La crisi senza precedenti di RAM rischia di mettere in ginocchio il mercato videoludico, già di per sé fin troppo colpito da continui aumenti di prezzo in questi ultimi anni.
Non è stata una generazione facile per i produttori di console come PlayStation e Xbox. Sony e Microsoft hanno dovuto affrontare la pandemia di coronavirus e il conseguente impatto sulle catene di approvvigionamento. L’aumento dei costi dei componenti e dei dazi negli USA hanno poi dato un altro colpo all’economia, portando a vari aumenti di prezzo – è ad esempio paradossale che oggi Xbox Series X costi più di PS5 Pro, una console di metà generazione.
E ora, col boom dell’intelligenza artificiale, ecco un altro imprevisto: la crisi delle RAM.
Nelle ultime ore ci sono stati alcuni ulteriori colpi di scena. Micron, produttore di componenti hardware, ha annunciato durante la notte che cesserà di fornire RAM e memoria ai consumatori entro la fine di febbraio 2026, reindirizzando invece i suoi prodotti verso la fornitura di data center basati sull’intelligenza artificiale.
Sappiamo già che i prezzi sono saliti alle stelle a causa degli accordi di OpenAI con altri produttori come Samsung, che le consentiranno di acquistare il 40% della fornitura globale di RAM, e ora i consumatori avranno meno opzioni a disposizione.
Una decisione che potrebbe avere ripercussioni pesanti anche sul futuro dei videogiochi. Sembra che Sony abbia accumulato abbastanza componenti per garantire un’adeguata fase finale a PlayStation 5, in modo tale che i consumatori non debbano ritrovarsi senza una console nel momento in cui usciranno giochi colossali come GTA 6, ma i problemi riguardano il futuro.
Con PS6 e Xbox Next già in sviluppo, infatti, il rischio per le aziende di ritrovarsi davanti a una spaventosa carenza di componenti è già concreta. Questo potrebbe avere ripercussioni sia sulla catena di produzione delle console, sia sui prezzi di vendita, pronti a salire alle stelle.
Ecco la dichiarazione rilasciata da Sumit Sadana, vicepresidente esecutivo e direttore commerciale di Micron, per annunciare la decisione:
La crescita guidata dall’intelligenza artificiale nei data center ha portato a un’impennata della domanda di memoria e storage. Micron ha preso la difficile decisione di uscire dal business consumer di Crucial per migliorare l’offerta e il supporto per i nostri clienti strategici più grandi nei segmenti in più rapida crescita. Grazie a una comunità di consumatori appassionati, il marchio Crucial è diventato sinonimo di leadership tecnica, qualità e affidabilità di prodotti di memoria e storage all’avanguardia. Desideriamo ringraziare i nostri milioni di clienti, centinaia di partner e tutti i membri del team Micron che hanno supportato il percorso di Crucial negli ultimi 29 anni.
Anche se è probabile che questo colpisca più duramente il mercato dei PC consumer, Sony e Microsoft saranno sicuramente colpite dall’aumento dei costi.
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