Il Tribunale di Genova pone fine, fortunatamente, alla follia intentata dalla Lega Serie A.
Da quando esistono i videogiochi di calcio, gli appassionati videogiocatori su FIFA, FC, eFootball, UFL e così via cercano di riprodurre le azioni più spettacolari delle proprie squadre del cuore, immergendosi totalmente nel vivo del calcio. La passione travolgente è quella che, soprattutto in Europa, continua a mantenere i giochi di calcio come EA Sports FC sempre al top delle classifiche di vendita, e questa passione viene comunicata anche attraverso la creazione di contenuti multimediali di varia natura.
Tutto molto bello, se non fosse che la Lega Serie A, di recente, ha deciso che persino replicare i gol reali in un videogioco rappresenta una violazione dei diritti audiovisivi. Sembra paradossale, ma questa è stata la posizione della Lega che rappresenta il massimo campionato italiano di calcio contro un giovane youtuber, la cui identità è al momento sconosciuta.
La Lega, che riteneva di essere stata danneggiata in quanto queste riproduzioni sono state definite equiparabili agli highlights delle partite sportive tradizionali, i quali godono di una protezione giuridica rafforzata e sono soggetti a specifiche regolamentazioni, ha così portato in tribunale il giovane gamer, rappresentato dallo studio legale Lexia – nelle sue fila figurano specialisti del diritto e-sportivo.
Fortunatamente – lo diciamo da gamer – il Tribunale di Genova ha dato ragione al gamer: il reato contestato dalla Lega Serie A non sussiste.
Il Tribunale ha accolto completamente le argomentazioni difensive presentate da Lexia, stabilendo che le azioni di gioco riprodotte attraverso un videogioco non rappresentano una semplice riproposizione delle immagini sportive reali, e non possono essere equiparate agli highlights nemmeno sotto il profilo dell’audience, poiché sono frutto dell’abilità individuale del gamer. Di conseguenza, la creazione e la diffusione di contenuti videoludici, anche se ispirati a eventi sportivi reali, è libera e non viola i diritti audiovisivi.
Per una volta, possiamo dirlo, questa bizzarra diatriba si conclude nel più giusto dei modi, con buona pace della Lega Serie A.
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