erdrick”, modernizzata in tutta la sua interezza. Per chi non ha mai avuto l’occasione di vivere le origini della saga, è l’occasione perfetta per scoprire dove tutto è cominciato.
Il futuro della serie in chiave remake resta incerto. Hayasaka non si sbilancia, ma lascia aperta la porta:
Se queste tre nuove edizioni avranno successo, credo sia possibile che in futuro si possa pensare ad altri remake.
Una dichiarazione che non potrà che accendere la curiosità dei fan storici e di chi si è avvicinato da poco al mondo di Dragon Quest.
Dragon Quest 1 & 2 HD-2D Remake non è solo un’operazione nostalgia, ma un progetto che mira a valorizzare il patrimonio culturale del JRPG, portandolo a un nuovo pubblico senza snaturarlo. La grafica HD-2D dona freschezza e poesia a due titoli che hanno fatto la storia, mentre le aggiunte narrative promettono di sorprendere anche chi conosce già ogni pixel degli originali.
Se amate le sfide a turni, le storie epiche e l’atmosfera dei grandi classici, segnate la data sul calendario: il 30 ottobre 2025, la leggenda di Dragon Quest si prepara a splendere nuovamente.
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