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Destiny: I Signori del Ferro – Impressioni dalle prime ore di gioco

In attesa di una completa recensione, che arriverà approssimativamente solo nel corso della prossima settimana, ho deciso di parlarvi delle prime ore di gioco su Destiny: I Signori del Ferro. Non che ci sia tanto da discutere, in termini di novità effettive a livello di gameplay e di mondi da esplorare, ma questo ritorno sull’apprezzato MMOFPS (se così si può definire) di Bungie ci sta già piacendo, ed ecco perché.

Il ritorno su un gioco che non viene toccato da mesi e mesi è sempre un po’ traumatico, e difatti i primi minuti su Destiny lo sono stati. Sia chiaro, ho giocato tanto alla versione base del 2013, tantissimo al primo DLC (L’oscurità dal profonto), e anche Il Re dei Corrotti ha occupato un paio di mesi delle mie attività videoludiche. Da dicembre 2015 in poi, però, quasi totalmente il nulla: così come tanti altri giocatori si sono allontanati per la scarsità di novità e di contenuti, anche io ho dovuto chiudere il rapporto con Destiny, almeno fino ad oggi. Avvio dunque il gioco, selezionando l’amato Stregone, e noto che l’icona dei Signori del Ferro capeggia sulla Terra. Prima di districarmi nella storia dell’ultima espansione ho deciso però di fare un salto alla Torre, in cerca di novità. Poche, per non dire nulle, dato che ancora non avevo mosso un dito, ma noto che il gestore del Crogiolo ha un’impresa nuova di zecca per me, “Verso la gloria e oltre”, che richiede di giocare varie partite e completare alcuni obiettivi sulla nuova modalità. E allora, accettiamola e procediamo nel Crogiolo.

gjallarhorn del ferro

Nel pieno del più sbagliato spirito destiniano, il Crogiolo è stata dunque la mia prima meta, a provare la nuova modalità Supremazia con la fidata Supercella Zhalo di Anno 2. Dopo una prima partita a dire il vero difficoltosa, sia per problemi di connessione (ringrazio il mio provider internet, che, senza far nomi, inizia con F) che per la mancanza di manualità dopo tanto tempo di inattività sul gioco, ho recuperato le forze, e devo ammettere di essere rimasto piacevolmente colpito da Supremazia, modalità competitiva semplice e divertente. Una sorta di Uccisione confermata già vista in titoli come Call of Duty, nella quale il nemico ucciso rilascerà un sigillo che dovrete recuperare per ottenere un punto. Alla lotteria dei premi finali sono però rimasto sempre a bocca asciutta dopo tre partite: 2 strane monete, 2 particelle di luce, un’armatura gamba abbastanza inutile, e un’altra particella di luce. Ok, forse è ora di passare alla campagna, il gioco non mi sembra di grande aiuto sotto il profilo del loot nel Crogiolo.

Il filmato introduttivo della prima missione de I Signori del Ferro ci porta a scoprire un retroscena sconosciuto su Lord Saladin, che fino ad ora conoscevamo come il gestore dello Stendardo di Ferro ma che ha alle sue spalle una storia molto più profonda ma della quale vi parlerò in occasione della recensione completa. Vi basti sapere che il Casato dei Diavoli, una vecchia conoscenza di noi Guardiani, è tornato a combinare guai, in una zona finora rimasta inesplorata nel gioco: il Picco di Felwinter. È lì che inizia il nostro viaggio verso il Tempio di Vostok, tra i monti dell’Antica Russia, dove udite udite (anche se si sapeva già) troveremo Sepiks Primo. Già incontrato nel corso di un’assalto nelle prime fasi del gioco, Sepkis si ripresenta di fronte a noi decisamente modificato e più potente rispetto a prima, ma qual è il suo scopo? La risposta sarà nella missione successiva, quando, insieme ai Caduti, dovremo vedercela anche con l’Alveare e con i primi nemici modificati dai tecnosimbionti. C’è anche un piccolo premio di consolazione per la nostra seconda missione: il mio primo engramma leggendario del quarto DLC, che il Criptarca tramuta in Eroe Byroniano, un cannone portatile. Non il massimo, ma quanto basta per farmi salutare, forse per sempre, il buon fucile Supercella, in attesa di trovare armi migliori. Insomma, dalle prime battute sembra che I Signori del ferro stia puntando estremamente sulla nostalgia di chi ha passato mesi e mesi di gioco sulla versione base del gioco. E non è che sia necessariamente un male.

destiny signori ferro

Il completamento della seconda missione sblocca anche la nuova area social, il Tempio del Ferro. Ma di questo ne parleremo più avanti. Abbiamo solo scalfito la superficie de I Signori del Ferro, e per ora le premesse per una bella storia ci sono tutte, grazie anche alla carismatica figura di Lord Saladin che ci guida. Nel corso della prossima settimana arriverà anche la recensione del DLC, ovviamente dopo l’uscita della nuova Incursione. Fino a quel momento, buon Destiny a tutti.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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