Borderlands 4 è finalmente tra noi e, come da previsione, la produzione Gearbox ha riportato in auge il concetto di looter shooter. Per coloro che non sapessero il significato di tale termine, esso rappresenta fondamentalmente un sottogenere dei titoli d’azione / sparatutto che unisce elementi tipici dei giochi di ruolo, in particolare la raccolta e il miglioramento di equipaggiamento, con un gameplay basato su armi da fuoco.
Ebbene, con l’occasione dell’esplosivo approdo del titolo 2K, abbiamo deciso di proporvi alcune interessanti esperienze FPS con il medesimo tasso di follia, oppure altrettanto ricche di bottino!
Gunfire Reborn – L’anima fantasy del roguelite
In apparenza è un indie colorato e carino, ma non lasciatevi ingannare: Gunfire Reborn sa come mettervi alla prova. Ogni partita è diversa dalla precedente, grazie alla generazione procedurale dei livelli e alla rotazione casuale delle armi. Qui non troverete pistole e fucili “normali”, ma strumenti magici e poteri capaci di ribaltare la partita in pochi secondi.
Ogni eroe ha abilità peculiari: Tao, per esempio, è in grado di evocare tre spade eteree che calano sugli avversari con precisione chirurgica. Potrete affrontare l’avventura da soli oppure in cooperativa online, il che aggiunge quel pizzico di caos in più che rende tutto ancora più divertente. Se amate lo stile cel-shading di Borderlands, vi sentirete a casa.
High On Life – Quando le armi hanno la lingua lunga
Immaginate di sparare e sentire la vostra pistola che vi parla, vi prende in giro o vi incoraggia con sarcasmo. Questo è High On Life, un FPS psichedelico nato dalla mente di Justin Roiland, creatore di Rick & Morty. Non c’è multiplayer, ma credeteci: non ne sentirete il bisogno.
Ogni arma è un personaggio a sé: Kenny, la pistola base, oltre al classico fuoco spara una sostanza disgustosa che vi permette di scagliare i nemici in aria, trasformando ogni scontro in una giostra demenziale. Le ambientazioni sono coloratissime, surreali e lontanissime dai toni cupi dei classici shooter militari. Se Borderlands vi ha fatto ridere, qui vi ritroverete in un delirio comico e sboccato che non lascia tregua.
Outriders – Lo sparatutto da riconsiderare
Quando uscì, molti critici furono tiepidi. Ma se vi fermate a guardarlo meglio, Outriders è uno dei giochi che più somiglia a Borderlands nella struttura. È stato sviluppato da People Can Fly, gli stessi di Bulletstorm, quindi potete già immaginare la solidità del gunplay.
Qui vi troverete in un mondo post-apocalittico, dove potrete scegliere tra diverse classi: il Piromante incenerisce i nemici e si cura grazie alle fiamme; il Devastatore sfrutta i poteri della terra per colpire da vicino; e poi ci sono altre varianti che vi spingeranno a rigiocare più e più volte. Non aspettatevi una trama indimenticabile, ma preparatevi a collezionare loot, potenziare l’equipaggiamento e sentirvi invincibili dopo ogni missione. È sottovalutato, e merita sicuramente più considerazione visto anche il prezzo ora molto più accessibile.
Risk of Rain 2 – Il diluvio di loot
Avete presente quei giochi che iniziate con poche risorse e, dopo mezz’ora, vi trovate sovraccarichi di poteri e oggetti che cambiano radicalmente il vostro stile di gioco? Ecco, Risk of Rain 2 è esattamente questo. Più di 110 oggetti unici, ognuno in grado di alterare le statistiche, le abilità o persino l’aspetto dei vostri attacchi.
Gli alieni che incontrerete non vi daranno tregua e i boss possono trasformarsi in veri muri da superare, soprattutto nelle run più avanzate. La difficoltà cresce a dismisura, creando un senso di urgenza che vi terrà incollati allo schermo. In cooperativa online diventa un’esperienza frenetica e imprevedibile. La ciliegina? Una colonna sonora ipnotica che vi trascinerà in un loop di partite “ancora una e poi smetto”.
Destiny 2 – Il ritorno dei Guardiani
Se parliamo di looter shooter, non possiamo non citare Destiny 2. Bungie ha trasformato il concetto in un ecosistema che, ancora oggi, dopo anni, continua ad attrarre milioni di giocatori (nonostante lo smalto di un tempo si sia ormai sensibilmente affievolito). La storia può sembrare complicata, soprattutto per chi inizia adesso, ma vi assicuriamo che il gameplay vi conquisterà subito.
Le armi sono progettate con una cura maniacale, e vi faranno sentire ogni colpo come un piccolo capolavoro di design. I raid, con squadre coordinate, vi spingeranno a dare il massimo e vi regaleranno momenti epici. Non tutto è a pagamento: alcuni contenuti sono gratuiti, quindi potete provarlo senza rischi. Ma attenzione: una volta dentro, potreste non uscirne più.
The Division 2 – Realismo e sopravvivenza urbana
Borderlands vi diverte con il nonsense, ma se cercate un’esperienza più realistica, The Division 2 vi porta a Washington D.C. devastata da una pandemia. Le armi qui non sparano proiettili al plasma o proiettili che rimbalzano, ma sono riprodotte con fedeltà impressionante. Ogni colpo ha peso, ogni scontro vi costringe a pensare tatticamente.
Il bello è che potete specializzarvi: il Survivalist combatte con balestra ed esplosivi, mentre il Demolitionist preferisce il razzo spalla e il supporto di torrette. La cooperativa online è una parte fondamentale e il mondo di gioco, tra luci natalizie e macerie, è ancora oggi visivamente spettacolare. Se vi piace l’idea di un looter shooter meno “pazzo” e più strategico, è la vostra scelta.
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