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Death Stranding 2: On the Beach – L’analisi del trailer tra gameplay, trama e speculazioni

Il mese di febbraio è iniziato decisamente col botto grazie a uno State of Play rapido e conciso, che ci ha portato oltre 9 minuti del secondo capitolo di Death Stranding. “On the beach”, questo il sottotitolo scelto per il sequel, è in arrivo su PlayStation 5 nel 2025: manca ancora parecchio tempo alla release date, sia che si tratti della prima metà del prossimo anno o della seconda metà dello stesso.

Hideo Kojima (oltre ad aver annunciato il suo nuovo progetto “Physint”, un action-espionage game per PlayStation 5 che sarà un gioco e un film al tempo stesso) ha stuzzicato i videogiocatori con un trailer densissimo di informazioni e novità. C’è tanto da osservare, da ascoltare e su cui speculare. Bando alle ciance dunque, andiamo ad esaminare pezzo per pezzo questo nuovo stupendo trailer.

Gli esperimenti, il catrame, l’invecchiamento

Il trailer di Death Stranding 2: On the Beach si apre con la nostra Fragile (Lea Seydoux), che collabora con un nuovo personaggio (George Miller) il quale potrebbe essere sia uno scienziato che una sorta di comandante della nave sulla quale sono ambientate diverse scene del trailer (ne parleremo tra poco). I due stanno compiendo un esperimento per aprire un esoscheletro contenente una donna inerte, vittima del “catrame” che provoca rapido invecchiamento. Il corpo della donna reagisce all’esperimento, rivelando il liquido nero anche sottopelle (da notare che i segni che i due personaggi esaminano somigliano a quelli lasciati dalle ventose di un polipo).

Kojima Production già da questi primi minuti riesce a creare un’estetica unica e un’atmosfera affascinante, aggiungendo elementi nuovi a quelli che già abbiamo imparato a conoscere nel primo Death Stranding: ci riferiamo, ad esempio, al simpatico “gattino” di catrame o alle utilissime mani sulle spalle di Fragile, che fungono da mascherina all’occorrenza e perché no, anche da accendino.

Un altro dettaglio da non sottovalutare è l’assenza dell’invecchiamento che caratterizza la maggior parte del corpo di Fragile, fatta eccezione per il viso. La ragazza infatti sembra avere delle mani giovani, senza alcuna ruga, queste però invecchiano quando il catrame proveniente dal soggetto esaminato passa attraverso i guanti che Fragile indossa, ferendole la pelle. Stiamo assistendo a un flashback? Il corpo di Fragile è in qualche modo “guarito” dagli effetti della cronopioggia? Non lo sappiamo con certezza, tuttavia la scena termina con gli occhi del soggetto ricoperto di catrame che si riaprono, all’improvviso. Non si tratta di un cadavere dunque, ma di una nuova entità tutta da scoprire.

La nave, il burattino, il mondo da riconnettere

Fragile accoglie Sam sulla DHV Magellan, la base operativa mobile, una sorta di navicella in grado di immergersi nel “catrame” come un sottomarino: che sia in grado di spostarsi anche tra le Spiagge? Questo spiegherebbe il motivo della pelle blu dei personaggi.

Dopo un breve tour guidato della nave (tranquilli, la doccia c’è!), apprendiamo di far ora parte di Drawbridge, un gruppo composto da civili e che fonda le sue operazioni sulla bontà di un mecenate misterioso, in grado di fornire mezzi e denaro.

Il primo obiettivo è riunificare il Messico. Il nostro compito potrebbe essere quello di riconnettere il Sudamerica questa volta? Il Messico in particolare potrebbe fare da tutorial per la nuova avventura.

Ad accompagnarci ci sarà anche una new entry, una sorta di burattino vivente a basso frame rate che somiglia ai personaggi animati in stop-motion. Kojima stesso ha spiegato brevemente la sua strana presenza in un tweet. Si tratta di un personaggio a dir poco curioso, che sembra saperla lunga sul mondo e sulle sue dinamiche: chi si nasconde dentro questo strano pupazzo animato?

Il trailer ci mostra una bella carrellata di nuovi scenari, con Sam Porter Bridges in viaggio. Il gameplay non sembra essere mutato nel suo concept originale, si tratterà nuovamente di un pellegrinaggio tra le intemperie e le CA nelle loro varie forme, tra cronopioggia e vari tipi di scenari più o meno ostili. Su questa base che già conosciamo, il gioco inserirà nuovi elementi: mezzi di trasporto, armi, pericoli. Dal sequel di Death Stranding un po’ tutti si aspettano una maggiore componente action, non c’è dubbio che ci sarà più da sparare e ancor più varietà per quanto riguarda il nostro arsenale. Dal trailer si intravede anche una boss fight contro una gigantesca mano di catrame: le aspettative sugli scontri con i boss sono molto alte, per quanto ci riguarda.

L’umanità è ancora in pericolo e ancora sull’orlo dell’estinzione, non fingere di non vederlo”, ci dice Fragile. Non siamo in salvo, anzi. L’ambiente in Death Stranding 2 offrirà nuovi elementi di difficoltà come valanghe e inondazioni in grado di distruggere le strutture da noi costruite in precedenza. Una bella seccatura.

Impossibile poi non fare riferimento a un’ambientazione in particolare, poetica e “bloodborniana” per certi versi: una luna decisamente troppo vicina si staglia all’orizzonte, con un’entità volante che si libra nel cielo, scorrendo davanti ai nostri occhi da sinistra verso destra. Fin dove ci spingeremo in Death Stranding 2?

You know nothing, Sam Porter Bridges (semi-cit): il destino di Lou e il ritorno di Higgs

La seconda metà del trailer dello State of Play si apre con i robot: caratterizzati da dei poco rassicuranti metalli rossastri, non c’è dubbio che si tratterà di entità ostili e armate fino ai denti. Tra di esse spicca anche una vecchia conoscenza, Higgs, che è sopravvissuto e ha cambiato corpo. Ora somiglia un po’ ad Amelie, un po’ a Joker e un po’ a Il Corvo.

Tornato dalla Spiaggia, con un’entrata a dir poco teatrale, Higgs è il protagonista della scena più esaltante del trailer. Prima di mettersi a combattere contro un robot-odradek utilizzando una sorta di arma da fuoco-chitarra elettrica, Higgs dice alcune frasi alquanto criptiche e interessanti, che vale la pena analizzare.

Ci troviamo in una fabbrica dalla quale, probabilmente, provengono molti dei robot sparsi per il continente, come ci suggerisce il nostro vecchio villain. Higgs chiama Sam “fratello”: non sappiamo se si tratti di una sorta di intercalare o se questo appellativo implichi qualcosa di più concreto.

In questa scena Sam sembra essere più giovane e sbarbato rispetto alla sua versione sulla nave. Che si tratti di un altro flashback? La domanda che pone il protagonista a Higgs ci ha dato ancor più da pensare: Sam infatti chiede al villain se sia lui ad aver ucciso Lou (ricordiamo che Lou è il nome del BB-28, lo scopriamo sul finale di Death Stranding). Che è successo a Lou? La bambina che avevamo salvato è davvero morta?

Una rivelazione del genere in un trailer ci stupisce moltissimo, per questo siamo indotti a pensare che Sam si sbagli o sia convinto di una morte che non è effettivamente avvenuta. All’inizio del trailer, vediamo inoltre Lou con un rivolo di “catrame” che le cola dagli occhi. La bambina non fa nemmeno il suo consueto “pollice in su”, segno che probabilmente le è successo qualcosa di spiacevole. Che sia bloccata sulla Spiaggia?

I ragionamenti su questo personaggio chiave sono subito esplosi sul web dopo lo State of Play, portando diversi appassionati a pensare che la ragazza interpretata da Elle Fanning, un’altra new entry nel cast di Death Stranding, sia in realtà Lou da grande. Vediamo questo personaggio alla fine del trailer, che origlia una discussione piuttosto interessante.

In una scena particolarmente simbolica, vediamo Sam in viaggio proprio con la piccola Lou. Higgs stesso, sia nella scena dello scontro contro il robot sia in seguito come voce fuori campo, si stupisce dell’ignoranza di Sam sul vero destino di Lou e sulla sua identità. “Se vuoi risposte, dovrai andartele a cercare”, lo ammonisce Higgs, mettendolo anche in guardia: la verità non farà che aggravare il dolore che Sam già prova. Di certo, il destino della bambina resta un mistero che non vediamo l’ora di svelare.

Death Stranding 2: di amminoacidi, nomi sconosciuti e possibili viaggi nel tempo

Come già vi accennavamo, la scena conclusiva del trailer ci mostra il personaggio di Elle Fanning intento a origliare una conversazione riguardante la strana “crisalide” esaminata a inizio trailer, contenente gli stessi amminoacidi che caratterizzano anche il “catrame”. Quest’ultimo potrebbe essere una sorta di brodo primordiale, ci viene spiegato, mentre Sam e Fragile si prodigano per riportare con i piedi per terra la strana donna emersa dall’esoscheletro. Sembra che le piaccia particolarmente volteggiare a mezz’aria.

Queste informazioni restano abbastanza oscure, la cosa più interessante da notare, tuttavia, sono i sottili filamenti bianchi che sembrano comparire dal personaggio stesso di Elle Fanning in questa brevissima scena finale. Si tratta di un indizio importante, che denota il suo collegamento con “l’altra parte”, con la Spiaggia, che aveva anche il BB nel primo Death Stranding. Da qui l’idea che si possa trattare di Lou ormai cresciuta. Hideo Kojima ha dichiarato in passato che alcuni nomi dei nuovi personaggi non possono essere ancora svelati, probabilmente si tratterebbe di spoiler.

Questa speculazione interessante si collega alla teoria che in Death Stranding 2 potremmo dover viaggiare non solo fisicamente, ma anche attraverso il tempo. Speculazioni sui viaggi temporali erano già state portate avanti sulla base di vari elementi del primo Death Stranding (ad esempio, la presenza nei primi trailer di una formula di fisica quantistica correlata alla dilatazione spaziotempo in eventi quali i buchi neri). Insomma, qualquadra non cosa.

 

Il 2025 è ancora lontano, ma questo primo lungo trailer ci ha fornito tanti nuovi elementi sia di trama che di gameplay pur riuscendo a rimanere abbastanza criptico: Kojima, continua a farci sognare. Noi siamo qui con occhi, orecchie e cuore bene aperti.

Scritto da
Chiara Ferrè

Ciao, sono Chiara. Cresciuta a pane, Harry Potter e Final Fantasy, ho da sempre una grande passione per la narrazione in tutte le sue forme. Cerco campi di battaglia, magici cappelli, lucertoloni volanti. Ho una penna e non ho paura di usarla.

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