RECENSIONE GHOST RECON BREAKPOINT
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[Recensione] Ghost Recon: Breakpoint – Da cacciatori a prede

Con l’arrivo di Ghost Recon Wildlands nel marzo 2017, Ubisoft aveva rivoluzionato completamente il brand creando un titolo strettamente legato alla cooperazione online, componente già sperimentata in The Division appena un anno prima. Il gioco, che avevamo recensito per voi, si rivelò innovativo e divertente da giocare. A circa due anni di distanza, Ubisoft ha deciso di ripartire dalle buone premesse viste in Wildlands per sviluppare Ghost Recon: Breakpoint, nuovo titolo della serie in arrivo il 4 ottobre 2019. Questa volta, oltre al classico sistema co-op, l’azienda francese ha puntato molto sulla maturità della trama e su un gameplay più survival. Ci troviamo di fronte ad una mossa vincente? Bè non vi resta che leggere la recensione dedicata a Ghost Recon: Breakpoint; vi auguriamo una buona lettura.

Nota: La versione provata è quella PS4

BENVENUTI SU AURORA

Mentre Wildlands era ambientato in Bolivia, Breakpoint cambia completamente location. L’intera avventura di gioco si svolge infatti sull’arcipelago di Auroa, luogo fittizio e centro logistico della Skell Tech, società che si occupa dello sviluppo di soluzioni innovative e futuristiche. La trama di Breakpoint ha inizio con l’affondamento di una nave nei pressi di Auroa. Non riuscendo a contattare la Skell Tech per chiedere informazioni sull’accaduto, la CIA decide di inviare sull’arcipelago una squadra di 32 Ghost, tra cui, ovviamente, si troverà il nostro alter-ego. Purtroppo, la situazione precipita velocemente: durante una perlustrazione, gli elicotteri dei Ghost vengono abbattuti, compreso il nostro. E’ a questo punto che abbiamo preso in mano il pad e dato inizio alla nostra avventura. Non prima però di aver personalizzato il nostro soldato, grazie ad un editor semplice ma efficiente. Nel particolare, l’editor ci consente di personalizzare testa, capelli, barba, segni particolari e sesso. Fin dai primi momenti di gioco risulta evidente la volontà di Ubisoft di creare un titolo più maturo e profondo. Le scene di intermezzo spiegano con cura lo svolgimento della trama e inseriscono tanti dettagli e intrecci che rendono più realistico il background. Molto interessante lo sviluppo e la descrizione del villain principale. Si tratta di Cole D. Walker, ex Ghost che, con il suo gruppo di mercenari, si è impradonito dell’arcipelago. Walker si è rivelato un buon villain, grazie anche all’interpretazione di Jon Bernthal, ormai una certezza nell’impersonificazione di personaggi cattivi. Tra l’altro, girovagando per la mappa troveremo tanti indizi da leggere per approfondire ulteriormente la trama di sottofondo. Aggiunta molto gradita che vi invoglierà ad esplorare la mappa. L’intera trama è suddivisa in circa 30 missioni principali. Questo non significa però che Ghost Recon: Breakpoint sia solo questo. Ad accompagnare le main quest troviamo infatti, tante altre attività, tra cui missioni fazione, secondarie o obiettivo.

recensione breakpoint

SOPRAVVIVENZA

Una trama in cui i Ghost si ritrovano isolati in un arcipelago disseminato di mercenari non è fine a sè stessa. La situazione della squadra speciale ben si adatta allo stile di gioco, ora rinnovato con l’aggiunta di una componente survival. Se in Wildlands ricoprivamo il ruolo di cacciatori di narcos, in Breakpoint ci ritroveremo ad essere prede. Questo significa che ora come non mai risulta di fondamentale importanza il coordinamento e la cooperazione con i compagni. Complice di ciò anche un’intelligenza artificiale più aggressiva che non esiterà ad abbattarci in una manciata di colpi. La difficoltà di gioco (suddivisa in 4 modalità) ci è apparsa più alta di quella vista in Wildlands, incentivando in questo modo un approccio stealth e ragionato. Tra l’altro i nemici avranno un proprio livello che, se maggiore del nostro, ci costringerà ad evitare il combattimento. La sfumaturae survival di Breakpoint risulta chiara fin dalla prima sezione di gioco, in cui vediamo il nostro alter-ego zoppicare a causa di alcune ferite. L’unico modo per curarlo è stato quello di utilizare una fasciatura. Questo perchè le ferite del nostro soldato possono essere permanenti, costringendoci ad utilizzare delle medicazioni. Tra le nuove meccaniche survival, troviamo l’inserimento della stamina e del mimetismo. Tuttavia, le sparatorie rimangono ancora fulcro del titolo e ora, sono molto più appaganti. Merito di ciò è dovuto, in parte, ad un miglioramento su animazioni e sistema di mira. Quest’ultima è ora più fluida mentre la fisica dei colpi risulta più realistica. Tra l’altro, nelle impostazioni potremo decidere se mirare in prima o in terza persona. Per una miglior precisione è possibile premere leggermente il tasto di mira per espellere l’aria in eccesso. Ovviamente questo sistema risulta di fondamentale importanza per i cecchini. In ottica di strategia e pianificazione fanno il loro ritorno drone e colpo sincronizzato, entrambi già presenti in Wildlands. Per quanto riguarda il colpo sincronizzato, di cui si poteva abusare in Wildlands, Ubisoft ha deciso di renderlo un consumabile. In altre parole non avremo più un tempo di ricarica per utilizzarlo nuovamente. L’unica soluzione sarà quella di craftare un nuovo colpo sincronizzato.

A livello di animazioni, segnaliamo un sistema di coperture migliorato e più fluido. Il giocatore ora potrà sporgersi premendo L3  senza essere rilevato dal nemico. L’unica cosa che non ci ha convinti pienamente è la visuale in terza persona, troppo decentrata e vicina allo schermo.

recensione ghost recon breakpoint

UN’ISOLA OPEN WORLD

Oltre a rappresentare un action Gdr con componenti survival, Ghost Recon: Breakpoint è, a tutti gli effetti, un open-world. L’intero arcipelago di Auroa è infatti esplorabile in tutto e per tutto. Ovviamente, per facilitare gli spostamenti, anche in Breakpoint tornano i veicoli. Suv, Jeep, moto, dune buggy ed elicotteri sono solo alcuni dei veivoli che troverete sparsi nella mappa e che, in alternativa, potrete addirittura acquistare. Purtroppo, lo stile di guida risulta ancora troppo arcade e con una fisica ballerina, soprattutto durante gli urti. In ogni caso, gli spostamenti saranno facilitati anche dal fast-travel, disponibile dopo aver sbloccato più rifugi. Nello stato iniziale del gioco avremo un unico Hub, all’interno del quale troveremo l’accesso al Pvp, un negozio per l’acquisto di armi ed equipaggiamenti ed il bivacco. In particolare quest’ultimo assume una notevole importanza. Il bivacco è una zona di sicurezza all’interno del quale preparasi per le missioni, sia in solo che in co-op. Potremo ad esempio cambiare classe (di cui parleremo approfonditamente più avanti), acquistare o scegliere veicoli o, ancora, mangiare cibo e craftare accessori ed equipaggiamenti. Il cibo ci consegnerà buff temporanei prima delle missioni mentre, per accedere al crafting, avremo bisogno di raccogliere oggetti di vario genere per la mappa. Fortunatamente, per raccogliere tali oggetti, basterà passarci sopra, senza dover premere alcun tasto. Presente, tra le altre cose, la possibilità di cacciare animali.

L’anima open world di Breakpoint, come sottolineaiato in apertura, risulta evidente grazie all’inserimento di missioni secondarie di vario genere, ognuna delle quali ci ricompenserà in vario modo. A livello di esplorazione, invece, Auroa è formata da 21 province, tutte interamente esplorabili. Per tutta la mappa sarà possibile scoprire punti d’interesse, casse speciali e molto altro ancora. Tra l’altro, Ubisoft ha inserito la modalità guidata che, se attivata, permetterà di visualizzare sulla mappa tutte le zone di interesse, senza il bisogno di scoprirle preventivamente.

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AMICI O NEMICI

Pur avendo ampliamente discusso del gameplay di Breakpoint, non potevamo non dedicare un paragrafo alla modalità cooperativa del titolo. Inutile dire che, se giocato insieme ad altri tre giocatori, il gampleay di Breakpoint da il meglio di sé. Durante la nostra prova abbiamo giocato gran parte della campagna in co-op e dobbiamo ammettere di esserci divertiti molto. Ogni missione risultav infatti più ragionata, grazie alla possibilità di comunicare con i compagni in real time per pianificare il da farsi. Ovviamente, la coordinazione tra i giocatori diventa più efficiente se ognuno di essi utilizza una delle quattro classi previste. Per quanto riguarda il matchmaking, starà a noi decidere se aprire o meno la partecipazione ad altri giocatori. Qualora decidessimo di partecipare ad una partita pubblica, potremo scegliere delle preferenze preliminari. In questo modo saremo sicuri di trovare giocatori che vogliono svolgere le nostre stesse attività. Durante la sessione potremo selezionare missioni diverse o condividere la progressione di gioco con quella degli altri giocatori. Se almeno due giocatori selezionano la stessa missione, allora i loro progressi saranno condivisi. Tra l’altro, quando un nostro compagno riceverà una nuova missione, ci arriverà automaticamente un invito di partecipazione. Anche la difficoltà di gioco può essere diversa da giocatore a giocatore, pur appartenendo allo stesso team. Presente (questa volta fin da subito) la modalità PvP, nella quale poter sfidare altri giocatori online in un 4 vs 4. Nel particolare al lancio del gioco saranno disponibili due modalità: eliminazione e sabotaggio. Mentre la prima è un deatmatch a tutti gli effetti, la seconda rappresenta il classico “cerca e distruggi”, in cui una squadra deve piazzare una bomba e l’altra cercare di disinnescarla prima dello scadere del tempo. Le mappe disponibili al lancio sono sei e tutte si adattano perfettamente ai vari approcci delle classi, utilizzabili anche nel PvP. Tra l’altro, l’esperienza del PvE e quella del PvP sono condivise. In altre parole, il livello di esperienza del nostro alter-ego è unico, ed aumenta giocando ad entrambe le modalità.

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QUESTO E’ IL MIO FUCILE

Prendiamo in prestito la prima frase del “Credo dei Marine” recitato in Full Metal Jacket per intitolare questo paragrafo. “Ce ne sono tanti come lui, ma questo è il mio” continua il Credo. Il testo si adatta perfettamente alla personalizzazione delle armi di Breakpoint. Nel corso dell’avventura avremo occasione di sbloccare o comprare diversi tipi di armi, spaziando da pistole, mitra o fucili da cecchino. Ognuna di queste armi può essere personalizzata modificando, ad esempio, caricatore, canna, mirino e molto altro ancora. Tra l’altro, utilizzando specifici punti potenziamento, potremo addirittura migliorare le caratteristiche dell’arma. Vi assicuriamo che le alternative proposte da Ubisoft sono pressoché infinite e vi permetteranno di creare armi uniche. Oltre alle bocche da fuoco, Breakpoint vi permette di modificare liberamente l’attrezzatura del vostro soldato, cambiandone abbigliamento e accessori. Anche in questo caso il lavoro svolto da Ubisoft è egregio, con tantissimi equipaggiamenti da acquistare o sbloccare. Credete che sia tutto? Bè vi state sbagliando. Breakpoint inserisce anche un sistema di classi profondo e ben strutturato. Nello specifico ogni Ghost avrà a disposizione 4 classi tra cui scegliere: medico da campo, pantera, assalto e tiratore. Ogni classe è dotata di oggetti e abilità speciali uniche. Tra l’altro, è presente uno skill tree complesso con il quale sbloccare ulteriori perk. Mentre alcuni perk vi daranno dei bonus aggiuntivi, altri sbloccheranno nuovi oggetti o mosse che andranno a modificare sensibilmente il gameplay. Una scelta che abbiamo apprezzato in quanto permette di rendere lo stile di gioco meno statico e più vario. Come da prassi, ogni perk sarà sbloccabile tramite appositi skill points, ottenibili ad ogni livello Xp raggiunto. Paradossalmente, soprattutto durante le prime fasi di gioco, l’enorme quantità di contenuti proposti da Ubisoft disorienta il videogiocatore, a causa di un menù poco intuitivo e delle troppe icone su schermo. A parziale sistemazione troviamo diversi tutorial che ci seguiranno passo passo ad ogni nuova meccanica sbloccata.

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LA BELLEZZA DELLA NATURA

L’isola di Auroa risulta particolarmente ispirata. L’ambientazione di gioco si divide tra ambienti innevati, boschi, centri Skell Tech e basi nemiche. Ognuna di queste zone è disseminata di oggetti e punti d’interesse, rendendo l’esplorazione godibile, anche in solo. Graficamente parlando, il titolo rimane sugli standard di Wildlands, anche se è evidente un miglioramento nel sistema di illuminazione e una maggior cura nei dettagli degli ambienti interni ed esterni. Tra l’altro abbiamo apprezzato le tante impostazioni che donano piena libertà al giocatore. Abbiamo tuttavia incontrato qualche sporadico bug tra cui segnaliamo texture non caricate, mancata sincronizzazione del labiale o problemi di compenetrazione poligonale. Nulla da dire invece su matchmaking e netcode, stabile sia in partite PvE che PvP. Oltre a quanto detto non possiamo non elogiare il supporto post-lancio già programmato da Ubisoft. Breakpoint vedrà l’arrivo di Raid e Live Events. Specialmente quest’ultimi, una volta completati, vi daranno varie ricompense con cui personalizzare il vostro alter-ego. Tra le altre cose, arriverà anche la nuova classe ingegnere e continui aggiornamenti sulla modalità PvP.

PUNTI DI FORZA

  • Componente survival ben integrata;
  • Campagna diverte sia in solo che in co-op;
  • Personalizzazione di armi ed equipaggiamento alle stelle;
  • Struttura open-world consolidata;
  • Tanti contenuti post-lancio.

PUNTI DI DEBOLEZZA

  • Qualche bug grafico;
  • In alcuni frangenti le tante opzioni potrebbero disorientare;
  • La guida dei veicoli rimane troppo arcade.

Con Breakpoint, Ubisoft ha deciso di intraprendere un cammino più orientato verso una componente survival. A nostro avviso, la scelta si è rivelata vincente, rendendo il gameplay più tattico e ragionato, migliorando quanto visto in Wildlands. Le meccaniche aggiunte si adattano bene allo stile di gioco e ben si amalgamano con una trama più profonda e matura rispetto a quanto visto in passato. Nonostante Breakpoint dia il meglio di in co-op, anche in solo il gioco non sfigura, grazie alla decisione di eliminare i compagni comandati dall’intelligenza artificiale. Tra l’altro, il gameplay risulta più ragionato, come si evince dall’inserimento del bivacco, in cui poter selezionare e personalizzare classi, equipaggiamenti ed armi. Ultima ma non per importanza l’isola di Auroa, particolarmente ispirata e dettagliata, grazie anche ad un sistema di illuminazione migliorato.

Si ringrazia Ubisoft Italia per il codice review fornitoci.

Scritto da
Marco "Bounty" Di Prospero

Durante il giorno dipendente presso una società finanziaria. La sera nerd e videogiocatore. Per me l'intrattenimento videoludico è una forma d'arte grazie alla quale poter fantasticare e staccare la spina dallo stress giornaliero. Cresciuto a suon di Mortal Kombat, Metal Gear Solid e Resident Evil.

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