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Un po’ di storia – Rage, lo sparatutto apocalittico di id Software

Quanti di voi hanno giocato il primo Rage nelle console della precedente generazione? Noi di Uagna, fortunatamente, abbiamo avuto la fortuna di poter mettere le mani su questo interessantissimo mix tra sparatutto e GDR, uscito nel 2011 su PS3, Xbox 360 e PC. Al tempo la produzione di id Software superò decisamente le aspettative, presentandosi con ottimi voti dalla critica internazionale grazie al suo comparto grafico unico e al suo inconfondibile stile “Mad Max” che ha attirato una platea di giocatori non indifferente.

Ebbene, Rage sta tornando il 14 Maggio con il nuovo capitolo, Rage 2. Dopo il nostro speciale relativo alle 10 cose da sapere su Rage 2, noi redattori di Uagna abbiamo pensato di proporvi un breve speciale sul capitolo precedente, per avere ben chiaro il background e la filosofia che seguirà il nuovo titolo di Avalanche e id Software.

Guerra nelle strade

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Rage venne presentato al grande pubblico mediante la più classica delle trame post-apocalittiche. Il 2029 è un anno fatidico per la Terra, dal momento che è stata colpita da un grande asteroide in grado di stravolgerne quasi completamente le sembianze. L’umanità, però, si è salvata grazie ad uno speciale progetto, l’Arka, tale per cui i prescelti sono stati rinchiusi in bunker sotterranei e incaricati di rifondare la civiltà dopo il cataclisma. All’uscita dal bunker, il protagonista si ritrova dinanzi ad un mondo sconvolto, desertificato e soprattutto già ripopolato, ma non solo da persone civili e disposte a cooperare per rimettere in moto la società.

Oltre ai buoni, infatti, ci sono i cattivi. Predoni, razziatori, pirati della strada, ma anche terribili esseri mutati minacciano l’incolumità degli innocenti alla ricerca di caos e ricchezze, in un mondo dove la guerra nelle strade sembra essere l’unica soluzione per non morire di fame. Un mondo il cui futuro passa anche dalle mani del protagonista.

Come è lecito pensare, la trama rispecchia molto da vicino film come Interceptor, proiettando il giocatore in un futuro distopico che è già diventato un cult nel mondo dell’intrattenimento. Proprio a Interceptor Rage si ispira con particolare chiarezza, e lo si nota dai mille dettagli sparsi in giro per il gioco. Automobili e veicoli realizzati con rottami, armi e armature di fortuna, così come cittadelle costruite su ferraglia, innumerevoli pericoli per la strada e molto altro ancora. Il setting narrativo di Rage senza dubbio è servito da fonte d’ispirazione per altri titoli successivi, e in ogni caso al tempo è riuscito a strabiliare il pubblico non abituato a produzioni simili.

FPS e GDR: la filosofia che seguirà anche Rage 2

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Sicuramente Rage 2 riprenderà in larga parte l’atmosfera e l’ambientazione del primo Rage in generale, ma il punto di raccordo più importante riguarderà proprio il gameplay. Il primo Rage infatti si presentò come un perfetto mix tra sparatutto in prima persona e GDR, oltretutto con elementi di guida (come si può evincere dai trailer di Rage 2, d’altronde).

Al tempo Rage permetteva infatti di visitare il mondo di gioco totalmente in prima persona e non soltanto a piedi, ma anche attraverso l’utilizzo di automobili completamente personalizzabili, oltre che riparabili dopo averle sfruttate per scontri con predoni e altri nemici. La componente GDR non era troppo marcata, ma sostenuta da un sistema di quest primarie-secondarie, dalla possibilità di portare con sé una moltitudine di armi personalizzabili con differenti tipi di munizioni, o ancora da un semplice crafting che permetteva di realizzare soluzioni curative, grimaldelli, torrette automatiche per difendersi, o perfino piccole automobili esplosive radiocomandate.

Al fianco di questo, ovviamente, a farla da padrone erano le fasi di shooting, dove Rage dimostrava (e dimostra ancora oggi) di essere uno degli shooter più classici e diretti degli ultimi anni. In pieno stile Doom, Rage gettava il giocatore davanti al nemico e lo costringeva a sparare a viso aperto, senza trucchi, sistemi di coperture e simili: nemici su nemici da falcidiare e da cui raccogliere ingredienti o materiali da rivendere (o sfruttare per il crafting).

Le fasi di guida hanno costituito infine la ciliegina sulla torta, grazie ad un semplicissimo driving system arcade che dava ampio sfogo al divertimento del giocatore. Visitare la mappa di gioco a bordo di automobili in pieno stile Mad Max è un’esperienza estremamente divertente, che ancora oggi merita di essere giocata. Peccato proprio per la stessa mappa di gioco, che purtroppo era impostata su binari: in altre parole non si trattava di un open-world vero e proprio, ma piuttosto di grandi livelli con barriere naturali imposte.

Il punto forte di Rage: la resa grafica

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Veniamo ad un’altra caratteristica che Rage 2, a quanto pare, sarà in grado di riproporre con efficacia: la resa grafica. Al tempo fu un successo, e da molte testate specializzate venne acclamata come l’autentico punto di forza della produzione di id Software. Il comparto tecnico di Rage era semplicemente strabiliante: tramite una resa poligonale superba e soprattutto una direzione artistica da maestri del cinema, Rage riusciva letteralmente a rapire il giocatore in un mondo ricco di dettagli, di elementi visivi tutti da ammirare, e da memorabili personaggi carichissimi di espressività e di personalità, caratteristiche fondamentali per un setting post-apocalittico.

Il messaggio che Rage volle trasmettere al tempo fu quello di una “apocalisse scanzonata”, un caos infernale che ondeggia tra la follia, la paura e un delirante divertimento. In qualche modo è qualcosa di simile ai vari Borderlands, oppure addirittura a Far Cry: New Dawn, recente produzione di Ubisoft, che hanno riproposto molto da vicino questo approccio al gioco tanto gradito dai players al tempo.

 

I trailer di Rage 2 sembrano parlare chiaro. Grazie anche alla compartecipazione di Avalanche allo sviluppo del titolo, il franchise tornerà con la stessa carica emotiva, le stesse tematiche e lo stesso feeling di otto anni fa, ovviamente nelle avanzate disponibilità della generazione attuale. Rage 2 potrebbe davvero tornare tra i botti, le esplosioni e la follia che lo avevano reso celebre nelle console precedenti: non ci resta che invitarvi ad attendere la nostra recensione di Rage 2, in uscita nei prossimi giorni.

Scritto da
Alberto Baldiotti

Studente universitario e gamer nel tempo libero, la sua passione videoludica non ha confini. Questa passione nasce a 4 anni, quando si ritrova a giocare Doom II su un vecchio computer acquistato dal padre. Appassionato di giochi open-world e GDR, le sue pietre miliari sono le serie di Grand Theft Auto, Fallout e The Elder Scrolls. A fianco di ciò, la tecnologia e lo sport giocano un ruolo fondamentale nei suoi interessi, ed adora restare informato sulle ultime novità nei rispettivi settori.

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