Home Videogiochi Anteprime Screamer: Milestone riaccende i motori del racing arcade | Anteprima

Screamer: Milestone riaccende i motori del racing arcade | Anteprima

Prima di partire con qualsiasi tipo di considerazione, è bene fare un attimo di cronistoria vidoeludica.

Nel lontano 1995, lo studio italiano Graffiti (oggi conosciuto come Milestone) sviluppò per MS-DOS Screamer, un videogioco di corse pubblicato da Virgin Interactive. Ispirato a titoli come Ridge Racer, il titolo si distinse fin da subito per lo stile di guida estremamente arcade. Le gare erano veloci e spettacolari, caratterizzate da derapate vistose, circuiti brevi e crash con capovolgimenti del veicolo.

La critica lo accolse molto positivamente, lodandone la velocità, la fluidità e la giocabilità immediata, al punto da venir considerato un punto di riferimento per il genere arcade su PC, che allora era dominato dai simulatori.

Il successo portò a diversi seguiti. Nel 1996 arrivò Screamer 2, che si spostò verso uno stile rally con piste più varie e la possibilità di giocare in split-screen o in rete. Nel 1997 uscì Screamer Rally, con grafica migliorata grazie al supporto delle schede 3dfx Voodoo e ambientazioni in varie parti del mondo.

Ebbene, in occasione dei The Game Awards 2024, lo studio milanese ha svelato al mondo un nuovo capitolo di Screamer, in uscita nel 2026. La nuova fatica è un progetto con forte stile anime e cyberpunk, con gare che includono combattimenti tra veicoli e una trama profonda, realizzata con la collaborazione dello studio Polygon Pictures e con doppiatori di spicco come Troy Baker.

In occasione della Gamescom di Colonia, abbiamo potuto testare privatamente il gioco a seguito di un’intervista con i ragazzi di Milestone, e possiamo quindi dirvi qualcosa in più.

Dal passato al presente

Il primo aspetto su cui il team nostrano si è concentrato durante la presentazione, è stato il tempo. Dopo oltre trent’anni infatti, la squadra ha dovuto fare i conti con i cambiamenti non solo dell’industria videoludica, ma anche del modo di pensare dei giocatori. Proprio per questo, la nuova interazione si è focalizzata molto sull’unione di diverse passioni comuni non solo degli utilizzatori attuali, ma anche degli sviluppatori italiani.

Da qui nasce l’inserimento della componente anime all’interno di Screamer, la quale ha come fonte di ispirazione colonne dell’animazione giapponese come Ghost in the Shell ed Evangelion, tanto per citare un paio di opere. A questo si aggiunge una sezione narrativa descritta come profonda ed accattivante, che però per ovvi motivi non abbiamo potuto saggiare nel corso della nostra prova. Ci è stato garantito comunque che ogni pilota presente nell’ampio roster, godrà di una trama dedicata (oltre ad abilità uniche di attacco da poter sfoggiare durante le corse).

Ciononostante, Milestone ha voluto tener fede all’eredita del franchise, mantenendo quindi un gameplay arcade diretto e senza troppi fronzoli, pur non lesinando alcune meccaniche più creative, delle quali parleremo tra poche righe.

Pronti, partenza…

Dopo un piccolo briefing, i ragazzi milanesi ci hanno lanciato immediatamente in pista. Inutile dire che da questo punto Screamer si è mostrato in tutta la sua essenza e particolarità. La prima modifica strutturale di gameplay rispetto ad altri prodotti appartenenti allo stesso genere, riguarda l’input di sterzata: per driftare infatti, è necessario utilizzare lo stick destro e non la canonica combo freno+sterzata con l’analogico sinistro. Per quanto la cosa possa spiazzare ad una prima reazione, dobbiamo essere sinceri: l’abitudine arriva dopo pochissimi giri, e trasmette una soddisfazione a nostro dire maggiore rispetto al metodo classico, vista la maggior duttilità del comando dedicato.

Passando poi all’HUD, questo presenta diversi elementi che ovviamente riportano informazioni sia sulla parte racing (come velocità e giri del motore) ma anche sull’ambito arcade. Quella che salta subito all’occhio è la barra superiore centrale, che si divide in due parti: una verde deputata alla Sincronia ed una viola destinata all’Entropia. La prima viene utilizzata per attivare il turbo e lo scudo del veicolo, mentre la seconda si dedica agli strumenti offensivi del mezzo. Non vi sono infatti power-up da raccogliere lungo il tracciato, ma unicamente (almeno in questa build) attacchi ad ariete per cercare di eliminare i piloti avversari. Una volta che saranno invece riempite al massimo entrambe le barre, sarà possibile attivare la modalità Overdrive, che garantisce un’accelerazione temporanea e la capacità di abbattere istantaneamente i rivali, qualora venissero colpiti.

La seconda cosa che Screamer evidenzia è la necessità di tempismo. Nel caso in cui si utilizzasse ad esempio il turbo, premere il tasto concederebbe l’incremento di velocità, ma qualora si optasse per tenerlo premuto e rilasciarlo al momento giusto, l’accelerazione risulterebbe non solo più potente, ma anche più duratura, cambiando di fatto le sorti della gara. Parallelamente, anche il cambio marcia premia la precisione: pigiare il pulsante adibito quando i giri del motore sono al giusto livello, incrementa la barra della Sincronia e concede un piccolo boost alla velocità, indispensabile nelle fasi di sorpasso.

Una buona linea di partenza

Da quanto abbiamo potuto provare, Screamer è partito con il piede giusto. In un mondo che cerca sempre e costantemente di puntare sul realismo e la simulazione, titoli racing arcade come questo sono sicuramente i benvenuti (a maggior ragione visto che Burnout continua a latitare). Milestone ha la possibilità di riportare in auge un genere capace di attirare un’ampia fetta di pubblico. Speriamo che le ottime premesse in termini di narrativa e offerta vengano rispettate nel 2026, periodo nel quale il gioco vedrà gli scaffali fisici e digitali.

Scritto da
Lorenzo Bologna

Appassionato di tutto ciò che concerne il mondo videoludico, sono un inguaribile amante dei titoli horror e un accumulatore compulsivo di trofei (meglio se di platino). Avvicinato al medium grazie a mamma Nintendo e papà Crash Bandicoot.

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