Home Videogiochi Speciali Pago 150€ di PS Plus Premium per giocare ai grandi Classici, e Sony non ne mette più

Pago 150€ di PS Plus Premium per giocare ai grandi Classici, e Sony non ne mette più

Va bene, lo ammetto: ho fatto un errore. Ho fatto uno sconsiderato errore. Lasciandomi trascinare dal treno della nostalgia, ho fatto (per ben tre volte) l’errore di sperare, di credere. Non bisogna mai credere, fidatevi. L’ho capito sulla mia pelle dopo anni. Ho incrociato le dita fino all’ultimo, ma niente: il catalogo dei Classici di PlayStation Plus Premium è una vergogna, e lo dice uno che, come tanti, sborsa la bellezza di 150€ – anzi, 151,99€ per usufruire del servizio.

Da quando Sony decise di ristrutturare il suo PlayStation Plus, il tier più costoso, il Premium, è quello che da subito attirò la mia attenzione. Sono uno a cui piace buttarsi nelle novità, magari non subito ma non appena si apre un’adeguata finestra di tempo, ma al tempo stesso amo rituffarmi nel classico, nella nostalgia, nei videogiochi che hanno reso splendida la mia infanzia. Non passa anno senza che non recuperi, o rigiochi, perle del passato.

Quest’anno ad esempio, dopo aver acquistato una Wii su Vinted a un prezzo stracciato, ho finalmente portato a termine Super Mario Galaxy 2, che era un mio grande rimpianto. Tornando ancora più indietro nel tempo, ho amato Aspyr per aver finalmente riportato i vecchi Tomb Raider e Legacy of Kain: sentono tutto il peso degli anni, però diamine se erano belli.

Il PS+ Premium, dicevo, è quello che tra le sue caratteristiche esclusive vanta anche, appunto, la presenza dei Classici. Si tratta di qualcosa che gli utenti PlayStation, specie quelli che lo sono da tempo (credo di esserlo dal 1999, se non ricordo male), chiedono da tantissimo tempo: creare uno spazio dove poter recuperare i maestosi e indimenticabili classici del passato, ossia tutti quei titoli che, col tempo, rischiano di andare perduti. Non solo PS1, ad esempio, ma anche generazioni successive come PS2, PS3 e anche PSP. Sarebbe fantastico vedere in futuro una compatibilità anche con PS Vita, ma sappiamo tutti che a Sony non frega niente – a proposito, se qualcuno di Sony ci sta leggendo vorrei fare un appello: sulla mia PS Vita non riesco più a scaricare giochi che avevo comprato, e l’assistenza non mi aiuta… Come la mettiamo??

Comunque, problemi tecnici a parte, torniamo a noi. Il PS Plus Premium, che costa una cifra, sembrava il luogo ideale per chi cercava qualcosa che ad esempio il Game Pass di Microsoft non può offrire. Banalmente, Sony ha dalla sua parte pià generazioni e hardware, con un parco titoli davvero immenso. La sezione Classici, insomma, poteva essere il vero motivo di vanto per PS+, capace di distinguerlo e di farne un servizio dall’appeal molto interessante.

Poteva. Sì, poteva.

Negli ultimi giorni, alcuni commenti sui social mi hanno fatto effettivamente riflettere sul senso di PlayStation Plus Premium. Tralasciando il cloud, che comunque sta diventando un importante valore aggiunto in ottica, ad esempio, di PlayStaton Portal, è il catalogo dei Classici quello che preoccupa maggiormente gli utenti, e non ho potuto far altro che accodarmi a queste critiche: è una desolazione tremenda da tanto, troppo tempo. Sono abbonato senza interruzioni ormai da tre anni, e ormai ho perso le speranze.

L’ultimo vero scossone di PS Plus Premium è arrivato lo scorso anno, nei mesi di giugno e dicembre – certo, salvo disparate sorpresine. Quasi un anno fa, infatti, Sony annunciò che finalmente era in arrivo una forte emulazione dei giochi PS2, a partire dal grandissimo Sly Raccoon che ha fatto davvero faville, testimoniando l’amore che ancora oggi i fan provano per il procione di Sucker Punch. A dicembre, insieme all’ennesima riedizione (ho perso il conto) del primo Jak & Daxter, ecco gli altri due capitoli della serie, Sly 2 e Sly 3.

Speravo così che questo potesse essere l’antipasto a grandi ritorni, specie della gloriosa epoca di PS2. Immaginavo di giocare a qualche Need for Speed del passato, di riprendere in mano Dragon Quest VIII: L’odissea del Re maledetto, di sfrecciare e provocare incidenti su Burnout 3: Takedown, di prendere a craniate qualche nemico nel non proprio perfetto ma divertente Crash Twinsanity, o di rivivere ad esempio i GTA per PSP che ho sempre amato. Mi sarei accontentato anche di un semplice Ratchet & Clank, di un Gran Turismo qualsiasi, o Il Padrino, Odin Sphere, Prince of Persia, Chi è PK, Rayman, QUALCOSA. Qualcosa di bello, di glorioso, che ci facesse ritenere soddisfatti di sborsare 150€ – anzi, 151,99€ per l’abbonamento.

Il panorama dei Classici nel 2025, invece, è semplicemente desolante. Deludente. Demotivante. In questa ormai prima metà dell’anno, gli unici giochi degni di nota inseriti da Sony nel catalogo del Premium sono MediEvil 2, Patapon 3 e una manciata di Armored Core, che ok vanno bene ma… Non è un tantino poco? Insieme a questi troviamo una selezione di giochi che vanno dal mediocre al totale anonimato. Non ricordavo ad esempio che Indiana Jones e il Bastone dei Re fosse così brutto, nonostante ne abbia parlato nella lunga retrospettiva del franchise, e… Davvero Battle Engine Aquila è un gioco (anzi, L’UNICO gioco) da sfoggiare nella line up mensile di un servizio che annualmente costa 150€ – anzi, 151,99€ per la precisione?

Ora, non è tanto un problema di qualità in sé, quanto, inevitabilmente, anche di aspettative. PlayStation Plus Premium nasconde alcune perle che potrebbero passare inosservate, come The Legend of Dragoon per PS1, o Jeanne D’Arc per PSP. Trovo ancora divertentissimo Toy Story 2, un platform ideale per qualche ora tranquilla, ma anche qui: vista la grande presenza di giochi Disney, dove sono Hercules, Tarzan e Aladdin: La vendetta di Nasira? Perché non viene dato spazio, che so, a Paperino: Operazione Papero, a Crash Bash, a Die Hard Trilogy, I Simpson: Hit & Run, Midnight Club? Perché devo arrabbiarmi??

Chi scrive è, semplicemente, un acquirente deluso, come tanti altri. Un acquirente che non comprende come possa essere tanto difficile riuscire a emulare videogiochi di 30 anni fa, per i quali si possono trovare rom illegali praticamente perfette digitando tre parole su Google – non che l’abbia mai fatto, ci mancherebbe. È forse un problema di licenze? Questo non si può assolutamente escludere. L’assenza dal catalogo PS1 di giochi come Crash Bandicoot e Spyro the Dragon, ad esempio, è assordante, ma ricordiamo che oggi questi diritti sono in mano ad Activision, che è di Microsoft, che è la concorrenza diretta per Sony. Magari le cose cambieranno nei prossimi mesi e/o anni, complice il cambio di paradigma della strategia del gigante di Redmond, ma è tutto così lungo, così indefinito, così estenuante.

Tra poco più di due settimane, il mio abbonamento a PlayStation Plus Premium scadrà, e io, per la prima volta in 3 anni, credo che non lo rinnoverò, neppure di fronte a offerte e/o promesse esagerate che potrebbero arrivare nelle prossime settimane.

Troppe volte ho creduto nelle promesse, e troppe volte ho sborsato ingenti somme di denaro restando insoddisfatto, e PS Plus Premium sarà quasi certamente il sacrificato – discorso diverso per PS+ Extra, che ha sempre qualcosa di interessante. No, niente rinnovo. Anche perché a giugno c’è Nintendo Switch 2 con Mario Kart World, e lì per il conto in banca son dolori. Ma stavolta non usciranno anche 151€ per il Premium – anzi, 151,99€.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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  • Ce ne sarebbero di classici che mancano ancora…io sto ancora aspettando Alundra. Da una vita. Ma anche i Resident Evil classici…a ora c’è solo il primo.Sono d’accordo con l’articolo,io e una vita che mi dico…Sony sta facendo un pessimo lavoro da questo punto di vista.

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