[Recensione] Jusant

“Jusant” è un termine francese che indica la marea che si ritira. Da questo concetto ha tratto ispirazione il team di DON’T NOD, già ben noto sul panorama videoludico grazie a Life is Strange.

A causa della siccità, il mondo di Jusant è rimasto senz’acqua e si è spopolato. Per trovare una soluzione, il nostro giovane protagonista non potrà che rivolgere gli occhi al cielo, alle nuvole.

Questo puzzle game basato sull’arrampicata è un’esperienza di pregio sotto diversi aspetti, ma allo stesso tempo non ci ha convinti del tutto.

Scopriamo insieme Jusant in questa recensione priva di spoiler.

Versione provata: PS5

Siccità e poesia

Non possiamo rivelarvi molto sulla trama di Jusant oltre a quanto già sapete: si tratta di un viaggio silenzioso, che punta tutto sull’immersività. Per trovare una soluzione alla siccità che ha distrutto la vita della popolazione, l’unica speranza è raggiungere le nuvole, dove si crede che possa esserci ancora dell’acqua. Animato da questo obiettivo onorevole, il giovane protagonista si arma della sua attrezzatura da arrampicata e si mette in cammino.

Ben presto incontrerà un esserino dolcissimo, che gli farà da guida oltre che da compagnia durante questa scalata in solitaria.

La narrazione ambientale in Jusant è l’aspetto più affascinante della storia: siamo circondati da echi, da reminiscenze. Percepiamo la popolazione che viveva in questi luoghi prima del ritrarsi della marea: negozi, case, attività abbandonate per la mancanza di acqua. L’atmosfera è malinconica e poetica, anche grazie alla meravigliosa colonna sonora che accompagna i punti salienti della scalata.

Per svelare la trama, è fondamentale raccogliere quanti più collezionabili testuali: scambi di lettere, fogli appesi alle pareti. Ci sarà un bel po’ da leggere se vorrete saperne di più. La storia di Bianca in particolare fa da filo rosso per il nostro viaggio. Perdersi alcune sue lettere significa tralasciare gran parte del significato di Jusant. In un certo senso, Bianca è la vera protagonista al fianco del nostro scalatore silenzioso.

Col naso all’insù: una scalata non proprio fluidissima

Jusant non è un gioco difficile, si raggiungono i titoli di coda in circa 3-4 ore. Questo è un bene, in quanto una maggior durata sarebbe stata controproducente in un’avventura dal gameplay non proprio riuscito.

Se per le atmosfere ci ha ricordato Journey, per il gameplay (e per il design del protagonista) non abbiamo potuto fare a meno di pensare a Shadow of the Colossus. Rimanere appesi in balìa del vento, scalare in condizioni precarie, con una barra della resistenza sempre ben in vista al fianco del personaggio: non sono gli unici elementi in comune con il titolo del Team Ico. I due giochi condividono anche una certa legnosità del gameplay.

Per scalare dovremo premere L2 e R2, che corrispondono sostanzialmente alla mano sinistra e alla mano destra del protagonista. Grazie a dei punti di ancoraggio e ai nostri tre fedeli chiodi da arrampicata potremo sfruttare la lunga corda a nostra disposizione per dondolarci tra una sporgenza e l’altra, scendere in sezioni più basse, saltare verso l’alto. Se la corda si colora di rosso, significa che la sua lunghezza è esaurita e stiamo sbagliando qualcosa.

La barra della resistenza verde al fianco del personaggio può essere in parte ripristinata grazie a delle brevi soste, ma si consuma più velocemente in situazioni difficili (se siamo sotto al sole, ghermiti dal vento o quando decidiamo di saltare). In generale non abbiamo mai avuto problemi con queste meccaniche e la nostra energia non è mai venuta meno: tutto è calcolato per riuscire a completare le sezioni di gioco senza perdere troppa energia.

Tuttavia, ci siamo spesso trovati davanti a dei clipping fastidiosi della corda o del personaggio, incastrandoci a mezz’aria in elementi dello scenario da cui non è stato semplicissimo districarci. Allo stesso modo, il nostro personaggio si è incagliato diverse volte in rocce e piccoli ostacoli. Si tratta di sbavature che fanno la differenza in un’esperienza del genere, rompendo la magia e andando ad inficiare l’immersività della narrazione. Un peccato.

Il nostro fedele amico blu non è solo un’ottima compagnia: può darci un’idea dei collezionabili che abbiamo intorno e indicarci la strada da seguire. Queste due meccaniche in particolare non sono utilissime, in quanto perdersi è praticamente impossibile. In ogni caso le sue “indicazioni” sono abbastanza poco intellegibili. Interessante invece il suo potere in grado di far crescere pianticelle ed arbusti, così da creare nuovi appigli per la scalata.

Prendi l’arte e mettila da parte

Le mappe verticali di Jusant danno la possibilità di esplorare alcune strade secondarie prima di proseguire, alla ricerca di vari tipi di collezionabili. Oltre a quelli testuali, di cui vi abbiamo già parlato, esiste altro da scoprire per completare il gioco al 100%.

Oltre al comparto audio e le musiche davvero evocative, il titolo DON’T NOD spicca per una direzione artistica pregevole, emozionante, in grado di sciogliere i cuori più sensibili. Nonostante ci siano solo due personaggi, il loro design risulta espressivo e accattivante.

Il mondo di gioco allo stesso modo regala scorci davvero incantevoli. Una vivace fauna abita le mappe disabitate, il vento soffia, i differenti biomi e la cura che è stata dedicata alla realizzazione degli interni rendono il tutto piacevole da esplorare.

Jusant potrà anche non essere perfetto dal punto di vista del gameplay, ma bisogna ammettere che è una gioia per gli occhi. Questo gioco ha un cuore, anche se avrebbe meritato ancora del tempo per essere limato a dovere sia in termini di gameplay che di narrazione.

Ringraziamo DON’T NOD per il codice review di Jusant.

7.5
Riassunto

Jusant è un titolo poetico e ispirato: in questo viaggio solitario, il nostro compito è continuare a scalare per raggiungere le nuvole, nella speranza di trovare un rimedio alla siccità. DON’T NOD dimostra ancora una volta di saperci fare con musiche e atmosfere. Le idee non mancano ma questo puzzle game, seppur originale, non riesce a vincere del tutto la sua sfida a causa di un gameplay a tratti legnoso, un comparto tecnico non proprio eccellente e una trama che si esaurisce fin troppo presto.

Pro
Commovente dal punto di vista artistico Dura il giusto, abbastanza per non annoiare Piacevoli varianti di gameplay mano a mano che si avanza
Contro
Si subisce una certa legnosità dei comandi Ci si incastra facilmente
  • Concept e Trama7
  • Gameplay7
  • Comparto artistico9
  • Comparto tecnico7
Scritto da
Chiara Ferrè

Ciao, sono Chiara. Cresciuta a pane, Harry Potter e Final Fantasy, ho da sempre una grande passione per la narrazione in tutte le sue forme. Cerco campi di battaglia, magici cappelli, lucertoloni volanti. Ho una penna e non ho paura di usarla.

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