Le indiscrezioni della scorsa settimana sono state confermate: Electronic Arts (EA) ha siglato un accordo per uscire dal mercato azionario e diventare una società privata, grazie a un maxi investimento da 55 miliardi di dollari proveniente da tre importanti realtà finanziarie: il fondo sovrano saudita PIF (Public Investment Fund), la società americana Silver Lake, e Affinity Partners.
La notizia ha generato un’ondata di critiche sui social network. Molti utenti hanno espresso preoccupazione per il futuro dei principali franchise di EA, temendo che il nuovo assetto proprietario possa portare a cambiamenti negativi nella strategia dell’azienda.
Le acquisizioni di società da miliardi di dollari raramente si rivelano positive per il settore, e il caso di EA desta particolare attenzione: l’azienda non è stata rilevata da un’altra realtà videoludica, ma da fondi d’investimento. Per questo, il futuro del colosso appare incerto e, secondo alcuni analisti, persino preoccupante.
Come sottolineato dal giornalista di Bloomberg Jason Schreier, EA si ritroverà con un debito di circa 20 miliardi di dollari una volta completata l’operazione. Per farvi fronte, l’azienda dovrebbe presto avviare una serie di tagli ai costi, introdurre forme di monetizzazione più aggressive e procedere con nuovi licenziamenti (i secondi nel corso di quest’anno).
Inoltre, un utente ha evidenziato come Silver Lake, coinvolta nell’accordo, sia la stessa società impegnata nell’acquisizione di TikTok, e come tutte le aziende partecipanti facciano ampio affidamento sull’intelligenza artificiale, segnale che potrebbe preludere a ulteriori riduzioni del personale.
L’accordo solleva interrogativi anche sul destino di serie storiche come Battlefield, The Sims, EA Sports FC e molte altre. Considerando l’influenza di investitori sauditi, notoriamente conservatori, alcuni analisti ipotizzano un’attenuazione di elementi legati alla diversità e inclusione (DEI), specialmente in titoli come The Sims.
La situazione potrebbe avere ripercussioni anche sui progetti futuri. Con il nuovo debito e la ristrutturazione aziendale, diversi giochi potrebbero essere cancellati: tra questi, il progetto di Iron Man sviluppato da Motive Studio rischia di non vedere mai la luce, come già accaduto al videogioco dedicato a Black Panther, poi abbandonato.
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