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Ratatan | Recensione Early Access

Dopo un primo rinvio a luglio, ecco finalmente sbarcare sui nostri schermi Ratatan, l’erede spirituale della serie Patapon! I vecchi giocatori PSP non possono non ricordare con affetto la trilogia di rhythm game che ci vedeva alla guida di un piccolo esercito di simpatiche creature destinate a raggiungere Fine Terra, e ora Ratatan intende proprio riprendere il concept di quel gioco a distanza di anni.

Ratatan rimarrà in accesso anticipato per un periodo che durerà da un minimo di sei mesi ad un anno, quindi allo stato attuale non abbiamo che un embrione di quella che sarà la sua versione definitiva. Ma parliamone in dettaglio nella nostra recensione dell’early access!

Battaglie a tempo!

Chiunque abbia preso tra le mani Patapon noterà immediatamente quanto Ratatan gli sia affine. Come dicevamo, il concept del gioco è lo stesso: un esercito di minuscoli guerrieri (stavolta chiamati Cobun) guidati a ritmo di tamburo da un eroico leader, il Ratatan. Le azioni vengono eseguite tramite comandi ritmici, ossia attacco, difesa, salto, e due abilità speciali.

Il sistema di gioco si basa su una sequenza ritmica di otto tempi: i primi quattro sono di preparazione, mentre i successivi sono quelli in cui bisogna premere i comandi al momento giusto. Azzeccare il tempismo genera un feedback sonoro coinvolgente, che evolve man mano finché si entra in modalità FEVER, lo stato di grazia ritmica del gioco. Quando raggiungiamo questa modalità gli attacchi di base e quelli speciali divengono molto più potenti, e abbiamo la possibilità di eseguire colpi critici a raffica.

Occhio all’eroe

Parliamo del ruolo del Ratatan, il personaggio principale che il giocatore controlla direttamente. Ogni Ratatan ha un’estetica, una voce e delle statistiche uniche, come HP, velocità, e una benedizione speciale, cioè un bonus passivo. Inoltre la scelta del Ratatan condiziona anche le armi che useranno i Cobun, che passeranno dall’adoperare lance e archi a spade e bombe, o tutte le armi che sono loro dedicate.

Attenzione però al nostro eroe! Il Ratatan è infatti fragile, quasi indifeso. Se i Cobun cadono, il protagonista non può far altro che indietreggiare, schivare e aspettare che si rianimino. A differenza dell’Hatapon di Patapon, l’esserino che reggeva il gonfalone dell’esercito delle nostre creature, non ha invulnerabilità temporanea, e questo porta spesso a una situazione frustrante in cui si è costretti a fuggire anziché combattere.

Ora anche crafting!

Uno dei punti cardine del gameplay di Ratatan è l’uso delle abilità in combattimento, influenzate da un sistema roguelike. Durante le run, si raccolgono carte che modificano le abilità o attribuiscono bonus elementali come fuoco, acqua, ghiaccio, veleno e così via. Ogni elemento porta ad un certo stile di gioco differente: ad esempio, il fuoco è più offensivo ma consuma HP, mentre il ghiaccio favorisce la sopravvivenza.

Tuttavia, questo sistema non viene spiegato in modo chiaro, e la gestione delle carte è ancora oscura: non esiste una legenda dei simboli, né una reale possibilità di scegliere consapevolmente, e solo sperimentando si riesce a cogliere questo aspetto del gameplay.

Rispetto alla demo di inizio estate, il sistema delle armi è stato completamente rivoluzionato: dopo ogni run troveremo un nuovo arsenale, classificato per rarità con armi normali, rare e leggendarie. Inoltre è presente anche un sistema di crafting simile a quello visto in Patapon, che ci permetterà di forgiare degli attrezzi di guerra sempre più potenti e di alzare anche il loro livello, fino ad un massimo di 50.

Ovviamente il potenziamento ha dei costi in risorse che troveremo dopo varie battaglie, o che ci verranno donate come ricompense per aver portato a termine piccole missioni. Quindi non sperperate subito le vostre caramelle, ciambelle o tavolette di cioccolato! A volte avremo bisogno di accumularle per potenziarci a dovere.

Alla battaglia contro i Boss!

Sul fronte dei nemici, Ratatan propone battaglie contro boss su larga scala, ognuno con attacchi coreografati e sincronizzati al ritmo. Una grossa differenza rispetto alla demo che avevamo provato è una maggiore leggibilità degli attacchi dei boss, che questa volta sono chiari e a ritmo. Nella nostra precedente analisi ci eravamo lamentati proprio del fatto che i colpi dei nemici fossero improvvisi e che non seguissero un pattern chiaro.

Rimane però un problema: durante la nostra run, un’ingombrante barra inferiore segna il ritmo da mantenere in maniera visiva, e ci vengono mostrate anche le combinazioni di comandi da eseguire per raggrupparsi, attaccare, difenderci, eseguire la mossa speciale, e saltare. Ci è capitato più volte di essere distratti da questo elemento dell’hud e per questa ragione abbiamo fatto fatica a distinguere le mosse dei boss.

Con il dovuto esercizio, si arriverà ad un livello di esperienza che ci consentirà di non abbassare più lo sguardo verso la barra del ritmo, ma ci basterà sentire la musica per premere al momento giusto i tasti che ci porteranno alla vittoria. Solo così potremo concentrarci sui nemici più ostici e capire come comportarci al momento opportuno.

Musica ed estetica vanno a braccetto

Se sul piano del gameplay ci sono degli aspetti controversi, c’è un ambito dove Ratatan brilla senza riserve: l’estetica. Lo stile grafico, con personaggi stilizzati, colori vivaci e animazioni fluide, è un omaggio esplicito a Patapon, ma aggiornato con un gusto moderno.

Anche la colonna sonora è deliziosa: le tracce musicali sono accattivanti, coinvolgenti, e talmente orecchiabili da rimanere impresse dopo pochi minuti di gioco. Il feeling è quello di essere a capo di una banda musicale surreale, dove ogni comando è una nota in una marcia trionfale. Non è raro ritrovarsi a canticchiare le melodie senza accorgersene.

Accessibile, ma ancora troppo semplice?

Un altro aspetto controverso riguarda la difficoltà. Se siete dei veterani di Patapon potreste ritenere la sfida di Ratatan troppo blanda, mentre altri potrebbero apprezzare l’approccio rilassato del gioco, che permette di “staccare la spina” e godersi il ritmo senza eccessiva pressione. È un titolo che potrebbe attrarre un pubblico più ampio, ma rischia di scontentare i fan hardcore in cerca di una maggiore complessità. Se da un lato, far avanzare il Ratatan a mano grazie alla levetta sinistra del pad ci costringe a pensare sia a lui che ai Cobun che procedono con il ritmo della musica, dall’altro lato, durante l’avanzamento in uno stage, ci capiterà più volte di fare delle pause e tirare il fiato perdendo totalmente il ritmo al quale ci stavamo abituando.

La semplificazione dei comandi rende il titolo accessibile anche ai neofiti del genere, ma riduce le possibilità strategiche nelle battaglie più avanzate. Inoltre, la scelta di limitare l’esercito a soli 9 Cobun è un passo indietro rispetto ai 20 (o più) guerrieri disponibili in Patapon 2.

Confermiamo, ancora una volta, l’instabilità al supporto al multiplayer online fino a 4 giocatori: al momento ci tocca testimoniare parecchi problemi e bug importanti, tra cui la mancata apertura delle porte per poter avanzare, calcoli dei danni e guarigioni completamente errati o testi non ancora tradotti. Il potenziale è enorme, soprattutto per chi sogna di affrontare boss in compagnia, ma al momento l’implementazione è ancora troppo acerba.

Ci vuole armonia!

Ratatan è un titolo che oscilla tra passato e futuro. Il suo fascino è indiscutibile, e l’essenza di Patapon è lì, sotto nuove vesti. Ma è anche un gioco che, almeno nella sua versione early access, mostra ancora qualche incertezza. Di certo al momento c’è una certa mancanza di contenuti e di pulizia nel gameplay, ma niente di irrimediabile.

Il potenziale è enorme, ma servirà tempo (e feedback della community) per rifinire alcune meccaniche chiave, soprattutto in termini di gestione del personaggio, profondità del combattimento e chiarezza dei sistemi roguelike. Detto ciò, chi ha amato Patapon non può non tenere d’occhio i prossimi aggiornamenti su Ratatan! Non perdete il ritmo!

8
Riassunto
Riassunto

Ratatan arriva sui nostri schermi in accesso anticipato con il suo carico di melodie che vi rimarranno in testa a lungo! I miglioramenti rispetto alla demo estiva sono molteplici, e ora pare che l'erede di Patapon si sia incamminato sulla strada giusta. Il divertimento non manca, ma agli sviluppatori serve ancora qualche mese in fase di accesso anticipato per mettere mano alle problematiche del gioco, come ad esempio il multiplayer. Noi rimaniamo in attesa, pronti a guidare i nostri Cobun alla vittoria con i giusti canti guerreschi!

Pro
Estetica incantevole La progressione di gioco è appagante Netti miglioramenti rispetto alla demo estiva
Contro
Qualche problematica nel posizionamento dell'hud Il ritmo di gioco durante gli stage non è continuativo
  • Giudizio complessivo8
Scritto da
Silvia SiL Mannu

Nel lontano 1990 entro in una sala giochi e scopro i cabinati arcade. Da quel momento, la passione per i videogames non mi ha mai abbandonata. Oggi sono una PC Gamer legata soprattutto a titoli action, giochi di ruolo, stealth e picchiaduro.

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