Rockstar ha riacceso la miccia con il secondo trailer di Grand Theft Auto 6, che ha travolto fan e social con ondate di entusiasmo. Ma non tutti sono soddisfatti dell’ultimo trailer rilasciato.
Tra le voci più critiche spicca quella di Derek Lieu, montatore esperto noto per il suo lavoro su Half-Life: Alyx e Psychonauts 2, che in una intervista ad Aftermath ha messo in discussione l’efficacia comunicativa del nuovo video pubblicato da Rockstar Games:
Un trailer serve a suscitare emozioni e a mostrarci qualcosa di nuovo, è vero. Ma un montaggio di B-roll con sottofondo musicale può ottenere lo stesso effetto. Questo non significa che sia un buon trailer.
Lieu evidenzia come, nonostante l’indiscutibile qualità tecnica e il fascino delle sequenze mostrate, il filmato manchi di elementi fondamentali:
L’unica cosa che sappiamo di questi personaggi è che fanno parte del mondo del crimine e sono una coppia. Ma perché lo fanno? Sono costretti? Qual è la loro motivazione?
Eppure, le critiche non sembrano scalfire l’impatto del trailer sul pubblico: milioni di visualizzazioni, entusiasmo alle stelle e un’ondata di discussioni online. La strategia di Rockstar potrebbe essere volutamente criptica, in linea con lo stile della casa produttrice, da sempre maestra nel generare aspettative senza svelare troppo. Basti pensare alla campagna promozionale di GTA V, costruita con pazienza e maestria fino all’esplosione del lancio.
Una mossa rischiosa, dunque, ma non nuova. E in fondo, è anche questo che rende Rockstar diversa. In una industria dove i trailer spesso svelano troppo, loro scelgono il silenzio e la suggestione. Certo, come spettatori e giocatori, possiamo anche desiderare di più: qualche spunto narrativo, un accenno alle dinamiche tra i protagonisti, una scintilla che vada oltre il fascino estetico. Ma forse è proprio il vuoto che resta a rendere tutto così magnetico.
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