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Divinity: Original Sin 2 – Definitive Edition | Recensione

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Visto che non bastava il rilancio di Skyrim per l’ennesima volta, anche Divinity: Original Sin 2 ha deciso di rallegrare le vacanze di Natale dei giocatori di Nintendo Switch 2. Un altro grande, immenso gioco di ruolo compie il balzo verso la console ibrida della grande N, che in questi primi mesi sta accrescendo notevolmente il suo parco titoli proprio grazie a queste riedizioni.

Com’è andata nel caso di Original Sin 2 Definitive Edition? Ne parliamo un po’ qui, non prima però di parlare in modo più generale del gioco.

Versione provata: Nintendo Switch 2

Un GDR colossale

Nel nostro storico, non esiste una vera e propria recensione di Divinity: Original Sin 2 qui su Uagna.it, e dunque cogliamo la palla al balzo per raccontarvi qualcosa di più su questo monumentale RPG prima di dare uno sguardo alla versione Switch 2.

Esistono opere capaci di cristallizzarsi nel tempo, diventando metri di paragone assoluti per interi generi. Divinity: Original Sin 2, nella sua Definitive Edition, è una di queste: non è solo il capolavoro che ha consacrato Larian Studios prima del fenomeno Baldur’s Gate 3, ma rappresenta ancora oggi la massima espressione del gioco di ruolo isometrico moderno.

L’avventura ha inizio nel mondo di Rivellon, un universo fantasy vibrante e spietato dove la morte dei Sette Dei ha lasciato un vuoto di potere colmato dal Vuoto stesso. Il giocatore veste i panni di un individuo capace di manipolare una potente energia magica, ma per questo perseguitato e imprigionato dall’Ordine Divino.

La narrazione si distingue immediatamente per una profondità immensa: ogni personaggio tra i quali scegliere per iniziare l’avventura è dotato di un passato tormentato e obiettivi personali spesso in contrasto con quelli degli altri membri del gruppo. Giocare nei panni del Principe Rosso ad esempio offre prospettive e dialoghi completamente diversi rispetto a quelli di Fane, un non-morto appartenente a una razza dimenticata che deve nascondere il proprio volto per non terrorizzare i passanti.

Il vero cuore pulsante dell’opera risiede tuttavia nella sua libertà sistemica. Larian Studios ha creato un mondo reattivo dove ogni problema può essere risolto in decine di modi diversi. Non si tratta solo di scegliere una linea di dialogo, ma di interagire con l’ambiente in modo creativo.

Il sistema di combattimento a turni è poi incentrato sulla manipolazione degli elementi, dando vita a combinazioni strategiche e spettacolari: è possibile far piovere per bagnare i nemici, per poi fulminarli creando una superficie elettrificata, oppure incendiare una pozza di petrolio per scatenare un inferno di fiamme che blocca il passaggio. Questa interattività non si limita agli scontri, ma pervade l’esplorazione, permettendo al giocatore di scassinare serrature, teletrasportare forzieri lontani o parlare con gli animali per ottenere informazioni cruciali grazie a talenti specifici.

La Definitive Edition non è una semplice operazione di restyling, ma un intervento strutturale che ha rifinito i punti deboli della versione originale. Il terzo atto, rispetto al gioco originale, è stato riscritto e arricchito con oltre 150.000 parole di nuovi dialoghi, rendendo la progressione verso l’epico finale molto più coerente e soddisfacente. Sono stati introdotti nuovi tutorial, un livello di difficoltà per chi desidera godersi la trama senza lo stress dei combattimenti punitivi, e un diario di bordo completamente rivisitato per gestire meglio l’immensa mole di missioni secondarie. Anche l’interfaccia è stata ottimizzata per rendere la complessa gestione dell’inventario.

Visivamente, il gioco incanta ancora grazie a una direzione artistica curata e un motore grafico capace di gestire effetti particellari spettacolari. La colonna sonora, orchestrale ed evocativa, sottolinea magistralmente i momenti di tensione e quelli di meraviglia. Divinity: Original Sin 2 Definitive Edition è un GDR davvero colossale nella sua interezza, capace di richiedere oltre cento ore di gioco, ma ogni minuto speso a Rivellon è un tributo alla creatività del giocatore.

Un ritorno inaspettato, ma bellissimo

L’offerta di questo rilancio è la medesima della versione Switch 1: un titolo immenso, da centinaia di ore di gioco, che presentava però un comprensibile calo della qualità delle texture e della risoluzione dovuto alla scarsa potenza della prima console ibrida di Nintendo. Con questa Switch 2 Edition, le cose sono molto migliori.

Non è tutto nella condizione ottimale (in modalità portatile c’è ancora il blocco a 30 frame al secondo, e non c’è una modalità mouse che invece sarebbe stata perfetta per approdare sulla nuova console), ma i compromessi sono comunque leggeri e la Definitive Edition riesce a risplendere.

In modalità docked, ad esempio, raggiunge e mantiene saldi i 60 fps, anche con risoluzione a 1080p che rende tutto più nitido e brillante sullo schermo, tra ritocchi di luci e ombre. A beneficiarne sono anche i tempi di caricamento, che nella versione Switch 1 erano davvero molto lunghi: questo upgrade (ah, a proposito; è gratis se possedete Divinity: Original Sin 2 per Switch 1, al contrario di Super Mario Galaxy riproposto nuovamente a pagamento per tutti) migliora significativamente la qualità tecnica dell’esperienza.

Non si tratta di un lavoro che fa gridare al miracolo, ma certo questa riedizione su Switch 2 diventa un titolo da aggiungere assolutamente alla propria libreria. Original Sin 2 ormai è un classico, e, sebbene sia un ritorno probabilmente con poco lavoro alle spalle, è aiutato da una grande qualità alle spalle.

8.5
Review Overview
Riassunto

Divinity: Original Sin 2 Definitive Edition era, resta e sarà ancora in futuro un gioco di ruolo imperdibile. In più, se possedete la versione Switch 1, questo ritorno su Switch 2 è completamente gratis. Capito, Nintendo?

Pro
Un mondo straordinario Centinaia di ore di gioco appassionante Su Switch 2 è davvero bello da vedere
Contro
Niente mouse? Perché??
  • Giudizio complessivo8.5
Scritto da
Andrea Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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