Home Videogiochi Recensioni Kirby Air Riders | Recensione

Kirby Air Riders | Recensione

2

Qualcuno, vedendo l’annuncio di Kirby Air Riders su Switch 2, poteva pensare che Nintendo avesse sbagliato i tempi, specie perché Mario Kart World è arrivato relativamente da poco. In realtà, il genere racing, per il nuovo gioco della grande N, si presenta in due forme completamente differenti.

Fin da subito è apparso chiaro che Masahiro Sakurai (che probabilmente ha preteso di fare Kirby Air Riders prima del nuovo Smash Bros e Nintendo ha detto sì dopo la vagonata di soldi arrivati con Ultimate, ma questa è solo una nostra supposizione) e il team HAL non stavano puntando a creare un semplice clone gioco di kart più famoso del mondo, ma fare invece qualcosa di molto diverso. Kirby Air Riders è qualcosa di istintivo, più sperimentale, più… Sakurai. Sì, lo stile è inconfondibile, e si vede da subito. È un laboratorio di idee ad alta velocità, un titolo che affonda le radici nel 2003 ma che oggi, sorprendentemente, trova un’identità ancora più forte.

Ve lo raccontiamo nella nostra recensione.

22 anni e non sentirli

L’originale Kirby Air Ride per GameCube è sempre stato un oggetto misterioso: essenziale, quasi “strano” nella struttura, ma dotato di intuizioni geniali. Questo nuovo Air Riders parte proprio da lì, portando avanti lo spirito sperimentale del suo predecessore. Le modalità fondamentali ci sono tutte, evolute in modo evidente, e lo schema di controllo a pochissimi pulsanti è stato mantenuto come simbolo dell’accessibilità immediata.

La differenza, oggi, sta nel ritmo e nella pulizia generale dell’esperienza. Il gioco del 2003 sembrava voler dimostrare molte cose contemporaneamente, mentre Air Riders sa esattamente cosa vuole essere: un racing game frenetico e leggibilissimo, che punta tutto sul flow e sulla libertà creativa delle sue modalità. La sensazione, pad alla mano, è che questa volta il concept sia finalmente arrivato alla sua forma definitiva.

Inoltre, come si può percepire sin dal primo avvio, la mano di Sakurai e l’evoluzione di Smash, paradossalmente, si vedono anche qui. Non stiamo dicendo che Kirby Air Riders sia un sequel spirituale di Smash, ovviamente, ma… Beh, in alcune componenti lo è davvero. Nei colori, nel menu, nel modo di porsi al giocatore. Anche se l’essenza, ovviamente, è tutta nuova.

Semplice in superficie, sorprendentemente tecnico sotto

Kirby Air Riders sembra molto semplice a un primo impatto, ma risulta essere un titolo estremamente tecnico una volta che lo si va ad approfondire, ancor più che Mario Kart World. Si va da semplificazioni a grosse componenti da tryharder: il mezzo accelera da solo, il giocatore sterza, carica il Boost, utilizza lo Special e nient’altro. Ma ridurre tutto a due input è solo un’illusione: Kirby Air Riders costruisce una rete di micro-decisioni incredibilmente fitte, che richiedono un tempismo feroce.

Ogni curva, ogni salto, ogni nemico è una scelta: carico ora il Boost? Uso l’abilità di copia? Attacco o rischio di frenare troppo? Questo ritmo quasi “muscolare” rende ogni gara un piccolo puzzle dinamico da risolvere in frazioni di secondo. La velocità potenziata rispetto al 2003 si sente tutta, al punto da sfiorare l’iperstimolazione visiva, ma senza mai risultare caotica in modo frustrante.

Anche la struttura ricorda da vicino l’approccio di Smash Bros.: meccaniche semplici che esplodono in mille combinazioni, veicoli e piloti con identità precise, modalità che reinterpretano le stesse basi creando esperienze completamente diverse. Ogni partita sembra un episodio autosufficiente, un piccolo set-up emergente in cui le regole restano uguali ma tutto può cambiare.

Grande merito va ai mezzi, ognuno con un’identità fortissima. Alcuni sono palesemente difficili da domare, altri sembrano nati per le competizioni tecniche, altri ancora sono pura follia ingegneristica, come la Stella che muta forma a metà gara. È uno di quei pochi giochi di corse in cui sbloccare un nuovo veicolo non è una formalità, ma un vero test: “questa cosa funzionerà o mi porterà alla rovina?”. I veicoli, poi, diventano importantissimi anche nell’ottica delle sfide e delle boss fight, che in un primo momento possono sicuramente portare allo smarrimento.

Anche i Riders introducono ulteriore profondità: abilità più sfumate, special più strategici, un equilibrio generale decisamente più curato rispetto al passato. Nessuno rompe il meta, nessuno è un cheat ambulante: tutto si incastra in un sistema leggibile ma imprevedibile. È qui che lo spirito di Smash si percepisce più forte.

Il multiplayer è l’essenza

È proprio sul multigiocatore che Kirby Air Riders rivela la sua vera ambizione. Il single player funziona, è ricco, soprattutto grazie alla modalità Road Trip, ma nel complesso rimane un divertimento personale, ben congegnato ma non imprescindibile.

Il multiplayer, invece, esplode. La struttura online è sorprendentemente moderna: matchmaking rapido, classifiche, modalità che si adattano a gruppi grandi e piccoli, e soprattutto il Paddock, un hub sociale leggero e perfetto per partite a flusso continuo. Qui Air Riders trova la sua dimensione migliore: corse, duelli, battaglie caotiche, City Trial come sempre enorme e imprevedibile. Proprio City Trial conferma ancora una volta il suo status di modalità unica nel panorama Nintendo: nessuno fa party racing come Air Riders.

È una formula che invita a una partita, poi a un’altra, poi a un’altra ancora, grazie anche alle checklist che premiano ogni singolo esperimento senza mai risultare punitive. Per quantità di contenuti, ritmo e creatività, è una delle migliori integrazioni multiplayer mai realizzate da Nintendo negli ultimi anni, secondo solo alle follie organizzate di Splatoon.

Kirby Air Riders non è un semplice erede dell’originale del 2003: è il progetto che quel gioco voleva essere, plasmato con anni di esperienza, sensibilità moderna e un design che rifiuta la complessità superflua ma abbraccia la profondità reale. È veloce, tecnico, creativo, irresistibile da giocare con gli amici. E soprattutto, è una testimonianza di come le idee migliori di Sakurai, una volta limate e rifinite, possano diventare esperienze senza tempo.

8
Review Overview
Riassunto

Kirby Air Riders non è il gioco che sconvolgerà la line up di Switch 2 quest'anno, ma Sakurai è riuscito a dare forma al suo sogno: riportare in alto una serie dimenticata. E lo ha fatto in un modo forse non eccellente, ma comunque degno del nome che porta, con intuizioni brillanti e dinamiche soddisfacenti. Attenzione però: non è un "nuovo Mario Kart", sia ben chiaro.

Pro
Semplice ma anche profondo... Ricco di carisma Tante sfide e modalità
Contro
... forse anche troppo, e non per tutti
  • Giudizio complessivo8
Scritto da
Andrea Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

Scrivi un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

7.7

Tomb Raider: Definitive Edition | Recensione (Switch 2)

A sorpresa, Aspyr ha rilanciato Tomb Raider: Definitive Edition su Nintendo Switch...

8

Neon Inferno | Recensione

Era da tempo che Neon Inferno era entrato nei nostri radar: da...

7.5

Hyrule Warriors: L’era dell’esilio | Recensione

Cosa succede quando unisci l’immaginario di Zelda con i musou in stile...

8

Winter Burrow | Recensione

Per tantissimi di noi l’inverno è la stagione preferita dell’anno: ma quanto...

Chi siamo - Contatti - Collabora - Privacy - Uagna.it © 2011-2025 P.I. 02405950425