Home Cinema Il flop di Shazam 2 è l’ennesima prova che DC deve azzerare tutto

Il flop di Shazam 2 è l’ennesima prova che DC deve azzerare tutto

C’è stato un tonfo, negli ultimi giorni. Forse lo avete sentito, perché il rimbombo di questa fragorosa caduta è stato udito ovunque. Shazam: Fury of the Gods, nuovo film dei DC Studios, ha esordito in Nord America con un primo, infernale weekend da 30,5 milioni di dollari. Guardando al mercato internazionale, la cifra è poco più che raddoppiata. Di fronte a un budget dichiarato di $ 100 milioni, al quale va poi unita la campagna promozionale e spese annesse, Shazam 2 è già oggi un flop dichiarato per il DC Universe.

Anche sperando in un secondo weekend da favola, che certo non accadrà visto il passaparola molto tiepido della pellicola (lo abbiamo visto con Ant-Man and the Wasp: Quantumania), possiamo asserire che la maggiore frazione degli incassi sia stata già accumulata da Shazam 2, superando di poco la metà del suo budget – di nuovo, escluse le spese del marketing. Ciò implica, in poche parole, che il traguardo dei 300 milioni di dollari, che coinciderebbero con il segno più nei ricavi della pellicola, è assolutamente irraggiungibile.

Bene (cioè no, ma non è questo il punto), dove vogliamo arrivare con questo ragionamento? Il discorso è abbastanza evidente, e anzi la situazione di Shazam 2 non fa altro che acuire un pensiero già diffuso da tempo – e la qualità della pellicola non  oggetto di discussione, in questo momento.

Shazam: Fury of the Gods è la prova, l’ennesima, che quello che era conosciuto come DC Extended Universe, altresì detto anche SnyderVerse in quanto inaugurato dalle pellicole del regista di 300 e Watchmen, è morto e sepolto. L’encefalogramma è completamente piatto, il paziente è ormai pronto per l’obitorio, e questi ultimi, disperati tentativi di rianimarlo non sono altro che accanimento terapeutico.

In un periodo non certo facile per il cinema – abbiamo già discusso dei relativi problemi dei Marvel Studios negli ultimi due anni, ma gli incassi in generale sono sotto gli occhi di tutti: solo quattro film hanno superato il miliardo di dollari al box office, e cioè Avatar: La via dell’acqua, Spider-Man: No Way Home, Top Gun: Maverick e Jurassic World: Dominion – i DC Studios e Warner Bros. Discovery stanno facendo di tutto per raccimolare le ultime briciole da un universo che ormai non ha più nulla da dire, schiacciato tra una fanbase tossica, quella che idolatra Zack Snyder come divinità unica e sacra di questo mondo la cui creatività è stata minata da una Warner brutta e cattiva, e un pubblico generalista che non ha la minima intenzione di lasciarsi abbindolare da film tutto sommato d’intrattenimento ma niente di più.

Il problema più grande per i DC Studios, oggi, è che tutto ciò che è stato costruito a partire dal 2016 è da prendere e buttare nell’indifferenziato – purtroppo, aggiungiamo, perché alcune idee erano sulla carta molto interessanti. Le icone del DCEU, a partire da Henry Cavill e Ben Affleck, non sono mai entrate a far parte dell’immaginario collettivo, e non hanno certo avuto la potenza di un Robert Downey Jr. o un Chris Evans dall’altra parte della barricata. E dire che il DCEU poteva partire con il botto, proprio perché mentre i Marvel Studios hanno dovuto costruire un universo su personaggi semi-sconosciuti al grande pubblico come Iron Man e Thor (ricordiamo che la stessa Sony, negli anni ’90, rinunciò ad acquistare i diritti degli Avengers per un pugno di dollari in quanto considerato poco sfruttabile), il cammino dell’universo cinematografico della Warner partì con Superman, Batman e Wonder Woman. Personaggi che, nonostante tutte le buone intenzioni di Snyder e compagnia, non sono mai riusciti a sfoggiare tutto il loro potenziale, anche avendo a disposizione più film.

Non discuteremo sul perché questo DCEU non abbia funzionato, o del perché le strade di Snyder e Warner continuino ad avvicinarsi e allontanarsi a intervalli regolari, ma il pensiero è lampante: occorre azzerare tutto, dimenticare i buoni e cattivi ricordi di questo universo cinematografico e pensare ad altro, dicendo addio, perché no, anche ad attori apprezzati nei loro ruoli. Un reboot totale, che invece, dati alla mano, non è nei piani.

Black Adam, il film con Dwayne Johnson che doveva ridare lustro e fiducia al DCEU, aveva già messo in chiaro tutto questo: sebbene i social testimoniassero fermento per il ritorno di Cavill come Superman, la pellicola al botteghino ha incassato meno di quell’aberrazione nota come Venom: La furia di Carnage, un film sbagliato sotto tutti i punti di vista. Shazam 2, proseguendo questa corrente di pensiero, rivela ancora una volta come questo universo non riesca ad attirare più alcun consenso da parte del pubblico, neppure dagli irriducibili snyderiani che da anni tentano di far sentire la propria voce per rilanciare il franchise.

Ed è anche per questi motivi che, purtroppo, abbiamo accolto con un po’ di freddezza l’ambizioso progetto di James Gunn e Peter Safran, che a gennaio hanno rivelato il Capitolo 1 del nuovo DCU. Nuovo, sì, fino a un certo punto. Perché se da un lato Henry Cavill e Ben Affleck hanno detto basta, chi per un motivo chi per l’altro (il premio Oscar per Argo ha apertamente dichiarato di essere disinteressato a questo nuovo progetto), sembra quasi che i DC Studios e Warner stiano facendo fatica a chiudere con un passato da dimenticare, con i personaggi del franchise di Suicide Squad che sono destinati a restare in questo franchise (insieme forse a Momoa nei panni di Aquaman) dopo il reset di The Flash. Reset, sì, fino a un certo punto.

Eppure le prove che una ripartenza totale sia necessaria, oggi, ci sono tutte. Voci di corridoio affermano che addirittura i Marvel Studios, che da 15 anni dominano il box office a parte rarissimi casi (tipo Quantumania), stiano pensando di sfruttare la Multiverse Saga per un clamoroso reboot a partire dal 2026/2027, con un coraggio da leoni. Un coraggio, sempre che le indiscrezioni siano vere, che oggi i DC Studios non sembrano avere, neppure di fronte a fatti più che evidenti.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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