Rilasciato lo scorso 2 dicembre, Sleep Awake segna il consolidamento di Blumhouse Games nel panorama horror videoludico, portando su schermo quella tensione psicologica che ha reso celebre la casa di produzione al cinema.
Blumhouse è infatti una casa di produzione statunitense fondata nel 2000 e focalizzata sullo sviluppo di film horror. Solo recentemente è stata creata la divisione gaming, con la promessa di portare al pubblico più di sei titoli horror. E’ proprio in questo contesto che si posizione Sleep Awake, il terzo titolo horror arrivato sugli scaffali dopo “Fear The Spotlight” e “Eyes of Hellfire“. In un’esperienza che gioca costantemente con la percezione della realtà del giocatore, il titolo ci trascina in un abisso di privazione del sonno dove ogni ombra nasconde una verità più inquietante della precedente.
Questa dunque la recensione dedicata alla versione Xbox Series di Sleep Awake; vi auguriamo una buona lettura. Se invece certate la recensione della versione PC, la trovate qui.
Nota: La versione provata è quella Xbox Series S.

Il sonno nuoce alla salute
Cosa succederebbe se l’intera popolazione mondiale fosse privata del Sonno? Una domanda che trova risposta nell’universo in cui è ambientato Sleep Awake.
Ci troviamo in un futuro distopico in cui le persone che si addormentano, si dematerializzano, senza lasciare alcuna traccia di loro se non un’ombra. Inutile dire che l’intero stato sociale è solo un ricordo, lasciando spazio ad un sistema di “religioni” in si studiano metodi efficaci (ma decisamente non ordinari) per mantenere la lucidità e rimanere svegli.
Nel particolare, ci troveremo a vestire i panni di Katja, una bambina costretta a cavarsela completamente da sola. Questo perché il Padre ha abbandonato la città alla ricerca di una soluzione contro il Silenzio, questo il nome dell’epidemia che colpisce chi cade vittima del sonno. Il fratello BO è invece scomparso dopo essere caduto vittima del Sonno.
L’obiettivo di Katja è quello di trovare sua madre e portargli un elisir in grado di mantenere la lucidità. Durante l’avventura dovremo quindi spostarci per una città ormai abbandonata, non a caso chiamata la “Rovina“.
Il tutto si gioca sulla dualità tra la vita reale e onirica, a cui abbiamo accesso quando Katja cade vittima del sonno. Ovviamente, trattandosi di gioco tipicamente narrativo, i momenti di passaggio tra le due fasi risulta sempre scriptato e parte della sceneggiatura studiata dagli autori.
Tra l’altro, durante l’esplorazione potremo trovare alcuni microfilm che, se visti, ci daranno altri dettagli sulla lore di fondo.

Un Horror senza Jumpscare
Sleep Awake è un horror immersivo in prima persona. Ancora prima di prendere il pad in mano abbiamo pensato di trovarci di fronte al classico horror basato sui jumpscare.
In realtà, il titolo realizzato da Blumhouse Games si è rivelato un gioco con tinte psichedeliche in cui il senso di paura è trasmesso dal continuo senso di paranoia costante senza mai sfociare nell’horror vero e proprio. Una formula che abbiamo apprezzato e che permette, a Sleep Awake, di differenziarsi maggiormente dai vari Outlast o Amnesia.
In ogni caso, gran parte del gameplay si basa su un’esplorazione piuttosto lineare, in cui vicoli, cunicoli e strettoie indicheranno facilmente la strada da seguire. Tra una sezione e l’altra potremo trovare enigmi o sezioni stealth. Purtroppo, gli enigmi non richiedono mai un grande intelletto considerando che basterà trovare un oggetto o premere un tasto per proseguire senza troppi problemi.
Anche le sezioni stealth risultano piuttosto sottotono, con la nostra Katja che potrà semplicemente abbassarsi e mettersi dietro delle coperture aspettando il passaggio del nemico di turno.
Insomma nulla di trascendentale anche se nel complesso abbiamo apprezzato gli sforzi del team nel creare un’ambientazione credibile e interessante da scoprire. Del resto, l’intento era quello di creare un videogioco narrativo, dove l’atmosfera di fondo risulta più importante delle meccaniche di gameplay vere e proprie.

Sognare in Alta Definizione
Il comparto grafico di Sleep Awake è più che sufficiente. Grazie alla linearità generale, le varie ambientazioni sono ricche di particolari e, dal punto di vista tecnico, il frame rate rimane stabile su 60 fps.
Gli intermezzi legati ai sogni risultano tuttavia i più riusciti, con effetti caleidoscopici e onirici super colorati. Sezioni che danno il via a trip mentali davvero incredibili, con sezioni che mischiano i normali video realizzati con il motore grafico a video in live action.
Il tutto è condito da una soundtrack davvero interessante, diretta da Robert Finck, chitarrista dei Nine Inch Nails. Il doppiaggio è invece in inglese e sottotitolato in italiano. Un risultato sufficiente ma che rimane in secondo piano rispetto alla colonna sonora.

Review Overview
Riassunto
Sleep Awake è un horror narrativo che si discosta dai classici del genere. Il titolo di Blumhouse Games abbandona quasi per intero il sistema di jumpscare lasciando spazio ad un contorno psichedelico in cui la paranoia di cadere in uno stato di dormiveglia crea uno stato di ansia continuo. Un gioco che, nonostante sia deficitario dal punto di vista del gameplay in senso stretto, risulta godibile grazie all'atmosfera che è in grado di trasmettere.
Pro
Atmosfera di gioco interessante Lore intrigante e credibile Soundtrack godibileContro
Enigmi e sezioni stealth troppo semplici Meccaniche di gameplay al minimo- Giudizio complessivo7
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