Bye Sweet Carole è il nuovo gioco di Chris Darril (Remothered) e Little Sewing Machine, un piccolo team italiano formato da una ventina di persone.
Il titolo si presenta come “un’avventura narrativa horror completamente disegnata a mano nello stile dei classici film d’animazione” (da Steam). Abbiamo avuto modo di giocarlo dall’inizio alla fine e non siamo del tutto d’accordo con questa definizione. Bye Sweet Carole è un esperimento in parte molto creativo, in parte mal riuscito.
Versione provata: PC.

C’erano una volta… le suffragette
Bye Sweet Carole è disegnato tutto a mano, frame per frame: una dedizione ammirevole, che si sente. Fin dai primi istanti di gioco ci ritroviamo a seguire le avventure della dolce Lana in un’ambientazione “disneyana”. L’intento degli sviluppatori era proprio questo, creare una favola horror ispirata ai classici Disney. L’atmosfera c’è tutta: c’è il narratore, la principessa dolce e resiliente, gli animaletti e i pupazzi parlanti, le fughe rocambolesche in boschi irti di pericoli, eppure… manca la fascinazione tipica degli originali capolavori Disney.
Ben presto, scopriremo che definire Bye Sweet Carole un videogioco “horror” non è propriamente corretto: non c’è nulla di pauroso nelle 10 ore scarse necessarie a terminare l’avventura. C’è anche poca avventura, in effetti, ma del gameplay parleremo tra poco.

Lana vive all’orfanotrofio femminile Bunny Hall, in attesa di ricevere la fortunata visita di un gentiluomo disposto a prenderla in moglie. Siamo a inizio Novecento e l’impronta femminista si sente: sembrerebbe che il messaggio del titolo stia tutto qui, nel movimento suffragista e nell’emancipazione femminile. “Non siamo conigli”, gridano a gran voce le ragazze dell’orfanotrofio, siamo donne pensanti, viviamo a prescindere dallo sguardo maschile e scegliamo noi il nostro destino. Tutto molto condivisibile, come dar loro torto? Peccato che la narrazione di Bye Sweet Carole risulti didascalica e poco originale. Alla fine, sembra emergere con più intensità emotiva il tema dell’accettazione del lutto e della capacità di lasciare andare coloro che abbiamo perso.
Le cutscenes, pur ben realizzate dal punto di vista dei disegni, delle animazioni, del doppiaggio e delle musiche, non riescono a raccontare con profondità questa storia, non ne hanno il tempo.
Artisticamente, va detto, Bye Sweet Carole è un bell’esperimento e ha personalità. Il gameplay, purtroppo, è ciò che risulta più manchevole.

Un cartone interattivo
A chi è indirizzato Bye Sweet Carole, a che pubblico di videogiocatori? Fatichiamo a rispondere a questa domanda. Da una parte, il titolo si pone come “avventura horror”, dall’altra sembrerebbe quasi un gioco per bambini vecchio stile. Non ci sarebbe niente di male, sia chiaro, il problema è che non riesce a portare a termine nessuno dei due intenti: non fa affatto paura e non è divertente da giocare.
Nel gioco, sviluppato in 2D, si esplorano varie ambientazioni spostandosi in verticale tramite scale e zone arrampicabili, in orizzontale tramite corridoi e porte chiuse, da sbloccare con le apposite chiavi. Nella sostanza, Bye Sweet Carole è un punta e clicca immediato e semplice da risolvere: per trovare la soluzione agli enigmi è sufficiente esplorare e interagire con gli oggetti che ci circondano, facendo avanti e indietro per sistemare le cose.
Nella pratica, il gameplay è legnoso e a tratti frustrante. Lana si muove lentamente e può compiere pochissimi gesti (spingere una cassa e salirci sopra, girare una manovella). La fanciulla può anche trasformarsi in coniglio, assumendo una forma più veloce e scattante, così da poter saltare e infilarsi in anfratti stretti. Questa forma è utile anche per sfuggire agli stalker che tediano il nostro viaggio, costringendoci a rifugiarci nel nascondiglio più vicino. A volte il mostriciattolo di turno si stanca di cercarci. Quando questo non avviene, basta muoversi rapidamente in forma di coniglio ignorando il fastidioso piantagrane.
Potremo giocare anche nei panni del magico Mr Basie, in grado di attaccare con un ombrello e di separare la testa dal corpo. La testa, oltre a essere più piccola e agile, può prendere fuoco o elettrificarsi per brevi istanti, permettendoci di risolvere altri semplici enigmi e proseguire lungo il cammino. Abbiamo trovato interessante il tentativo di creare delle meccaniche simil co-op utilizzando alternativamente Mr Basie e Lana, ma si tratta comunque di rompicapo davvero basilari.

Bye Sweet Carole non offre segretucci o minigiochi, fatto salvo per un imbarazzante e lentissimo gioco di ballo. Si va dritti per dritti verso una buona conclusione della storia dal punto di vista narrativo… ma un pessimo boss finale dal punto di vista del gameplay. Così come abbiamo trovato frustranti e mal riuscite le sezioni stealth, dove di fatto si procede a tentativi o a caso per superare gli antagonisti che ci cercano febbrilmente per brevi tratti di mappa.
In generale, Bye Sweet Carole è un titolo artisticamente interessante, ma deludente controller alla mano. Apprezziamo l’impegno profuso nel disegno, nel doppiaggio e nelle animazioni, ma questo non può bastare. Stiamo parlando di videogiochi, opere che vanno giocate, vissute, non solo guardate.

Riassunto
Bye Sweet Carole è un punta e clicca con accenni di combattimento, enigmi semplici e un gameplay antiquato. Abbiamo apprezzato molto i disegni di personaggi e ambienti, nonché il comparto audio, ma questo non basta a fare un buon videogioco. Per fortuna dura il giusto e può essere completato in una manciata di ore senza troppi grattacapi.
Pro
Disegni, musiche e animazioni da classici Disney Dura il giusto I coniglietti!Contro
Legnoso e ripetitivo Il "combattimento" Gameplay scarno ed enigmi basilari- Valutazione6
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