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[Recensione] Koa and the Five Pirates of Mara

Nell’estate del 2020, l’emergente Chibig aveva lanciato sul mercato il simpatico Summer in Mara, avventuroso gioco che ci metteva per la prima volta nei panni della giovane Koa. Tre anni dopo, come ormai avrete già intuito dal titolo, Chibig rilancia il franchise con un gioco tutto nuovo e dal sapore differente, prendendo spunto da platform molto amati e mettendo in scena, seppur con alcune ingenuità, un altro titolo piacevole e rilassante.

Koa and the Five Pirates of Mara si distacca infatti in maniera netta dal “primo capitolo” del franchise (in realtà tutti i giochi di Chibig sono ambientati nello stesso universo, ma ognuno al momento è perfettamente fruibile in solitaria), pur condividendo ovviamente personaggi e toni. Se Summer in Mara era una sorta di life simulator alla Animal Crossing con tanto di meccaniche prese da Minecraft, questo si presenta come un platform 3D puro e crudo che ha una grande ed evidente fonte d’ispirazione, ossia Super Mario 3D Land & World.

Versione provata: PlayStation 5.

SI PARTE PER L’AVVENTURA

Come per tutti i collectathon di questo stampo, anche in Koa and the Five Pirates of Mara c’è una storia, e addirittura gli sviluppatori tentano di raccontarla attraverso dialoghi fumettosi in determinati momenti dell’avventura. Cosa racconta di preciso, a dire il vero, non è importante. Si tratta della classica sequenza di eventi che servono a mettere in moto la giovane Kao e a farla imbarcare per una nuova avventura, questa volta per cercare un misterioso pirata scomparso da tempo, Grant Loom.

Per raggiungero, ovviamente, Kao sale a bordo della sua fidata barchetta e inizia a esplorare le isole che circondano la sua cittadina d’origine. Fine, punto, stop: questa è la sola e unica storia che il gioco propone. Non è certo originale, ma è altrettanto vero che non è affatto il perno centrale attorno cui ruota l’esperienza. E dunque si inizia subito a giocare, con alcuni livelli che, consapevolmente, vanno a ricalcare i primi stage di Super Mario 3D World.

Con Kao and the Five Pirates of Mara siamo ovviamente di fronte a un gioco dalla caratura e dai valori produttivi inferiori rispetto al blasonatissimo idraulico. Lo si nota non solo da modelli, design molto semplice dei livelli e una scarsissima cura al dettaglio, anche banalmente nei font a schermo e nel menù. Eppure, una sana dose di ispirazione, quasi un omaggio alla serie Mario 3D Land & World, quella per intenderci che prende la formula di Bros. e costruisce livelli in tre dimensioni, si percepisce nelle forme e nei colori oltre che nella struttura dei livelli, sostanzialmente uguale.

L’avventura che Kao vive è semplice e genuina, con livelli facili da ultimare e una serie di collezionabili e prove a tempo a contorno dell’esperienza. Le varie isole, che vengono via via sbloccate avanzando nell’avventura e si ambientano nei più classici contesti da platform, includono livelli che si distinguono grossomodo in due categorie: quelli più corposi, che includono tre collezionabili, e stage invece più brevi che possono essere ricerche sul fondale marino, corse sprint con innumerevoli pedane turbo, e così via.

Si salta, si corre, si eliminano quei pochissimi nemici esistenti, pensando più che altro a superare ostacoli e raggiungere i vari boss di ogni isola, alcuni dei quali anche abbastanza carini in fatto di level design. Kao procede senza alcun intoppo, in un gioco dalle atmosfere solari e platforming sempre appagante, seppur molto semplice e molto poco proibitivo – anzi, assolutamente non proibitivo. Il più alto tasso di sfida riguarda le medaglie d’oro delle prove a tempo, che richiedono di completare un determinato livello nel più breve tempo possibile con premi in bronzo, argento e oro. Sulla stessa scia sono presenti anche le corse contro NPC, che si rivelano essere sempre semplici.

Probabilmente si è già capito che Kao and the Five Pirates of Mara non ha certo la pretesa di innovare o presentare un prodotto di prima fascia, e anzi tende a mantenere un tasso di difficoltà molto ridotto per adattarsi a tutte le fasce d’età, soprattutto i più giovani. Va tuttavia segnalato che alcune ingenuità sono abbastanza lampanti, come l’assenza di un sistema più rapido per il trasporto, l’accesso ai livelli e la consultazione delle statistiche e dei collezionabili raccolti. Quest’ultima richiede in più occasioni di tornare nell’isola centrale e parlare con uno degli NPC, cosa che diventa snervante dopo un po’.

L’avventura, in ogni modo, non porterà via più di 10 ore, compresa la raccolta dei collezionabili. Qualche contenuto extra, magari con livelli finali segreti che avrebbero richiesto una certa abilità frutto dell’esperienza accumulata nell’avventura, non avrebbe fatto male. Il che, a pensarci a fine gioco, è un peccato, perché in fatto di fluidità dei comandi e dei movimenti, una volta appreso il flusso di velocità più utile per completare velocemente i livelli, sarebbe stato appagante riuscire a mettere in mostra le skill acquisite in mondi più complessi.

PUNTI DI FORZA

  • Un platform 3D colorato e rilassante
  • Gameplay fluido e piacevole

PUNTI DEBOLI

  • Qualche ingenuità di troppo
  • Peccato per l’assenza di qualche livello difficile

Koa and the Five Pirates of Mara è un platform piacevole, rilassante e condito da qualche sfida interessante ma mai proibitiva. Rifacendosi a mostri sacri come Super Mario 3D World, in termini di struttura, Chibig propone un videogioco tipicamente old school con uno stile artistico semplice ma funzionale, e capace di intrattenere al punto giusto giocatori di tutte le fasce d’età. Peccato solo per alcune ingenuità, tra cui qualche lacuna di troppo nelle funzionalità. Fortunatamente, il platforming è sempre appagante, e i comandi risultano fluidi per permettere una valida esperienza.

Ringraziamo Chibig per il codice review del gioco.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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