Home Videogiochi News La community di Sea of Thieves è troppo tossica, gli streamer smettono di trasmettere il gioco

La community di Sea of Thieves è troppo tossica, gli streamer smettono di trasmettere il gioco

Dopo un inizio altamente traballante, Sea of Thieves di Rare si è oggi dimostrato essere un grande successo, capace inoltre di accrescere la propria base di utenti attivi e community enormemente.

C’è però un importante problema che la software house non riesce a risolvere, e che inizia a creare parecchi grattacapi: la community del videogioco a base di pirati è troppo tossica.

Diversi streamer di Sea of ​​Thieves , tra cui SayHeyRocco, Carrillo, Jason Sulli e GullibleGambit, hanno annunciato di abbandonare le live streaming sul gioco per la mancanza di risposta da parte di Rare, che ha portato al riemergere di questi problemi. Tali questioni riguardano “i giocatori che prendono di mira gli individui in base al loro genere, razza e sessualità; caricare intenzionalmente negli stessi server degli streamer per interrompere le loro trasmissioni; e prendere i loro problemi dal gioco nel mondo reale.”

Insomma, non si parla solamente di problemi legati alla trasmissione dello streamer, ma a vere e proprie discriminazioni che stanno purtroppo caratterizzando sempre più spesso il gioco (cosa che accade anche su altri titoli).

I primi segni di questa preoccupante tossicità risalgono addirittura al 2018, quando il popolare streamer Jaryd “Summit1G” Lazar si è scontrato con i membri della commuity a causa del suo comportamento. Jaryd arrivò infatti a violare le linee guida della comunità di Sea of Thieves, che chiedono espressamente di risolvere le controversie in mare (in gioco, dunque). Lo streamer, invece, spingeva per la pratica delle molestie, incoraggiando i suoi fan a invadere le lobby di altri streamer e spingendoli addirittura a provocare le persone al di fuori del gioco. Nonostante questo, e nonostante le numerose richieste inviate a Rare, Summit1G venne anche invitato a un evento ufficiale della community di SoT nel 2019, lasciando parecchi dubbi.

All’inizio di quest’anno nasce però un nuovo caso: lo streamer Pace22, membro dell’equipaggio di Lazar, viene implicato in una campagna di abusi mirati e doxxing contro la coppia di streamer di Twitch Rocco. Pace22 ha negato il suo coinvolgimento e anche Lazar è stato coinvolto in uno sproloquio diretto contro la coppia. Successivamente, dopo essersi scagliati contro Rare per la mancanza di risposta, sono stati rimossi dal Programma Partner. Ciò ha portato altri streamer a lasciare il programma in segno di solidarietà.

Anche altri streamer, appartenenti alla community LGBTQIA+, hanno dichiarato di essere stati protagonisti di molestie, e nelle ultime ore Rare ha deciso di rispondere a queste accuse rivolte verso la software house con una nota nella quale viene ribadito l’impegno nel mantenere una community sana e positiva:

Abbiamo già implementato modifiche all’interno del Programma Partner per garantire che la nostra comunità di creatori rimanga uno spazio positivo e accogliente e lavoreremo a stretto contatto con i nostri partner per assicurarci che rimanga tale.

Ci impegniamo a supportare i nostri partner, streamer e creatori LGBTQ +: la diversità arricchisce solo la nostra comunità di pirati più grande della vita e rende il mondo di Sea of ​​Thieves molto più interessante da esplorare e apprezzare.

Come stabilito nel nostro Codice di condotta, Sea of ​​Thieves è un gioco per tutti, indipendentemente da età, sesso, razza, sessualità, nazionalità, credo o disabilità. Il pregiudizio di qualsiasi tipo è totalmente inaccettabile. Continueremo a supportare e promuovere la nostra comunità di creatori LGBTQ + con le nostre attività nella nostra comunità, all’interno del gioco e con gli eventi che gestiamo con i nostri partner.

Insomma, Sea of Thieves continua ad avere successo, ma i problemi stanno crescendo a vista d’occhio e qualcosa, sul lato community, deve essere fatto al più presto.

Fonte

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

3 Commenti

  • La Rare tanto se ne sbatte di queste cose, a meno che non ci sia qualcosa di grave, come per quasi ogni casa di sviluppo

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