Home Videogiochi Recensioni [Recensione] Falcon Age – Una piccola perla su PlayStation VR

[Recensione] Falcon Age – Una piccola perla su PlayStation VR

Sin dalla sua uscita il PlayStation VR ha diviso il pubblico circa la sua effettiva importanza e rilevanza nel contesto di PlayStation 4. Nonostante si tratti di una tecnologia piuttosto all’avanguardia, che con tutta probabilità anticipa uno dei modi con cui giocheremo nelle console del futuro, i giochi realmente validi per questa piattaforma sono pochi e spesso il loro prezzo non è del tutto giustificato.

Negli scorsi giorni però abbiamo potuto provare un titolo che merita l’attenzione di molti possessori del VR. Stiamo parlando di Falcon Age, un gioco realizzato espressamente per il PlayStation VR ma compatibile anche con il DUALSHOCK 4, senza dunque necessitare per forza del visore di Sony. Il gioco è in esclusiva su PlayStation e richiede soltanto 3 GB di memoria su disco fisso per poter essere installato. Una piccola perla che ci ha sorpresi in positivo.

Il migliore amico di un falco da caccia

L’impianto narrativo di Falcon Age è piuttosto semplice, e sembra proprio che gli sviluppatori abbiano voluto per lo più focalizzare l’attenzione del giocatore sui temi trasmessi mediante la storia. L’interessante setting vede il giocatore risvegliarsi all’interno di una prigione in un pianeta colonizzato da entità robotiche, che hanno spazzato via gran parte della cultura precedentemente fiorita per impossessarsi delle risorse del pianeta.

Nei panni di Ara, perennemente al fianco del proprio inseparabile falco da caccia, ci si deve far strada attraverso una storia di resistenza, ribellione e ricerca della libertà contro gli invasori robotici: una storia che, nonostante sia frivola nei metodi con cui viene raccontata, è di grande impatto etico, ed è riuscita a coinvolgerci emotivamente come pochi altri titoli della stessa caratura sono riusciti a fare.

Falcon Age

PlayStation VR o joypad? Decisamente meglio il primo

Come già accennato, Falcon Age è stato sviluppato appositamente per il visore di PlayStation, ma gli sviluppatori di Outerloop Games hanno deciso di rendere il gioco fruibile a chiunque ampliando la compatibilità al semplice joypad di PS4. Una scelta di sicuro positiva e oculata: proporre un titolo così solamente agli utenti in possesso del VR avrebbe precluso un’ottima esperienza ad un pubblico troppo vasto.

Un piccolo appunto però va fatto, in quanto giocando con il joypad si percepisce con chiarezza la natura del titolo: alcune inquadrature sono palesemente idonee ad un visore di realtà aumentata, così come alcune animazioni di transazione, la gestione delle braccia per interagire con il nostro animale da compagnia, oppure particolari situazioni scriptate (una tempesta di sabbia che ci travolge, molto più immersiva se vissuta con il VR).

Il gioco in definitiva è molto più godibile con il PlayStation VR, ma costituisce un’esperienza leggera e piacevole anche senza di esso. Tramite il PlayStation Move si può simulare letteralmente l’utilizzo di due mani, una per tenere il falco sul guanto e l’altra per potergli dare del cibo, cure mediche o semplicemente coccolarlo. Attenzione al metodo di movimento: se con il joypad è (logicamente) a carico della levetta analogica, su PlayStation Move c’è anche la possibilità di spostarsi tramite i classici “teletrasporti”, che riducono di molto il rischio di incappare in nausea.

Falcon Age

Il miglior falco da compagnia

Tutta l’esperienza di Falcon Age gravita attorno all’interazione con il falco, che sarà sempre presente sul braccio sinistro oppure in volo sopra alla nostra testa, facilmente richiamabile con il pulsante di riferimento. Procedendo nella mappa di gioco, molto guidata e sostanzialmente limitata agli unici binari possibili, si può far interagire il falco con l’ambiente esterno: se, ad esempio, sono presenti dei frutti su di una pianta, si potrà indirizzare il falco verso la pianta ed esso andrà automaticamente a reperire della frutta, riportandocela indietro.

Lo stesso vale per i nemici, molto semplici da sconfiggere e standardizzati negli attacchi: alcuni di essi possono essere attaccati da terra con il proprio manganello elettrico, altri richiedono l’intervento del falco per poter essere bloccati e quindi sconfitti definitivamente a manganellate. A proposito del falco, è possibile crescere l’animale secondo diversi metodi. Oltre a doverlo ovviamente nutrire e curare, lo si può vestire a piacimento con gli indumenti trovati durante l’avventura, e lo si può istruire a compiere diverse azioni.

Ara e il proprio falco dovranno destreggiarsi attraverso non solo quest principali, ma anche attività secondarie e personaggi di minore importanza: sarà proprio da queste occasioni che il falchetto imparerà nuove abilità, diventando man mano sempre più forte.

Un comparto tecnico “da VR”

Non desideriamo soffermarci troppo sul comparto tecnico, perché trattandosi di un titolo molto leggero e creato in primis per il PlayStation VR non è giusto aspettarsi chissà quale meraviglia. Gli sviluppatori però sono riusciti ad aggirare la minore disponibilità sul lato grafico proponendo uno stile decisamente azzeccato: il team di Outerloop infatti ha optato per una grafica in cell-shading poligonale molto evocativa e sempre apprezzabile nel panorama videoludico.

Lo stesso discorso va fatto per l’audio, che non fa gridare al miracolo (specialmente nei dialoghi parlati) ma che al contempo risulta bene integrato con l’atmosfera complessiva del titolo. Peccato per la mancata localizzazione in italiano: l’intero titolo è disponibile solamente in inglese.

PUNTI DI FORZA

  • Un’esperienza leggera, frivola e piacevole
  • Storia suggestiva, semplice ma dal grande impatto morale, che tocca tematiche sempre attuali
  • Interazione con il falco divertente e interessante
  • Godibile anche senza il VR, dunque soltanto con il proprio joypad

PUNTI DEBOLI

  • Senza il VR diventa molto più semplice: la differenza tra visore e joypad si sente
  • Interamente localizzato in inglese

 

A nostro modo di vedere, titoli come Falcon Age non possono che far bene al mercato videoludico. Senza dubbio non stiamo parlando di un gioco dalla caratura elevata, ma di una piccola perla che va a completare il già positivo catalogo per PlayStation VR. Sono molti di più i motivi per acquistarlo che i motivi per evitarlo. Una storia apparentemente semplice, ma in grado di far riflettere su tematiche come l’oppressione della libertà e della cultura, accompagna un’avventura che vi legherà indissolubilmente al falco da caccia con cui Ara spartisce le proprie scorribande. Il prezzo di lancio sul PlayStation Store di 19,99€ ci sembra idoneo, ma se si dispone di PlayStation VR a prezzi inferiori diventerà un acquisto caldamente consigliato.

Scritto da
Alberto Baldiotti

Studente universitario e gamer nel tempo libero, la sua passione videoludica non ha confini. Questa passione nasce a 4 anni, quando si ritrova a giocare Doom II su un vecchio computer acquistato dal padre. Appassionato di giochi open-world e GDR, le sue pietre miliari sono le serie di Grand Theft Auto, Fallout e The Elder Scrolls. A fianco di ciò, la tecnologia e lo sport giocano un ruolo fondamentale nei suoi interessi, ed adora restare informato sulle ultime novità nei rispettivi settori.

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