Anche quest’anno è arrivato settembre (e già, come scorre il tempo), e con lui l’ennesimo capitolo di NBA 2K. La domanda, come sempre, è quella: vale la pena spendere 80 euro per un nuovo titolo? La risposta, in breve, potrebbe essere affermativa: quest’anno NBA 2K26 almeno ci prova, con miglioramenti concreti al gameplay che non si vedevano da tempo. Il problema è che i vecchi difetti restano sempre lì, ben piantati.
NBA 2K26 è ora disponibile su PlayStation 4, Xbox Series X|S, PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch 2, Nintendo Switch e PC.
Nel corso di questa recensione diamo un’occhiata agli aspetti positivi e negativi del nuovo capitolo di NBA 2K, evidenziando le importanti aggiunte che rendono questo il titolo di pallacanestro più fruibile tra quelli presenti attualmente sul mercato.
Versione provata: PlayStation 5
Atleti veri!
La prima cosa che colpisce di NBA 2K26, dopo aver premuto il tasto start, è quanto diversi si sentano i movimenti in-game. Non vi è più quella triste sensazione di controllare pupazzetti impacciati, ma atleti che sembrano realmente pesare sui propri piedi. E questo, in un titolo di pallacanestro, fa tutta la differenza del mondo. Ogni passo ha un senso, ogni cambio di direzione finalmente risponde come dovrebbe.
Il nuovo motore fisico trasforma completamente l’esperienza: vedere Giannis Antetokounmpo che si lancia verso canestro non pare più una sequenza di animazioni pre-confezionate, ma dà invece quella sensazione di movimento puro, che fluisce naturalmente. Lo stesso vale per le stelle più tecniche: osservare Kyrie Irving danzare tra i difensori ipnotizza quasi come se fosse tutto reale.
Questo cambiamento si sente soprattutto negli 1v1. Finalmente, affrontare un fuoriclasse significa trovarsi davvero di fronte a qualcosa di speciale: non si tratta più solo di numeri, ma possiamo godere a schermo di comportamenti che riescono a replicare in maniera fedele le reali caratteristiche di ogni giocatore.
Insomma, sotto questo punto di vista ci sono sicuramente grandi miglioramenti in NBA 2K26.
Il tiro: ritmo e casualità
Gli sviluppatori di NBA 2K26 hanno completamente rivoluzionato il sistema di tiro, e bisogna ammetterlo: funziona. L’indicatore si adatta a ogni situazione, diventando più severo quando sei pressato e più generoso quando si ha maggiore spazio. Questo è un approccio che premia l’intelligenza tattica invece della semplice memoria muscolare.
Il concetto di “ritmo” diventa centrale: non basta più premete un pulsante al momento giusto, ma è necessario costruire il proprio tiro perfetto. Ed è dannatamente soddisfacente. Vi è la necessità di creare spazio, leggere la difesa, scegliere l’istante ideale. Esattamente com’è nella realtà.
Il nuovo sistema di tiro richiede certamente del tempo per essere padroneggiato, ma una volta fatto proprio è in grado di regalare grandi gioie. Enorme passo in avanti.
Intelligenza artificiale che pensa? Damn
Uno dei problemi storici della serie era il comportamento dell’intelligenza artificiale in fase difensiva: spesso si comportava in maniera confusa, prevedibile e a tratti estremamente irrealistica. In NBA 2K26, i difensori finalmente ragionano. Sanno posizionarsi correttamente, leggere i movimenti dell’avversario e reagire ai cambi tattici. Non è ancora perfetta, certo, ma per la prima volta da anni sembra di affrontare qualcuno che sa realmente giocare a pallacanestro.
Le partite acquisiscono così un ritmo più realistico: meno punteggi gonfiati, più equilibrio, situazioni che si sviluppano organicamente e, infine, più divertimento.
Le modalità: solito mix di alti e bassi
La mia carriera, quest’anno, prova ad essere realmente cinematografica, ma finisce per essere più pretenziosa che coinvolgente. La storia del ragazzo che parte dal Vermont per conquistare il mondo dell’NBA è raccontata con buone intenzioni, ma molti dialoghi suonano forzati e le situazioni risultano essere fin troppo artificiali.
Il sistema di crescita del proprio personaggio, però, funziona decisamente meglio che in passato. Le specializzazioni danno ora senso alla progressione, permettendo così di costruire davvero il giocatore che si ha in mente, invece di essere costretti a seguire determinati percorsi prestabiliti.
MyTEAM introduce le giocatorici WNBA: un’aggiunta coraggiosa che segue un po’ le orme di altri titoli sportivi, creando così situazioni particolari e imprevedibili. Le nuove meccaniche di gioco aggiungono varietà, anche se alla fine la monetizzazione rimane il problema principale della modalità.
La Città è stata ripensata e finalmente gira fluida, a 60 fps, ma a tratti continua a sembrare più centro commerciale vuoto che un luogo dove vale la pena trascorrere del tempo. L’impressione è che gli sviluppatori di NBA 2K26, in questo caso, sappiano di avere un problema, ma non riescano a risolverlo davvero.
Il peso del portafoglio
Ecco il punto dolente di NBA 2K26: le microtransazioni. Purtroppo, questo rimane il più grande problema del titolo. Guadagnare valuta virtuale giocando è possibile, sia chiaro, ma richiede una pazienza enorme e non sembra essere la strada giusta. Le microtransazioni, in questo senso, rappresentano quasi la via più naturale, ed è triste che sia ancora così.
Il paradosso è evidente: hai tra le mani uno dei migliori simulatori di basket mai creati, ma per godertelo appieno devi aprire nuovamente il portafoglio, dopo aver speso i primi 80 euro.
Insomma, NBA 2K26 è un titolo eccellente imprigionato in un modello di business un po’ discutibile. Sul parquet, quasi tutto funziona come ogni fan vorrebbe, e il gioco è in grado di regalare emozioni autentiche. Se si riesce a ignorare la sirena (un po’ troppo rumorosa) delle microtransazioni e ci si concentra sul basket puro, questa è certamente l’alternativa migliore presente sul mercato ad oggi.
Per gli appassionati del genere che non si fanno problemi a investire tempo e denaro, NBA 2K26 rappresenta un acquisto più che sensato, quest’anno ancora più di altri.

NBA 2K26 | Review
Riassunto
NBA 2K26 offre il miglior gameplay degli ultimi anni grazie al nuovo motore fisico e a un sistema di tiro finalmente sensato. Le microtransazioni restano il grande problema, ma chi cerca basket autentico troverà un'esperienza solida e appagante.
Pro
Gameplay più realistico che mai Sistema di tiro migliorato Movimenti fluidiContro
Microtransazioni troppo invasive- Valutazione8
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