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Rematch | Tu puoi Gamepassare!

Ogni mese, nella nostra rubrica Tu Puoi Gamepassare, vi portiamo a scoprire titoli imperdibili disponibili nel catalogo Xbox Game Pass. E questa volta parliamo di un titolo che sta macinando le classifiche di vendita e che profuma di erba, tackle proibiti e di tutto tranne che di realismo, ovvero Rematch! Si tratta del nuovo titolo multiplayer sportivo sviluppato da Sloclap, il team dietro all’apprezzatissimo Sifu e pubblicato da Kepler Interactive. Un gioco che guarda al calcio con occhi folli, creativi e fuori dagli schemi. Una specie di Rocket League in terza persona, senza auto, ma con gambe. E soprattutto, incluso nel Game Pass fin dal day one.

Il calcio secondo Sloclap

Rematch parte da un concetto semplice, ma rivoluzionario: prendere il calcio, strapparlo alle sue regole per poi rimescolarle fino a creare un nuovo sport. Non ci sono falli, non ci sono arbitri, non ci sono barriere invisibili alla fantasia. Le partite si giocano su campi con pareti da sfruttare per passaggi e rimbalzi acrobatici; i portieri sono “volanti”, ovvero interpretabili da qualunque giocatore in campo; i ruoli si alternano in base alla posizione, in tempo reale. Ed è proprio questo caos a rendere Rematch qualcosa di interessante.

Dal punto di vista visuale, la scelta stilistica è netta: una grafica variopinta, caricaturale e leggera. Si gioca in stadi futuristici, a volte nello spazio, a volte sott’acqua, in una varietà di ambientazioni che cambiano costantemente senza intaccare la leggibilità dell’azione. E in mezzo a tutto questo, c’è il nostro avatar, completamente personalizzabile, tra abiti, emote e acconciature folli.

Il sogno comincia da un prologo

L’avventura in Rematch si apre con un breve tutorial che racconta la storia di un giovane talento, scoperto da un osservatore dopo un’azione da urlo. La sua ascesa è fulminea, ma il successo non tarda a mostrargli il suo lato più spietato: l’egoismo, la voglia di brillare da soli, porta più spesso alla sconfitta che alla gloria.

Questo prologo ha una funzione precisa: ricordare al giocatore che Rematch non è un’esperienza individuale, ma un gioco di squadra. Chi non collabora, perde. È una lezione che molti ignorano e che purtroppo si riflette anche nell’esperienza online, dove non mancano i giocatori che vogliono fare tutto da soli, dribblare l’intera difesa e diventare i Messi del metaverso. Ma ci torneremo.

Frenesia è la parola d’ordine!

Il cuore pulsante di Rematch è la sua modalità principale: match 5v5 da 6 minuti, con possibilità di vittoria anticipata in caso di vantaggio di quattro reti. In caso di parità, si va al golden goal. Non esiste una vera e propria campagna single player o modalità carriera, almeno per ora. I contenuti disponibili si limitano a partite rapide, match classificati e un’area di allenamento.

A prima vista, potrebbe sembrare poco. Ma bastano pochi minuti di gioco per capire che Rematch non vive di quantità, ma di intensità. Ogni partita è un concentrato di adrenalina, ritmo forsennato e decisioni da prendere in una frazione di secondo. Gli scontri sono corpo a corpo, con tackle legali anche da dietro, e una fisica della palla che consente giocate spettacolari quanto imprevedibili.

Le meccaniche di stamina e “turbo” aggiungono profondità alla tattica: correre costa fatica, ma usare il turbo, una sorta di scatto extra, permette di bruciare l’avversario senza svuotare il serbatoio. Imparare a gestire questi due elementi può fare la differenza tra una fuga solitaria interrotta dalla mancanza di energia e un recupero difensivo da manuale.

L’unica regola è Git gud!

Uno degli aspetti più originali di Rematch è l’assenza totale di classi o progressione delle statistiche. Ogni giocatore è uguale, almeno sulla carta. A fare la differenza è esclusivamente la skill individuale e la capacità di leggere il gioco. Questo elimina il rischio di squilibri tipici di altri giochi competitivi, dove chi gioca di più o spende soldi ha vantaggi concreti.

Qui conta quanto siamo abili. E quanto sappiamo giocare di squadra. Rematch ci insegna a dosarci, a decidere se restare in difesa, pressare alto, tentare l’uno-due o lanciarci per un salvataggio sulla linea. Un approccio che rende ogni match diverso dal precedente.

Paradossalmente, l’atmosfera ricorda più un MOBA o un MMORPG cooperativo che un gioco sportivo classico.

Se c’è un tallone d’Achille in Rematch, è la componente sociale. O meglio, l’assenza di una cultura della collaborazione nei match pubblici. Come in tanti altri giochi online, l’esperienza varia in base a chi ti capita in squadra. Un team coeso può regalare partite memorabili. Un team di solisti può trasformare ogni match in un’agonia.

Il gioco ci dà la possibilità di creare un gruppo con amici prima di iniziare una partita, ed è altamente consigliato farlo.

Battle Pass? Sì, ma solo cosmetico

Nonostante il gioco sia a pagamento, Rematch include un battle pass con elementi estetici sbloccabili. Un’opzione che farà storcere il naso a qualcuno, ma che non incide in alcun modo sulle performance di gioco. Nessun boost, nessuna abilità esclusiva. Solo abiti, pose, colori, stili. Volendo, si può tranquillamente ignorare.

Inoltre, il gioco premia anche i giocatori free con valuta guadagnabile in game. Niente di opprimente, niente loot box. Più che una trappola per gli spendaccioni, il sistema sembra pensato per permettere a chi ama personalizzare il proprio avatar di farlo senza penalizzare chi preferisce concentrarsi sul gioco vero e proprio.

Dall’erba allo spazio

Sul piano artistico, Rematch è una festa per gli occhi. Ogni stadio ha una personalità distinta: ci si sposta dalla terra alla luna senza transizioni invasive, la palette cromatica è sempre folle, e ogni match ha un sapore visivo unico. Gli ambienti sono diversi, ma il campo da gioco è sempre identico nelle dimensioni, evitando squilibri.

Lo stile cartoon non è mai infantile, anzi, dà spazio alla creatività dei giocatori anche nella personalizzazione degli avatar. Se avete gusto, potrete creare personaggi iconici. Se non ne avete… beh, anche le caricature involontarie fanno parte del divertimento.

Un calcio diverso, anche su Game Pass

Rematch è una delle sorprese dell’estate 2025, ed è un titolo che merita attenzione, soprattutto se siete iscritti al Game Pass. È un gioco accessibile, frenetico, stiloso, e che non ha paura di reinventare il calcio. Certo, non è perfetto: manca una modalità carriera, e la community deve ancora maturare. Ma le fondamenta sono solide e la sensazione, dopo ogni partita, è sempre la stessa: vogliamo giocarne un’altra.

E anche se non siete appassionati di calcio, provatelo. Davvero. Rematch potrebbe farvi scoprire il piacere di uno sport che, nella sua versione virtuale e folle, sa essere più divertente che mai. Ed è disponibile fin da adesso su Game Pass!

Scritto da
Silvia SiL Mannu

Nel lontano 1990 entro in una sala giochi e scopro i cabinati arcade. Da quel momento, la passione per i videogames non mi ha mai abbandonata. Oggi sono una PC Gamer legata soprattutto a titoli action, giochi di ruolo, stealth e picchiaduro.

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