Nelle ultime ore è emersa online una presunta violazione ai danni di Nintendo, rivendicata dal gruppo di hacker Crimson Collective. Si tratta della stessa organizzazione che di recente ha dichiarato di essere responsabile di un attacco contro Red Hat, durante il quale sarebbero stati trafugati circa 570 GB di dati.
Secondo quanto riportato, il collettivo sarebbe stato monitorato negli ultimi mesi, e ora avrebbe colpito anche la casa di Kyoto.
Su alcuni canali social è comparso uno screenshot pubblicato dal gruppo, che mostrerebbe un archivio di cartelle appartenenti a Nintendo. Al momento, tuttavia, l’autenticità del materiale non è stata confermata e l’azienda non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali.
Dalle prime informazioni, le cartelle sembrerebbero contenere file legati a nuovi giochi in sviluppo, asset di produzione e backup amministrativi. Il portale Hackmanac ha segnalato che la piattaforma di sicurezza hackrisk.io sta monitorando la presunta violazione. In un commento che accompagna l’immagine, Crimson Collective avrebbe scritto:
Chi ha detto che non avevamo file sui progetti Nintendo?
Non sarebbe la prima volta che Nintendo viene presa di mira. Tra il 2018 e il 2020, un vasto “gigaleak” aveva portato alla diffusione online dei codici sorgente di diversi titoli storici, mentre nel 2020 un’altra violazione aveva compromesso oltre 300.000 account Nintendo Network ID.
Al momento non ci sono conferme ufficiali e gli esperti invitano a prendere la notizia con cautela. Se la violazione dovesse essere autentica, la preoccupazione dei fan è che progetti non ancora annunciati possano essere diffusi in rete prima del previsto.
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