Home Videogiochi Recensioni [Recensione] Far Cry New Dawn – L’apocalisse più punk che ci sia

[Recensione] Far Cry New Dawn – L’apocalisse più punk che ci sia

Nel corso degli anni la serie di Far Cry si è distinta, in maniera simile ad Assassin’s Creed, per aver coperto di volta in volta diverse tematiche e diverse ambientazioni, proponendo sempre qualcosa di nuovo ma al contempo restando ancorati ad una formula di gameplay collaudata. Dopo aver trascorso delle spassosissime ore nel Montana, Ubisoft ha deciso di ritornare nel medesimo luogo di Far Cry 5, ma dopo un’apocalisse nucleare.

Far Cry New Dawn porta i giocatori in uno scenario “inedito” per la serie, ma sempre più diffuso nella bibliografia videoludica degli ultimi anni: un mondo sconvolto da una catastrofe nucleare, che lo ha modificato profondamente e ha costretto gli abitanti a far risorgere la società dalle ceneri. Tramite una espansione stand-alone Ubisoft ci fornisce l’occasione di aggiungere una ventina di ore di divertimento dalle forti tonalità punk, a base di automobili improvvisate, tute da motocross usate come armatura e lotte spietate per la sopravvivenza.

Mickey e Lou, i demoni della strada

La narrazione di Far Cry New Dawn è stata impostata dagli sviluppatori in modo che il gioco possa essere facilmente compreso sia da chi ha giocato Far Cry 5, sia da chi si avvicina per la prima volta alla serie. Senza fare troppi spoiler, possiamo dirvi che l’ambientazione è successiva allo scontro con Joseph Seed, il nemico principale del quinto capitolo. Proprio a causa sua, ora il Montana è un territorio arido e desolato, devastato da un’esplosione atomica che l’ha ridotto alle ceneri.

far cry new dawn

E proprio dalle ceneri sono risorti i coniugi Rye che, alla guida di vari superstiti, hanno fondato Prosperity (o per meglio dire, è stata fondata interamente dalla signora Kim Rye), alla ricerca di pace ed equilibrio territoriale/economico con gli altri civili superstiti. L’apparente benessere però è messo in grave pericolo dalle sorelle gemelle Mickey e Lou, due ragazze dotate di un carisma fuori dal comune che guidano i Guerrieri della Strada, banda dal nome tanto post-apocalittico quanto iconico (vi dice niente Interceptor?). I Guerrieri fanno uso di pettorine, caschi e protezioni da motociclista come armature, sfruttano armi improvvisate e veicoli costruiti a partire dai rottami per muoversi nella zona e seminare il panico.

Per respingere il pericolo, la figlia di Kim Rye, Carmina Rye, chiama in causa Thomas Rush, un militare che viaggia in treno attraverso gli Stati Uniti per portare aiuti nei vari territori. Sin dal rocambolesco inizio, il gioco ci cala nei panni del braccio destro di Rush, il suo uomo più fidato, di cui potremo plasmare l’aspetto mediante un semplicissimo editor basato su modelli preimpostati.

Una meccanica di gameplay più che collaudata

Sul fronte del gameplay più stretto, Far Cry New Dawn ci mette dinanzi alla più che consolidata formula di gameplay già vista e approfondita nei precedenti capitoli. Ricordiamo infatti che New Dawn è un’espansione stand-alone di Far Cry 5, dunque ne riprende in blocco la struttura (eliminando parte dei contenuti).

La prima differenza è rappresentata da Prosperity, il villaggio costruito da Kim Rye che funge da hub all’intera esperienza. All’interno di Prosperity ci si può muovere liberamente attraverso i vari laboratori, potenziabili attraverso diversi livelli, che consentono di costruire o sviluppare armi, veicoli, nuove abilità e quant’altro. Per poter sviluppare tutte queste sezioni sarà necessario raccogliere etanolo, che rappresenta in qualche modo la principale merce di scambio all’interno dell’ecosistema di gioco. Si può ovviamente uscire in qualsiasi momento da Prosperity, sia per girovagare liberamente sia per portare a termine incarichi principali o secondari segnalati sulla mappa di gioco, oppure per completare una sfida, una caccia al tesoro o qualsiasi altro contenuto extra proposto dal gioco.

far cry new dawn

Due le novità più interessanti: le Spedizioni e gli Avamposti. Le Spedizioni consentono di raggiungere luoghi esterni alla mappa di gioco, per completare delle missioni secondarie molto remunerative, mentre gli Avamposti sono luoghi controllati dai Guerrieri della Strada che vanno conquistati a suon di piombo. La peculiarità di quest’ultimi è che possono essere riconquistati più volte, a seconda della decisione del giocatore di ripulire l’avamposto e andarsene, oppure di tenerlo sotto il proprio controllo. La scelta spetta al giocatore, e si tratta senza dubbio di un espediente utile ad aggiungere quel poco di rigiocabilità che fa sempre piacere.

Il Far Cry GDR che non ti aspetti

L’altra grande differenza e punto di discontinuità con l’intera serie è rappresentata dagli elementi GDR, definiti da Ubisoft con la terminologia anglosassone light RPG mechanics a evidenziare la loro ridotta presenza nel gameplay. In realtà, dal nostro punto di vista si tratta di un sostanziale stravolgimento (in negativo) della natura action-FPS di Far Cry.

La nuova meccanica GDR infatti prevede che ogni nemico sia munito di una barra della vita, visibile sopra al nemico stesso quando lo si sta puntando con l’arma. Più il nemico è di alto livello, più la barra sarà lunga e difficile da svuotare con armi di un livello inferiore: in questo modo il gioco pone davanti al problema del grinding, costringendo il giocatore per esempio a dover compiere forzatamente missioni secondarie, sfide e quant’altro prima di poter battere un determinato avversario. Secondo noi è un’aggiunta piuttosto sgradevole nel contesto di Far Cry, anche perché scatena una serie di incongruenze inaccettabili: sparare in testa ad un nemico di alto livello, magari con un’arma estremamente potente come un fucile a pompa, a distanza zero causa dei danni irrilevanti.

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Sempre sotto il profilo ruolistico vanno segnalati i tratti, che rappresentano delle autentiche skills potenziabili al progredire del personaggio. Tali skills aggiungono ad esempio la possibilità di planare con la tuta alare, di utilizzare il rampino, di sbloccare la terza arma o di correre più a lungo. Tutte abilità piuttosto utili e apprezzabili nel contesto, che però sono sviluppate attraverso uno schema ancora troppo acerbo e poco appagante. Non possiamo non citare poi gli Specialisti, ovvero una serie di protagonisti secondari (sbloccabili tramite le rispettive quest secondarie) che possiamo scegliere come compagni d’avventura di volta in volta. Non si potrà formare un vero e proprio party, però, perché il gioco limita la scelta ad un solo Specialista d’accompagnamento per volta.

Il post-apocalisse è un festival dei colori!

Passando all’aspetto tecnico del gioco, Far Cry New Dawn non si discosta dal titolo principale Far Cry 5, riprendendone lo stesso ottimo comparto grafico e sonoro. Anzi, in questa espansione va assolutamente riconosciuto il merito a Ubisoft di aver realizzato un’atmosfera a dir poco ispirata, coloratissima e che rimanda all’universo dei Mad Max in chiave punk e neo-punk. Ci ritroviamo a visitare lande desolate, contornate però da una natura rinata che ha invaso case abbandonate, vecchi scantinati e cantieri in aperta costruzione. I colori predominanti nell’universo del nuovo Montana sono il rosa, utilizzato soprattutto come graffiti dai Guerrieri della Strada, il rosso e il verde delle distese d’erba e di foreste. Il tutto accompagnato da una grafica pulita, piuttosto definita, che non fa gridare al miracolo ma che riesce nell’intento di stupire. Anche il comparto sonoro si attesta su buoni livelli, con un reparto di suoni piuttosto sostanzioso e ricco dei più piccoli dettagli.

Una nota negativa proviene purtroppo dall’intelligenza artificiale degli NPC, intesi sia come nemici sia come nostri compagni o alleati in generale. Anche al livello medio di difficoltà ci siamo imbattuti in avversari dal comportamento bizzarro, che cercano riparo in continuazione senza ingaggiare battaglia o che, a distanza di pochissimi metri da noi, non si accorgono della nostra presenza nonostante la luce nell’ambiente. Per quanto riguarda i nostri compagni, ci siamo accorti che delle volte tendono ad ignorare i nostri comandi, oppure a non raggiungerci fuori da una struttura se non dopo una decina di secondi d’attesa. Alleati che cominciano a correre all’impazzata, passanti e commercianti erranti che sparano addosso al nostro compagno (senza alcuna reazione da parte sua): i difetti sono minori ma presenti, e c’è sicuramente da operare un cambiamento sotto questo aspetto.

far cry new dawn

PUNTI DI FORZA

  • Un’atmosfera neo-punk postapocalittica brillante, coinvolgente, che mancava nella serie di Far Cry
  • Narrazione eccellente, ricca di ironia e di personaggi carismatici
  • Comparto grafico e sonoro di buon livello
  • E’ pur sempre un Far Cry: lo testimonia il gameplay…

PUNTI DEBOLI

  • …in parte stravolto da una meccanica GDR poco consona a Far Cry, che sfocia in situazioni paradossali
  • Sistema di tratti apprezzabile, ma ridotto all’osso e poco appagante
  • I.A. nemica e alleata da rifinire

Al netto di una ventina d’ore totali necessarie a completare il gioco, Far Cry New Dawn rappresenta un’avventura breve, di certo non rivoluzionaria ma comunque molto piacevole. Non sussiste troppa differenza tra questo Far Cry e i precedenti capitoli, dai quali ne riprende praticamente l’intero setup di gameplay, stravolgendolo soltanto sotto il profilo ruolistico che, a dirla tutta, non ci è proprio piaciuto. Il gioco diventa ancora più apprezzabile con la modalità co-op, che consente di giocare l’intera campagna e qualsiasi attività in compagnia di amici online.

In generale, al prezzo di lancio attuale di 44,99€ (54,99€ per la versione Deluxe Edition, ci riferiamo ai prezzi sul PlayStation Store) forse non ne vale la pena, ma tra qualche periodo ad un prezzo inferiore rappresenterà l’occasione giusta per portarsi a casa un’esperienza più che gradevole, come da sempre Ubisoft è riuscita a fare per la serie Far Cry.

Scritto da
Alberto Baldiotti

Studente universitario e gamer nel tempo libero, la sua passione videoludica non ha confini. Questa passione nasce a 4 anni, quando si ritrova a giocare Doom II su un vecchio computer acquistato dal padre. Appassionato di giochi open-world e GDR, le sue pietre miliari sono le serie di Grand Theft Auto, Fallout e The Elder Scrolls. A fianco di ciò, la tecnologia e lo sport giocano un ruolo fondamentale nei suoi interessi, ed adora restare informato sulle ultime novità nei rispettivi settori.

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