Home Videogiochi Anteprime Anteprima Spider-Man – Abbiamo provato la nuova esclusiva PS4 di Insomniac Games

Anteprima Spider-Man – Abbiamo provato la nuova esclusiva PS4 di Insomniac Games

Cosa può nascere quando una software house dall’esperienza decennale come Insomniac Games, autori di serie come Spyro, Ratchet & Clank, Resistance e Sunset Overdrive, incontra una delle proprietà intellettuali più famose del mondo intero come Spider-Man? Tanta preoccupazione per le altissime aspettative che i fan possono portarsi dietro, come il creative director Bryan Intihar ci ha confidato nel corso di una breve intervista avuta la settimana scorsa in quel di Milano, ma anche tanta voglia di riportare in auge il marchio della Casa delle Idee anche in ambito videoludico, dopo che gli ultimi anni hanno visto dominare incontrastatamente le produzioni tratte dalla Distinta Concorrenza.

In arrivo il 7 settembre, Marvel’s Spider-Man (da qui in poi semplicemente Spider-Man) è la nuova esclusiva PS4, un titolo sul quale Sony e naturalmente i suoi creatori puntano fortemente per confermare il 2018 come un anno da sogno per il marchio PlayStation dopo God of War e Detroit: Become Human, e siamo riusciti finalmente a provare le prime 2 ore di gioco in un evento privato organizzato dalla divisione italiana del colosso giapponese.

NON IL SOLITO SPIDEY

Non si tratterà, per questo nuovo Spider-Man, del classico tie-in come ne abbiamo visti molti negli ultimi anni, al pari dei due fallimentari The Amazing Spider-Man prodotti da Activision. Nessun collegamento con opere esistenti, fumetti, serie animate, neppure con l’ultimo film Spider-Man: Homecoming che ha consacrato Tom Holland come nuovo Arrampicamuri cinematografico. Insomniac Games ha scelto la via del completo rinnovamento, un sfida se pensiamo che parliamo di uno dei personaggi più famosi degli ultimi anni, che sono stati naturalmente sfruttati e rimescolati in una nuova salsa che forse riserverà qualche incredibile sorpresa rispetto ai canoni classici che conosciamo. A posteriori, e considerando anche le 2 ore di gioco già assaporate nel corso dell’evento milanese, questa è sicuramente una scelta che porterà una ventata di freschezza nel franchise dell’Uomo Ragno e che stuzzica, perché il Peter Parker che vedremo e impersoneremo ha ben poco da spartire con il giovane studente del liceo che si fece mordere da un ragno negli anni ’60 e che abbiamo visto in più e più salse. Già conosciamo l’origine del suo potere, le sue difficoltà iniziali, i traumi legati ai genitori e alla figura paterna dello zio Ben Parker, e sempre Intihar ha confidato che una ennesima riproposizione di questi temi sarebbe stata ridondante, scegliendo una nuova strada come hanno saggiamente fatto i Marvel Studios con il (secondo) reboot cinematografico del personaggio.

Il Peter Parker scelto da Insomniac Games è sostanzialmente una rielaborazione dello Spider-Man che viviamo oggi, noi amanti dei fumetti, nelle sue storie su carta stampata che hanno quasi 60 anni di racconti sulle spalle. Nella nuova esclusiva PS4 Peter ha infatti 23 anni, è il supereroe di New York da più di 8 anni, lavora come scienziato tirocinante – di un noto volto dell’universo narrativo di Spidey, ma non facciamo il nome – in modo tale da poter lavorare relativamente facilmente anche ad alcuni upgrade al suo costume per combattere il crimine, ha una casa in affitto, insomma non è la classica versione di Peter Parker che siamo abituati a vedere. Come sempre, conciliare la vita privata, l’identità di Peter Parker e il “secondo lavoro” da Spider-Man non è affatto facile, e anzi spesso il ruolo di supereroe lo costringe a scelte difficili che hanno conseguenze spiacevoli per la sua persona. Da grandi poteri derivano grandi responsabilità, come ben sappiamo.

Uno stacco con il passato delle rappresentazioni dell’amichevole Uomo Ragno del quartiere che vuole essere sì netto, come dimostra il diverso incipit narrativo e il ruolo di Peter oltre che di altri celebri personaggi, senza però abbandonare alcuni cardini fondamentali quali i villain, gli amori, la famiglia e alcuni iconici luoghi legati a Spidey e all’universo Marvel come la Avengers Tower a Manhattan, l’intera area di gioco del titolo. E se ve lo state chiedendo, purtroppo no, gli Avengers o altri supereroi Marvel non saranno presenti in Spider-Man. Intihar lo ha ribadito fortemente anche nella round table in quel di Milano, poiché lo scopo di Insomniac era concentrarsi su Parker e sul suo Ragnoverso, lasciando sì spazio a personaggi come Miles Morales o Mary Jane Watson e legando le vicende a quelle di un universo molto più grande ma senza sconfinare e scomodare altri pezzi grossi come Iron Man, Thor o Capitan America. Una cosa è certa: questi eroi esistono nel mondo immaginato da Insomniac Games, non li vediamo ma sappiamo della loro presenza grazie a tanti rimandi ed easter egg. Che i ragazzi della software house di Burbank stiano già preparando il terreno per un sequel ancor più ambizioso? Del resto, per citare un estratto dall’intervista di Intihar a proposito di sequel in programma, “a noi [di Insomniac] piace guardare al futuro…”.

UN TESSIRAGNATELE IN AZIONE

Dopo la presentazione tenuta dal creative director, la round table e il buon pranzo (Sony, se state leggendo, inviateci subito l’indirizzo del catering che ha realizzato i ravioli al vapore, me li sogno ancora dopo una settimana), viene finalmente il momento di prendere il pad in mano e testare le prime due ore di gioco di Spider-Man. Neanche il tempo di riprenderci dal nuovo e splendido tema musicale, che viene intonato una volta lanciato il gioco, che ci ritroviamo subito a volteggiare per New York con le nostre ragnatele che “appendiamo” agli edifici con estrema naturalezza, come se lo stessimo facendo da una vita, e ci dirigiamo verso il primo obiettivo del gioco, il QG di un noto villain e capo della mafia della Grande Mela. Spider-Man inizia così, presentandoci un Peter Parker in diretto collegamento con la polizia e pronto a svolgere il suo compito da supereroe come sempre, nonostante non sia più il ragazzino del liceo. Una prima missione, dalla quale non possiamo discostarci, che funge da grande tutorial con il focus rivolto al combattimento per a mostrare tutto quello che l’Uomo Ragno è capace di fare.

Spider-Man sfrutta il suo infallibile senso di ragno per prevedere le mosse dei nemici e schivare gli attacchi, a patto naturalmente che i nostri riflessi siano altrettanto rapidi da premere il pulsante giusto in tempo. Se questo non avviene, Spidey rischia di ricevere un bel cazzottone o anche peggio dai suoi nemici, ma non temete: il supereroe più famoso di New York punta moltissimo sulla potenza fisica e sulla versatilità dei suoi attacchi, che cercano di porre un freno al pericolo buttonsmasher concedendo al giocatore tante possibilità per dimostrare le funamboliche abilità in suo possesso e la varietà di gadget a disposizione di Peter, che lui stesso riesce a sviluppare lavorando come scienziato. Oltre agli immancabili attacchi fisici a base di pugni e calci, con combo di varia natura che possono stendere il nemico in pochi colpi o utilizzarlo per danneggiare altri nemici, le ragnatele classiche e le varianti rivestono un ruolo fondamentale in quanto strumento per attacco a lunga distanza, abbattimenti silenziosi (esistono fasi stealth da superare esclusivamente senza fare rumore) o neutralizzazione di nemici in pochi colpi. Con la ragnatela a impatto, ad esempio, possiamo lanciare una sorta di “granata ragnesca” che esplode a contatto col nemico e può imprigionarlo in una morsa se si trova vicino ad un muro, rendendolo completamente inerme. Con le ragnatele, però, possiamo anche distrarre nemici, o arraffare qualche oggetto a schermo come tombini, scatoloni o altro e utilizzarli per fare una bella piazza pulita intorno a noi, facendoli roteare e poi colpendo violentemente i testoni dei malcapitati. Un combat system che riprende, e l’influenza è chiara, l’ottimo Batman Arkham di Rocksteady, ampliandolo e migliorandolo per meglio contestualizzarlo ad un eroe certamente più rapido del Cavaliere Oscuro come Spidey.

Fastidiosa in questo senso, a meno di non aver preso un clamoroso granchio o di non aver letto con attenzione una postilla del tutorial, l’impossibilità di fissare come bersaglio un nemico. La prima boss fight del gioco prevede il supervillain accompagnato da diversi nemici semplici minori, e gran parte del combattimento prevede di lanciare oggetti e rilanciare ciò che ci viene scaraventato contro. Poter scegliere verso quale nemico indirizzare i colpi da lancio sarebbe certamente una gran cosa ma al momento non presente, e infatti più di una volta ci è capitato di attaccare il bersaglio che non desideravamo con la conseguente perdita di preziosi secondi o, nella peggiore delle ipotesi, di vita. Poco male, perché l’indicatore delle combo può essere utilizzato sia per lanciare un attacco speciale ad un nemico sia per ricaricare un po’ di vita, il che può essere fondamentale in alcuni frangenti. Insieme ai vari gadget e numerose possibilità di attacchi tramite l’ambiente, come il ribaltare un’impalcatura addosso ad un mercenario per neutralizzarlo in poco, c’è poi la componente del costume che Spidey potrà indossare. Ce ne saranno moltissimi, più di 20, e ognuno sbloccherà un potere particolare che poi potremo combinare col costume che preferiamo.

La New York, o meglio Manhattan, completamente visitabile è una gioia per gli occhi. Graficamente, Spider-Man sembra confermarsi un prodotto di punta e nuovamente in grado di sfruttare la potenza di PS4 ormai nel suo momento d’oro, cosa che già Naughty Dog, Santa Monica e Quantic Dream hanno dimostrato. Accompagnati dal tema di Spidey che parte nel momento in cui iniziamo a volare tra gli edifici, e spinti anche dal gioco che vuole presentare nella prima ora di gioco tutto quello che il titolo vuole offrire, ci siamo dedicati anche all’esplorazione di Manhattan, constatando di trovarci di fronte ad una città viva, popolata, sempre ricca di cose da vedere e soprattutto da fare. Le torri radio della polizia da riparare, in un modo che ricalca fortemente alcune passate opere Ubisoft, rendono visibili sezioni della mappa prima nascoste, e svelano piccoli crimini in strada che l’Uomo Ragno può sventare ma anche tanti collezionabili da raccogliere. Se questo può far storcere il naso a qualcuno, sappiate che Insomniac Games ha avuto la bella idea di contestualizzare la raccolta di collezionabili e di non renderli un semplice plus. Raccogliendo i vari oggetti, infatti, vengono sbloccati gettoni che poi andranno impiegati nella creazione e miglioramento dell’equipaggiamento, con tanto di nuovi punti XP per accrescere il livello e sbloccare nuove abilità dall’albero apposito nel menù. Qualche remora in più, invece, sulle fasi di giocato con MJ come protagonista. Il ritmo si fa notevolmente più lento, per non dire inesistente, e con queste fasi si vuole forse puntare il dito verso meccaniche più puzzle o investigative, ma per il momento è troppo presto per pronunciarsi.

Il frame rate è rimasto solidissimo anche nelle fasi con più nemici ed effetti particellari a schermo (la prova è stata effettuata su PS4 Pro), e non si segnalano sbavature sotto quel punto di vista. L’unico appunto leggermente negativo lo facciamo sulle espressioni facciali di alcuni personaggi, poco chiare specialmente durante i dialoghi in-game, e su un doppiaggio italiano che non si fa scrupoli ad utilizzare le stesse voci per più personaggi (non principali, per fortuna).

Spider-Man sembra, da queste prime due ore di gioco, un’opera solidissima, un gioco ambizioso e potenzialmente formidabile sotto tanti punti di vista. Insomniac Games prova a mostrarci un Peter Parker completamente diverso da quello che conoscevamo, in una storia che siamo sicuri saprà sorprenderci e che anzi la Marvel Comics ha già deciso di rendere canonica per il crossover Spider-geddon, in uscita a settembre in USA. A soffrirne, relativamente, è il game design, che a dire il vero non ci è sembrato un grande passo avanti da altri titoli action open world ai quali Spider-Man si rifà, non ultimo proprio quel Sunset Overdrive degli sviluppatori americani. Ma a parte questo, non vediamo l’ora di testare la versione definitiva di Spider-Man: l’hype è alle stelle dall’E3 2016, e questa prova è servita solamente ad innalzarlo ancor di più.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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