Home Videogiochi Rubriche Hollow Knight: Silksong | Tu puoi Gamepassare!

Hollow Knight: Silksong | Tu puoi Gamepassare!

Ci sono giochi che diventano leggende ancor prima di uscire. Hollow Knight: Silksong è senza dubbio uno di questi. Dopo anni di attesa, rinvii e un silenzio comunicativo che ha alimentato teorie e meme, l’opera di Team Cherry è finalmente arrivata sugli scaffali digitali. E lo ha fatto con una potenza tale da far vacillare gli store, presi d’assalto da milioni di fan pronti a tuffarsi nel regno di Lungitela.

Ma c’è una notizia che rende tutto ancora più dolce: il gioco è disponibile sin dal lancio su Xbox Game Pass, sia su console che su PC. Una scelta che trasforma quello che già è un evento epocale in un invito aperto a chiunque abbia un abbonamento al servizio Microsoft. Non serve altro: scarichi, giochi e ti perdi in un viaggio che sa di sfida, meraviglia e tormento.

Lungitela: un nuovo regno in rovina

Chi ha giocato l’originale Hollow Knight ricorderà Hornet, l’agile guerriera che incrociava il cammino del Cavaliere bianco. In Silksong è lei la protagonista, e il destino non è stato affatto clemente: rapita e trasportata in una terra lontana, si risveglia a Lungitela, un regno caduto vittima di un’antica catastrofe.

Pharloom è un luogo tanto bellissimo quanto crudele. Foreste oscure, catacombe in rovina, città sospese e deserti di polvere si susseguono in un mosaico di ambienti che raccontano la decadenza di una civiltà un tempo fiorente. Ogni angolo trabocca di dettagli, ogni fondale è vivo di particelle, giochi di luce e ombre che trasmettono inquietudine. È un mondo che ti accoglie con la sua bellezza solo per respingerti subito dopo con nemici implacabili e trappole letali.

La narrativa è, come da tradizione Team Cherry, affidata ai frammenti. Non ci sono lunghe cutscene o spiegoni: sono i dialoghi con gli NPC, i resti degli edifici e le iscrizioni dimenticate a costruire lentamente la verità. E questa volta, oltre al mistero di Lungitela, Hornet deve anche affrontare le ombre del proprio passato.

Un gameplay affilato come un ago

Se Hollow Knight era già un esempio di precisione e profondità, Silksong alza ulteriormente la posta. Hornet è diversa dal Cavaliere: più veloce, più agile, ma anche più fragile. I suoi movimenti sono un continuo equilibrio tra eleganza e rischio. Il salto è più ampio, le schivate fulminee, gli attacchi rapidi e taglienti come la sua arma, l’ago di seta.

La progressione, però, non concede scorciatoie. Le prime ore sono un battesimo di fuoco: Team Cherry non regala subito abilità come il doppio salto o la scalata verticale. Ci vorranno ore e decine, se non centinaia, di morti per conquistarle. E ogni conquista è pagata con sangue e determinazione.

Il sistema di cura è un esempio perfetto di questa filosofia. Hornet può rigenerare salute solo quando la barra dell’energia è piena, e l’animazione di guarigione la lascia indifesa per due lunghissimi secondi. Un errore in quel momento significa morte istantanea. È un design spietato, ma incredibilmente gratificante quando si impara a domarlo.

Ogni errore è fatale

In Silksong non esistono mezze misure. Gli attacchi ambientali e le offensive dei boss tolgono quasi sempre due punti vita, riducendo drasticamente il margine d’errore. Le finestre di invulnerabilità dopo un colpo subito sono ridotte al minimo, e ciò obbliga il giocatore a una concentrazione assoluta.

Gli scontri non si limitano ai boss. Le arene chiuse, che costringono ad affrontare ondate di nemici sempre più pericolosi, sono vere e proprie prove di resistenza. A volte risultano persino più dure delle battaglie principali: decine di tentativi, pattern da memorizzare, riflessi da affinare fino a sfiorare la perfezione.

Eppure, quando si supera quell’ostacolo, la soddisfazione è immensa. È lo stesso brivido che si prova nelle opere di FromSoftware: il piacere di sapere che ce l’hai fatta grazie solo alla tua abilità.

Boss e progressione: il cuore pulsante

Se le arene sono un banco di prova, i boss sono pura arte videoludica. Ognuno con il suo design, le sue fasi multiple, le sue mosse devastanti. C’è sempre una nuova sorpresa, un colpo imparabile che obbliga a reagire in tempo reale. Vincere significa ballare sul filo del rasoio, e quando l’ultima barra di vita del nemico si svuota, l’adrenalina esplode.

La progressione di Hornet ruota attorno a due sistemi principali: i potenziamenti dell’ago e gli Emblemi. Il primo può essere migliorato più volte, ma richiede materiali rari e l’intervento di artigiani nascosti. Gli Emblemi, invece, funzionano come talismani che modificano le abilità di base. C’è chi accelera gli attacchi, chi offre difese aggiuntive, chi fornisce bonus all’esplorazione. Ogni set è un modo diverso di affrontare il mondo, e i giocatori possono creare build su misura per ogni situazione.

È un meccanismo che aggiunge varietà e incoraggia la sperimentazione, rendendo ogni partita un viaggio unico.

Una sinfonia audiovisiva

Parlare di Silksong senza citare il lato artistico sarebbe un delitto. Lungitela è un’opera pittorica interattiva: i fondali traboccano di dettagli, le animazioni degli oltre 200 nemici e delle decine di NPC sono curate fino all’ossessione, e lo stile visivo mantiene quell’inconfondibile equilibrio tra tenerezza e orrore che ha reso celebre il primo capitolo.

La colonna sonora di Christopher Larkin è il filo invisibile che cuce l’esperienza. Melodie delicate accompagnano l’esplorazione, esplosioni orchestrali scandiscono le boss fight, e a volte il silenzio stesso diventa un presagio di pericolo. È un lavoro che eleva il gioco da eccellente a indimenticabile.

Ottimizzazione esemplare

Dal punto di vista tecnico, Silksong è un modello di come si debba usare il motore Unity. La versione PC supporta monitor ultrawide 21:9 e refresh rate elevati, e l’esperienza resta fluida e impeccabile.

In un panorama dove spesso i lanci sono afflitti da bug e problemi tecnici, l’opera di Team Cherry si distingue per la sua pulizia cristallina. Un ulteriore punto a favore, specie per chi lo scarica tramite Game Pass.

Perché giocarci su Game Pass

Hollow Knight: Silksong non è un gioco per tutti. È brutale, esigente, implacabile. Richiede pazienza, dedizione e una certa predisposizione alla frustrazione. Ma proprio per questo, averlo incluso nel catalogo Game Pass è una mossa geniale.

Chiunque abbia l’abbonamento può provarlo senza costi extra, testare con mano se il suo ritmo e la sua difficoltà fanno per lui. Per i veterani del primo capitolo, l’iscrizione a Game Pass diventa un biglietto di sola andata per Lungitela. Per i nuovi arrivati, invece, è un’occasione unica di assaporare uno dei giochi più raffinati dell’anno senza rischiare il portafogli.

È la dimostrazione perfetta di cosa significhi la rubrica che state leggendo: Tu Puoi Gamepassare. Giochi che sembrano inaccessibili diventano improvvisamente a portata di click, pronti a conquistare o a mettere alla prova ogni giocatore.

Valeva la pena aspettare?

La risposta è un fragoroso sì. Hollow Knight: Silksong è un capolavoro di design, estetica e ottimizzazione. È un’opera che si ricorderà per anni, sia per la sua bellezza che per la sua durezza. Non tutti avranno la costanza di arrivare in fondo, ma chi lo farà potrà dire di aver vissuto un’esperienza irripetibile.

Grazie al Game Pass, quel viaggio è oggi più accessibile che mai. E poco importa se la strada sarà disseminata di cadaveri digitali: ogni caduta è un passo in più verso la maestria.

Sul filo di seta

Nella rubrica di settembre di Tu Puoi Gamepassare, Hollow Knight: Silksong brilla come esempio di quanto potente possa essere l’abbinata tra un titolo leggendario e il servizio di Microsoft. Un gioco che richiede impegno assoluto, ma che ripaga con momenti di pura estasi videoludica.

Se siete pronti a ballare sull’orlo del baratro con Hornet, non avete scuse: il regno di Lungitela vi aspetta già ora, incluso nel vostro abbonamento Game Pass.

Scritto da
Silvia SiL Mannu

Nel lontano 1990 entro in una sala giochi e scopro i cabinati arcade. Da quel momento, la passione per i videogames non mi ha mai abbandonata. Oggi sono una PC Gamer legata soprattutto a titoli action, giochi di ruolo, stealth e picchiaduro.

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