Tredici anni di silenzio non sono pochi. Per un franchise leggendario come Ninja Gaiden, capace di definire un genere e di entrare nell’immaginario collettivo dei giocatori come sinonimo di sfida brutale e precisione chirurgica, l’attesa per un nuovo capitolo era diventata quasi insostenibile. Dopo l’altalenante terzo episodio e le successive riedizioni, in molti pensavano che la serie fosse destinata a rimanere un ricordo, un monumento al passato dell’action nipponico. E invece Ninja Gaiden 4 è realtà: Team Ninja, in collaborazione con Platinum, ha deciso di riportare in vita la sua creatura più iconica, raccogliendo l’eredità di Ryu Hayabusa ma guardando al futuro con un nuovo protagonista, Yakumo, e con una filosofia di design che prova a conciliare l’anima hardcore della saga con le esigenze di un pubblico moderno e più ampio.
È singolare come questa nuova uscita coincida tristemente con la recentissima notizia della morte di Tomonobu Itagaki, il leggendario creatore della serie che ci ha lasciato lo scorso 16 ottobre. Pare quasi che questa notizia segni un simbolico passaggio di consegne verso una nuova generazione, un rilancio ambizioso, capace di parlare sia ai veterani della serie sia ai nuovi giocatori. Scoprite com’è andata leggendo la nostra recensione!
Versione provata: PC
Yakumo, il ninja del corvo
La prima grande novità di Ninja Gaiden 4 è l’introduzione di Yakumo come protagonista principale. Ryu Hayabusa non viene accantonato del tutto ovviamente, ma il peso narrativo e ludico è affidato a questo nuovo guerriero del clan del Corvo. Scelta rischiosa, ma con un senso logico: aprire le porte a un pubblico che non ha seguito le vicende della trilogia precedente, senza però tagliare i ponti con il passato.
Yakumo si distingue subito per il suo stile molto più aggressivo e brutale. Le sue mosse sono sintomatiche di un carattere feroce, meno elegante e più sanguinario rispetto al glaciale Hayabusa. Parliamo di un protagonista capace di usare una nuova arma biomeccanica che spunta dalla sua schiena, due braccia robotiche capaci di trasformarsi in diverse forme, tra cui la devastante forma Corvo di Sangue. Le sue finisher sono letteralmente in grado di squartare i nemici in maniera ancora più cruenta rispetto al passato, a sottolineare come Yakumo viva il combattimento in maniera viscerale e quasi selvaggia.
Ma non si tratta di una di un mero fanservice: la violenza di Yakumo è funzionale al personaggio e al suo arco narrativo.
Combat system tra passato e futuro
Il sistema di combattimento di Ninja Gaiden 4 rappresenta una sintesi tra l’identità storica della serie e un’evoluzione pensata per i giocatori moderni. Da sempre il franchise è noto per scontri brutali, ritmati e tecnici: orde di nemici ci assediano e, pur avendo gli strumenti per abbatterli, basta un errore per essere eliminati. Non è mai stato un action votato alla spettacolarità fine a sé stessa, ma alla profondità e alla velocità d’esecuzione. Tuttavia, il nuovo capitolo introduce una componente stylish più marcata senza snaturare l’impianto tattico di base.
La novità principale è l’introduzione delle Forme per i protagonisti, Yakumo e Ryu. Si tratta di stati potenziati che si caricano attraverso gli attacchi standard e possono essere attivati in qualsiasi momento durante lo scontro. Queste trasformazioni aggiungono nuove mosse offensive e difensive, modificano le combo e introducono un ulteriore livello strategico. Yakumo, con la sua forma Corvo di Sangue, ottiene colpi più potenti, la capacità di perforare la guardia avversaria e persino la possibilità di contrastare attacchi non parabili. Ryu, invece, estende le sue abilità storiche puntando su velocità, pressione costante e slancio.
L’idea alla base è offrire un sistema che premia uno stile aggressivo, mantenendo al contempo l’alto livello di sfida tipico della serie. Il passaggio tra forme diverse richiede un continuo riadattamento dei tempi e delle decisioni in combattimento, creando situazioni dinamiche in cui la conoscenza del moveset e la prontezza di riflessi diventano fondamentali.
A questa impostazione si aggiungono due meccaniche pensate per fondere attacco e difesa in modo più moderno: la Parata Perfetta e il Lampo Finale. Parate perfette e contrattacchi premiati da risorse e possibilità di infliggere danni elevati mantengono il ritmo serrato degli scontri e incentivano l’iniziativa costante. Gli attacchi più pericolosi dei nemici sono segnalati da un lampo rosso, obbligandoci a scegliere se schivare con precisione o interrompere l’avversario sfruttando una delle forme avanzate.
Il dualismo Yakumo-Ryu influisce anche sul gameplay, offrendo due approcci distinti: il primo più agile e imprevedibile, il secondo più pesante e basato sulla pressione costante. La possibilità di cambiare arma in tempo reale aggiunge ulteriori opzioni, rendendo il sistema complesso, ma estremamente appagante per chi riuscirà a padroneggiarlo.
Anche il design dei boss riflette questa filosofia: gli avversari ci insegnano (o forse ci obbligano…) a leggere i movimenti e sfruttare ogni abilità a disposizione, proponendo scontri impegnativi, ma leggibili.
E poi ci sono le finisher. L’iconica Tecnica di Obliterazione è tornata, con la possibilità di eliminare brutalmente i nemici già mutilati durante lo scontro. Ma, ancora una volta, lo stile cambia a seconda del ninja: se Hayabusa rimane fedele alla sua letale eleganza, Yakumo esagera, rendendo ogni esecuzione un’esplosione di rabbia.
I compiti dello shinobi
Durante la nostra avventura impareremo a familiarizzare con il DarkNest. Si tratta di un terminale nascosto usato dai ninja del Clan Karasu, che appare come un semplice santuario a chi non appartiene al clan. Il DarkNest ci consente di acquistare oggetti, di accedere al database delle missioni e al menù Scorta di oggetti, dove possiamo spendere i Ninja Coin per l’acquisto dei consumabili. Il Database delle missioni ci consente di accettare nuovi incarichi per il Clan Karasu e di fare rapporto per quelli completati per raccogliere le ricompense.
Le missioni sono a tutti gli effetti contratti ottenuti tramite canali privati con vari clienti e sono la principale fonte di reddito del Clan Karasu. I compiti assegnati variano: saremo chiamati ad effettuare delle consegne, delle indagini, omicidi su commissione, e altro ancora. Completare più missioni possibili è ovviamente molto utile per la progressione, poiché ci permette di ottenere ricompense che ci possono aiutare in battaglia. Le nuove missioni si sbloccano automaticamente durante la nostra avventura.
Teniamo d’occhio inoltre i corvi in giro per Tokyo: interagire con loro ci permette di incontrare Tyran, l’esperto di combattimento del Clan Karasu. Parlando con lui potremo imparare nuove abilità di combattimento, consultare le tecniche da battaglia e fare pratica nella stanza d’addestramento.
Tra difficoltà e accessibilità
Parlare di Ninja Gaiden significa inevitabilmente parlare di difficoltà. La serie ha sempre goduto della fama di essere spietata, un banco di prova per i giocatori più abili e pazienti. Ninja Gaiden 4 non rinuncia a questa identità, ma introduce un sistema molto più articolato e flessibile.
All’avvio si potrà scegliere tra tre difficoltà principali Eroe, Normale e Difficile, ciascuna personalizzabile con opzioni specifiche. La vera innovazione è la possibilità di cambiare difficoltà in qualsiasi momento, permettendo a chiunque di calibrare l’esperienza sul proprio livello di abilità.
In modalità Eroe, ad esempio, sono attivabili funzioni di supporto come Auto Evade, Auto Block e Auto Assist, che guidano il giocatore alle basi del combat system, insegnando quando schivare o come concatenare combo. Si tratta di veri e propri strumenti di apprendimento per i neofiti, i quali, man mano che si abituano, possono disattivare progressivamente questi aiuti, fino a gestire Yakumo in totale autonomia.
La difficoltà Normale offre il cuore dell’esperienza, senza supporti, mentre Difficile spinge sull’aggressività e sull’intensità dei nemici. Superata la campagna, si sblocca poi l’ormai leggendaria Master Ninja, livello in cui anche il più piccolo errore equivale a morte certa. Qui, i nemici più forti e avanzati appaiono fin dalle prime fasi, in gruppi numerosi e con IA più aggressiva.
Purgatorio e Modalità Allenamento
Un’altra novità interessante è la modalità Purgatorio, prove opzionali nascoste nei capitoli della campagna. Attraverso portali torii infuocati, possiamo accedere a sfide a ondate, scegliendo persino di sacrificare una parte della propria barra vitale in cambio di ricompense maggiori. È una sorta di assaggio della ferocia del Master Ninja, utile per testare le proprie abilità e allenarsi a situazioni limite.
Accanto a questo, troviamo un Modalità Allenamento che permette di esercitarsi contro nemici specifici, provare combo e padroneggiare le nuove armi senza pressione. Strumenti preziosi, che dimostrano come Team Ninja abbia voluto rendere la difficoltà un percorso di crescita e non una barriera insormontabile.
Oltre alle difficoltà scalabili, Ninja Gaiden 4 introduce un’ampia gamma di opzioni di accessibilità. Si va da impostazioni per ridurre la violenza a funzioni come Cura Automatica, che rigenera lentamente la salute, o Movimento Automatico, che semplifica le sezioni platform. Ma c’è di più: la possibilità di ricolorare gli elementi di gioco per migliorarne la leggibilità, controlli personalizzabili fino al dettaglio, supporto al gioco con una sola mano e modalità per mancini.
È un approccio che non snatura l’esperienza hardcore, ma la rende fruibile a un ventaglio di giocatori molto più ampio. I veterani possono disattivare tutto e ricreare l’esperienza dura e pura dei vecchi capitoli, mentre i neofiti hanno a disposizione un set di strumenti per imparare gradualmente.
Tecnica e regia dell’azione
Dal punto di vista tecnico, Ninja Gaiden 4 punta ad essere l’episodio più veloce e spettacolare di sempre. Le animazioni sono fluide, i combattimenti esplosivi, con un ritmo che non lascia spazio a pause. Particolarmente riuscita la gestione della telecamera e dei lock-on, personalizzabili a piacimento, mentre l’impatto visivo delle finisher e delle ninpo rimane una delle cifre stilistiche più forti del gioco.
Il design dei livelli alterna scenari urbani cupi e sanguinosi, come il primo capitolo ambientato in una Tokyo intrisa di sangue, a sezioni più classiche in templi e rovine. Non mancano le sezioni platform, rese più immediate ma ancora capaci di mettere sotto pressione il giocatore, specialmente ai livelli di difficoltà più alti.
Per quanto concerne le opzioni disponibili, cominciamo col dire che Ninja Gaiden su PC supporta nativamente l’aspetto di risoluzione ultrawide a 21:9 e un limite di framerate a 144fps. Sono attivabili anche le tipiche tecnologie di upscaling, come il DLSS di Nvidia e l’FSR di AMD. Sono poi disponibili i tipici scaler per la qualità dell’occlusione ambientale, dei riflessi, delle ombre, delle texture, della nebbia volumetrica e degli effetti del vento. Con la nostra configurazione di prova, che consta di un Ryzen 9700x, 64GB di RAM, una RTX 3070ti, ed il gioco installato su un NVME, abbiamo fatto girare Ninja Gaiden 4 ad una media di 95fps con tutti i dettagli su alto ad una risoluzione di 2560x1080p. Abbiamo notato uno scarso uso della CPU, ma gli sviluppatori sottolineano come al day one sarà disponibile una patch che dovrebbe porre rimedio alle lacune tecniche.
In equilibrio sul filo della katana
La nostra sensazione è che Ninja Gaiden 4 sappia esattamente cosa vuole essere: un titolo decisamente action hardcore, ma che si apre a chi non ha mai affrontato la saga. Il rischio di snaturare la serie era alto, ma Team Ninja sembra aver trovato un equilibrio intelligente: l’essenza rimane intatta, la lama è sempre affilata, ma le mani inesperte possono impugnarla senza paura di ferirsi al primo colpo.
La presenza di Yakumo come nuovo volto della serie offre freschezza e potenziale narrativo, mentre la presenza di Ryu garantisce continuità e rispetto verso i fan storici. Le nuove armi, le finisher brutali, i boss con doppia barra della vita e le modalità Purgatorio e Addestramento arricchiscono un impianto di gioco che sembra più solido e stratificato che mai.
Ninja Gaiden 4 è un rilancio a tutto tondo. È un titolo che parla la lingua del passato, con la sua difficoltà spietata e i suoi scontri memorabili, ma lo fa guardando al futuro, con un sistema di accessibilità curato, un nuovo protagonista e un equilibrio che prova a soddisfare tanto i veterani quanto i neofiti.

Riassunto
Riassunto
Quello di Ninja Gaiden 4 era un compito non semplice: sapersi districare tra una pesante eredità di una serie che ha fatto della difficoltà uno dei suoi marchi di fabbrica e il saper accontentare anche un nuovo pubblico in cerva di un action profondo ma non inaccessibile. La missione di Yakumo e Ryu è stata superata a pieni voti, e l'ultimo arrivato nella saga del Team Ninja è un action estremamente divertente, ma con un combat system pronto per essere sviscerato dai fan più esigenti.
Pro
Combat system esaltante Protagonisti ben differenziati tra loro Molti compiti da svolgere oltre alla trama principale Riesce ad accontentare sia i puristi della saga che il pubblico di neofitiContro
Opzioni un po' scarne Componente grafica non esaltante- Giudizio complessivo9
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