Home Videogiochi Recensioni [Recensione] Disgaea 7: Vows of the Virtueless

[Recensione] Disgaea 7: Vows of the Virtueless

C’è una cosa che chi ha imparato a conoscere la serie Disgaea ormai dà per assodata: i numeri salgono vertiginosamente. Salgono in termini di danni, salgono i livelli dei personaggi, e aumentano pure gli anni del franchise, che proprio quest’anno festeggia il suo ventesimo anniversario. E Nippon Ichi Software come poteva festeggiare meglio questa ricorrenza se non con l’uscita di Disgaea 7 – Vows of the Virtueless, il nuovissimo capitolo della saga?

La Via delle Armi Demoniache

Disgaea 7 è ambientato negli inferi di Hinomoto, ispirati allo stile del Giappone feudale, e tutto il gioco è pregno di questa estetica. Ad esempio, i personaggi principali sono ispirati agli yokai e il concetto di bushido, il codice di comportamento dei samurai, svolge un ruolo particolarmente importante all’interno della trama. Gli inferi di Hinomoto, un tempo seguivano proprio l’armonia di questo codice di condotta morale. Ma ora il bushido è stato messo da parte dallo scellerato dogma del “Codice di distruzione di Hinomoto”, i cui princìpi malvagi prevedono che la violenza regni e che valga la legge del più forte.

Quindi sì, le cose vanno male nell’aldilà, almeno secondo Pirilika, un “otaku di Hinomoto” e un’adepta del bushido. Si tratta di una ragazza goffa, ricca e viziata degli Inferi di Wahei che spesso abusa del bushido nel tentativo di portare gli altri dalla sua parte, e crede fermamente nella bontà degli altri, non importa quanto malvagi possano essere! Pirilika è basata sulla mitica maneki neko, ed è una dei due protagonisti del gioco. L’altro è Fuji, un demone che afferma di essere allergico all’empatia e reagisce all’amore, all’amicizia o alla simpatia vomitando sangue e svenendo. Fuji in realtà aderisce al Codice della Distruzione ed in questo modo, lui e Pirilika sono nemici ideologici l’uno dell’altro, ma uniscono le forze per ottenere un bottino decisamente fuori dal comune: le “Armi Demoniache Fondatrici”, sette speciali armamenti leggendari. Solo coloro i quali sentono risuonare nel loro animo un’arma possono impugnarla; tuttavia, una volta formato un legame, chi la impugna può colpire con un potere di distruzione pari a quello di una divinità. Raccogliendo queste armi, Fuji e compagnia otterranno il potere di opporsi allo Shogunato corrotto!

Sfortunatamente per i nostri eroi, si viene ben presto a scoprire che una di queste armi appartiene nientemeno che a Yeyasu, lo shogun fantoccio di Hinomoto, un codardo narcisista e buono a nulla. Sebbene sia solo un burattino, ha il privilegio di brandire il Bastone Demoniaco, Tokugawa Tenge, una delle Sette Armi Fondatrici. La sua introduzione prevede una flagrante violazione dei suoi doveri di corte per poter tentare, con scarso successo, di corteggiare delle donne per strada.

Un connubio di tradizione e novità

Dal punto di vista delle meccaniche, bisogna innanzitutto stabilire un punto fermo: Disgaea 7 – Vows of the Virtueless è un degno rappresentante della serie Disgaea che abbiamo conosciuto, apprezzato e della quale ci siamo innamorati ormai 20 anni fa. Sembra una banalità, ma non si tratta di un’affermazione così scontata per chi ha giocato il capitolo precedente, Disgaea 6. L’obiettivo principale del team, a detta del director Minowa, è stato riportare alle origini la serie, poiché il prequel non è stato esattamente uno dei capitoli più apprezzati della saga. Disgaea 7 mira quindi a riportare sui giusti binari la serie, che ha visto allontanarsi un nutrito gruppo di fan storici e di raddrizzare la situazione.

E quindi rieccoci a parlare dei nostri amati campi di battaglia a griglie, nei quali si susseguiranno scontri a turni con le unità nemiche. Scateneremo attacchi combo ogni qual volta riusciremo a circondare gli avversari, generando gilioni di danni nelle fasi più avanzate dell’avventura. Rimane ovviamente presente l’iconica meccanica di sollevamento e lancio dei personaggi e anche quella della reincarnazione. Questa consente ai nostri personaggi di ricominciare dal livello uno, ottenendo vari bonus in questo processo, come l’aumento delle statistiche base e la possibilità di cambiare classe mantenendo le abilità già apprese.

In Disgaea 7 – Vows of the Virtueless sono presenti ben 45 classi diverse, di cui 4 new entry: il Big Eye, una creatura infernale che può influenzare in modo casuale gli status difensivi dei nemici; il Bandit, un alleato abile nel localizzare oggetti rari e tesori: la Maiko, coi suoi attacchi seducenti che la rendono efficace contro i nemici maschi; e la Zombie Girl, un demone resuscitato dal regno dei morti che diventa sempre più forte man mano che i suoi alleati vengono sconfitti.

Ma oltre alle caratteristiche classiche e consolidate della serie, Disgaea 7 introduce anche delle novità. La prima è la Jumbificazione, ovvero la trasformazione dei personaggi, che diventano dei colossi in stile Kaiju capaci di riempire le arene di combattimento! I personaggi jumbificati possono attaccare qualsiasi parte del campo di battaglia! Gli attacchi normali diventano attacchi ad area, permettendoci di distruggere gruppi di nemici con un solo colpo. Ma dobbiamo tenere d’occhio anche i nostri avversari: anche i nemici più potenti possono usare la Jumbificazione! I personaggi Jumbo godono inoltre di abilità speciali, le Jumbilities, che permettono loro di aumentare il danno del 20% e di recuperare il 20% dell’HP al termine di ogni turno. Le Jumbilities influenzano l’andamento di ogni scontro, quindi è importante Jumbificare il personaggio giusto al momento opportuno.

Un’altra caratteristica inedita è la Hell Mode, una sorta di limit break disponibile durante gli scontri. Alcuni personaggi caricano la barra Hell durante le battaglie, e una volta riempito completamente questo indicatore possono liberare la loro potenza con la Hell Mode! Questa modalità conferisce più esperienza e sblocca alcune abilità speciali leggendarie.

La terza novità presente in Disgaea 7 è la reincarnazione degli oggetti: si tratta di un nuovo sistema che permette di dare nuova vita al nostro equipaggiamento trasformandolo in tesori ancora più potenti! Le caratteristiche precedenti dei nostri oggetti vengono preservate nel processo, quindi un oggetto curativo che sarà trasformato in una spada rimarrà commestibile, e un bastone ottenuto grazie a dei sandali aumenterà comunque le statistiche di movimento dei personaggi che lo equipaggeranno. Il solo limite di questo sistema è la nostra fantasia!

Le opzioni nel campo di battaglia

Dal punto di vista tecnico, Vows of the Virtueless prosegue sulla linea inaugurata dal capitolo precedente, Disgaea 6, il quale era stato il primo della serie in 3D. Disgaea 7 rappresenta il secondo tentativo della serie con i personaggi in tre dimensioni e l’esperienza accumulata dal team nel frattempo è servita per migliorare sia il comparto artistico che le prestazioni. I modelli sono puliti e colorati, con contorni decisi. Gli attacchi e le special sono esteticamente apprezzabili e possono essere velocizzati per adattarsi al ritmo che si preferisce, grazie alle impostazioni di aumento di velocità e di esclusione delle animazioni. Le voci dei personaggi  possono essere impostate in giapponese o in inglese, mentre al momento non è disponibile una traduzione in italiano.

Il porting PC si fa apprezzare per la ricchezza di opzioni disponibili, tra le quali segnaliamo con soddisfazione il supporto nativo alle risoluzioni ultrawide fino ai 32:9 senza bande nere ai lati se non nelle cutscenes, e la renderizzazione dei frame di gioco senza limiti, fino ai 120 fps e oltre. È inoltre disponibile un’opzione per il super sampling, utile da usare in combinazione con l’anti-aliasing del gioco, che varia da un FXAA ad una antiscalettatura temporale che tende a sfocare i modelli dei personaggi e del mondo di gioco. Per i sistemi meno performanti è anche disponibile l’opzione per abilitare la risoluzione dinamica nelle fasi più concitate del gioco.

Per quanto riguarda i controlli, i fan irriducibili di Disgaea sanno cosa aspettarsi, mentre i neofiti potranno trovare i vari passaggi che richiede ciascun turno di combattimento piuttosto macchinosi. Un aggiornamento in tal senso sarebbe stato gradito a nostro parere, ma capiamo che per gli appassionati della saga prendere in mano questo capitolo sia come salire sul seggiolino di una bicicletta e iniziare a pedalare.

8.1
Review Overview
Riassunto

Disgaea 7 – Vows of the Virtueless è un tattico di indubbia qualità che segna il ritorno alle origini della serie proprio in occasione del suo ventesimo anniversario. Il cambio di ambientazione e il viaggio verso un aldilà fortemente ispirato al folklore giapponese sono indubbiamente caratterizzanti, e permettono a questo capitolo di vivere di vita propria. Le aggiunte alle meccaniche consolidate della serie si integrano perfettamente nel gameplay, anche se avremmo preferito qualche procedimento più agile all’interno del gioco. Di certo si tratta di un gioco che catturerà gli appassionati per centinaia di ore, e un deciso passo in avanti rispetto al suo capitolo precedente. Dood!

Pro
Un gioco che vi catturerà per centinaia di ore Il cambio di ambientazione si adatta perfettamente alla serie Incredibile profondità di gameplay
Contro
Qualche elemento di gameplay è ancora troppo macchinoso Manca ancora una traduzione in italiano
  • Concept & Trama8
  • Gameplay8.5
  • Comparto Artistico8
  • Comparto Tecnico8
Scritto da
Silvia SiL Mannu

Nel lontano 1990 entro in una sala giochi e scopro i cabinati arcade. Da quel momento, la passione per i videogames non mi ha mai abbandonata. Oggi sono una PC Gamer legata soprattutto a titoli action, giochi di ruolo, stealth e picchiaduro.

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