Esiste una caratteristica molto cara ai videogiochi, che negli anni ha fatto sì che divenisse non più così scontata come lo era ai suoi esordi: l’originalità. Si sa, l’industria ha quel brutto vizio di trasformare un’opera in un prodotto più dal valore commerciale che artistico e quindi maggiormente predisposto alla vendita che invece utilizzarlo per veicolare un determinato messaggio. Molte aziende di sviluppo hanno preferito sacrificare l’originalità e l’autorialità del media videoludico prendendo come modello, ad esempio, una saga già affermata, in virtù del discorso fatto poc’anzi sull’aspetto più commerciale dell’arte.
Ciò ovviamente garantisce molta più sicurezza sugli introiti che il prodotto potrà fruttare dopo la sua pubblicazione. Ma esistono persone che hanno preferito incanalarsi in una strada parallela all’industria dei AAA, cioè le software house indipendenti. La compagnia svizzera Playbles ha confezionato un videogioco dove bisogna controllare una mosca, niente di più e niente di meno. Può sembrare un’idea strana, e per quanto lo sembri il gioco risulta tutt’altro che noioso e banale.
Quale mai potrà essere l’obiettivo che ci porta ad impersonare uno degli insetti più fastidiosi e apparentemente insulsi del creato? Ricordate il discorso sull’originalità? Ebbene, gli autori del titolo in questione, Michael Frei e Raphael Munoz, sono riusciti a comunicarci con il loro ultimo lavoro uno dei messaggi più importanti della vita di ogni essere umano, semplicemente mettendoci nei panni di una comune mosca domestica.
Siamo come mosche…
Il nostro tempo sulla Terra è limitato, come riusciremo a sfruttarlo appieno? In Time Flies, come suggerisce già il titolo, avremo l’occasione di godere della nostra breve vita prima di morire di vecchiaia o per cause esterne (andare incontro ad una superficie bagnata o rimanere schiacciati), lasciando, successivamente, il posto alla prossima mosca e così via.
Nell’angolo in alto a destra dello schermo è infatti presente un contatore di tutte le mosche che utilizzeremo al fine di completare una certa lista dei desideri, una per i quattro scenari utili al completamento dell’avventura principale. Sono presenti vari tipi di ambienti, tutti in 2D e disegnati a mano, stracolmi di oggetti e segreti con cui poter interagire, anche al di là di quelli strettamente connessi agli obiettivi principali del gioco. Inoltre è possibile selezionare la mosca in base alla provenienza di ogni Stato nel mondo, ognuna dalla longevità differente, tenendo conto dell’aspettativa di vita relativa ad un anno intero.
Secondo i dati per paese forniti dalla World Health Organization, una mosca comune riesce a vivere sui settanta secondi in media, tempo necessario affinché il giocatore riesca a completare tutte le missioni. Ciò che inoltre giunge principalmente all’occhio del giocatore è l’estetica minimalista del videogioco a partire dalla schermata di gioco, privo di dialoghi o filmati di gioco, totalmente in bianco e nero.
Ciò che riesce a valorizzare questo stile è il comparto sonoro, uno dei punti forti di questo simpaticissimo videogioco. A prima vista qualcuno potrebbe ipotizzare, partendo dall’estetica, che il titolo appartenga a quel filone di videogiochi che fanno del retrò uno stile più che una caratteristica legata alle necessità tecniche di un tempo, associando questo giudizio anche al design sonoro.
Valutando esclusivamente il comparto grafico non è difficile arrivare a questa conclusione, fino a quando non ci si alza in volo con la nostra prima mosca e udiamo il suo ronzio, talmente verosimile da risultare quasi fastidioso come nella vita reale (proprio per questo gli sviluppatori hanno pensato ad una funzionalità che lo rimuove del tutto).
Da encomio la qualità con cui sono stati creati tutti gli effetti sonori e la fisica di gioco, non solo della mosca ma anche di tutti gli oggetti interagibili, i quali restituiscono al giocatore un feedback visivo e uditivo più che soddisfacente. I suoni, rumori e le animazioni che produciamo interagendo con gli oggetti, vengono a riprodursi in base al materiale di cui sono fatti: dal tintinnio dei bicchieri e delle bottiglie che cadono e si rompono, al suono sordo e insistente che producono i vetri della finestra e, addirittura, al rumore di quando la mosca viene fulminata dal contatto di una lampadina accesa.
I ragazzi di Playables sono riusciti, come nel sound design, a rendere fluidi e realistici i movimenti della mosca e degli oggetti, completamente in contrapposizione allo stile rudimentale del comparto grafico. Ciò riesce a donare al videogioco un’identità ancor più distinguibile, proprio come accadde ai precedenti progetti pubblicati gli scorsi anni, per lo stesso motivo anch’essi molto riconoscibili.Peccato che il gioco consista solo di quattro scenari, sufficienti per concluderlo in pochissime ore; se non fosse per i pezzi di puzzle segreti nascosti nei punti della mappa più impensabili, i quali potranno prolungare, seppur di poco, la durata del videogioco.
Tirando le somme il titolo riesce nel suo intento, nel comunicarci intimamente, grazie alla potenza dell’interattività videoludica, un messaggio chiaro, con una puntina di satira e dark houmor che non guasta e ben si sposa con il contesto. Proprio come in Time Flies avremmo bisogno di più vite per portare a termine tutti gli obiettivi che a volte ci prefiggiamo, ma avendone una soltanto conviene goderci il nostro passaggio sulla Terra dedicandoci in quegli unici compiti che per noi sono i più importanti.

Review Overview
Riassunto
Gli autori di KIDS e di Plug & Play sono tornati, in uno dei progetti più vasti creati finora. Playables riesce, sia tecnicamente che artisticamente, a realizzare un videogioco ben fatto e sulle corde di tutti, dagli amanti delle sfide alla maniera delle speedrun, a chi vorrebbe solamente rilassarsi per godere del comparto grafico e sonoro. Il videogioco porta avanti l'avventura, molto godibilmente, senza l'aiuto di nessun dialogo o filmato, ma solo grazie al gameplay. Un titolo senz'altro riuscito, che non annoia, pur sempre rimanendo sui i criteri di qualità del panorama indie e che, magari, avremmo voluto durasse un pochino di più.
Pro
Comparto sonoro eccellente Con poco riesce a comunicare un importantissimo messaggio ad ogni tipo di giocatore Animazioni e fisica di gioco ottime Interazioni con l'ambiente più che soddisfacentiContro
Qualche scenario in più non avrebbe guastato La meccanica dei secondi di vita a volte può risultare frustrante- Giudizio complessivo9
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