Se per Burnout questo ormai è noto da tempo, considerando che l’ultimo capitolo della serie risale addirittura a due generazioni fa, la questione si è ora allargata anche a Need for Speed. I franchise arcade di corse, insomma, non sono più benvenuti dalle parti di EA.
Il publisher americano ha chiuso ufficialmente i finanziamenti a Speedhunters, sito web per gli appassionati di motori di tutto il mondo e vetrina fondamentale per le community, appunto, di Need for Speed e Burnout. Il sito era già in una situazione traballante da mesi, quando EA aveva deciso per questo drastico ridimensionamento, e ora Dino Dalle Carbonare in un video su YouTube ha confermato addirittura la chiusura del portale.
E Criterion Games? Gli autori di Burnout, che da anni si occupano anche del franchise di Need for Speed, hanno aggiornato da poco il loro sito web, nel quale si fa riferimento solo ed esclusivamente a Battlefield. EA aveva infatti deciso di affiancare DICE ad altri team del publisher, tra i quali figura Criterion, per lo sviluppo di Battlefield 6:
Basato a Guildford, Regno Unito, Criterion Games è un premiato studio di EA che è ora orgogliosamente parte del gruppo Battlefield Studios, costruendo il futuro di uno dei franchise più iconici dei videogiochi.
Naturalmente, nulla esclude che in futuro Electronic Arts deciderà di riportare in vita Need for Speed, o anche Burnout. In questo momento, tuttavia, i fan possono sedersi tranquilli e ricordare i bei tempi andati: le corse clandestine non sono più ben accette dalle parte di EA.
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