Quando nel 2008 Sacred 2 debuttò su PC e console, si impose come uno degli action-RPG più particolari della sua epoca. Era il seguito diretto di Sacred, un titolo che era stato in grado di ritagliarsi un’importante fetta di pubblico andando a cogliere il momento perfetto: il lasso di tempo che stava passando tra Diablo 2 e Diablo 3. Sacred 2 ci offriva un mondo immenso, un umorismo irriverente, un sistema di combattimento stratificato, build complesse e, ultimo ma non meno importante, la fantastica collaborazione con la band metal dei Blind Guardian. Era un gioco enorme, non privo di difetti, ma di certo ambizioso.
Oggi, Sacred 2 Remaster fa il suo ritorno. Non un reboot, non un remake come l’ultima versione di Oblivion, ma una remaster fedele fino all’ultimo poligono alla visione originale, aggiornato dove serve per permettere di goderne anche su macchine moderne. Un progetto nato per preservare un pezzo di storia del genere hack and slash e renderlo finalmente stabile, accessibile e completo. Ecco la nostra recensione.
Una quest difficile da portare a termine

Portare a termine questo remake non è stata un’impresa facile: il codice originale era incompleto, mancavano strumenti, sono stati persi file di sviluppo, molte librerie sono morte con i tempi di Windows XP. Interi sottosistemi sono stati riscritti, il motore portato a 64 bit, il rendering rifatto usando DirectX 12 e la libreria The Forge, la fisica aggiornata al PhysX 5. Per gli sviluppatori si è trattato di un lavoro non indifferente, che ha richiesto parecchi mesi di lavoro.
E dobbiamo mettere le cose in chiaro fin da subito: Sacred 2 Remaster non vuole essere moderno. Vuole essere Sacred 2, nel 2025. Niente di più, niente di meno.
Un mondo immenso che non ha perso il suo fascino

Entrare di nuovo ad Ancaria significa accettare un ritmo diverso rispetto agli hack and slash contemporanei come Diablo IV o Path of Exile 2. Sacred 2 non ci spinge a correre, non ti teletrasporta ovunque, non ci premia per ottimizzare le nostre build troppo velocemente. È un action-RPG che ci mostra costantemente come appartiene alla vecchia scuola: mappe enormi, dungeon nascosti, segreti ovunque, una progressione lenta ma ricchissima di ramificazioni, sistemi di crafting, fazioni, cavalcature e una quantità indecente di quest secondarie.
Diciamo la verità: alcune sono semplici consegne, come la mitica “Ritrova il mio pollo”. Altre, piccole storie ricche di comicità, ma anche tragiche o assurde. Il tono generale ci fa sembrare di essere sulle montagne russe: a volte è epico e serio, ma poi compaiono satira, citazioni pop, battute meta-narrative, nani pazzi, galline che parlano, un concerto metal incastonato nella trama. È questa l’essenza di Sacred, prendere o lasciare.
Nessuna rivoluzione, tanti miglioramenti

Gli sviluppatori lo ribadiscono: questo è un remaster puro. Niente aggiunte di contenuti, niente rivoluzioni al bilanciamento, niente endgame moderno, niente battle pass (e grazie al cielo). Si punta alla preservazione, non alla riscrittura.
Ciò non significa trascuratezza: il lavoro tecnico svolto è titanico. Abbiamo texture aggiornate e illuminazione migliorata e un frame rate più alto e stabile. Il pathfinding è stato completamente riscritto: non ci sono più NPC incastrati che ci ostacolano. I crash sono stati drasticamente ridotti, ma non eliminati del tutto. Gli shader sono stati rifatti e il caricamento delle texture è stato ottimizzato. Abbiamo poi un’UI completamente rinnovata, molto più semplice da navigare. Ma soprattutto è stato fatto un massiccio lavoro di bug fixing, con oltre 8.000 interventi registrati, ed è stata integrata in parte la Community Patch, dopo averla ripulita dagli exploit.
A conti fatti, l’esperienza è solida. Soprattutto su PC, dove le nuove impostazioni grafiche permettono di affinare l’immagine tra MSAA, SSAO, profondità di campo, vignettatura, chromatic aberration e distanza di rendering.
Un vecchio sistema di combattimento, ma più fluido

Sacred 2 offre un sistema complesso di Combat Arts, rune, cooldown e sinergie facile da imparare, ma difficile da padroneggiare. Gli sviluppatori non hanno toccato quasi nulla, eccetto piccoli ritocchi per migliorare la fluidità: i primi attacchi sono più veloci del 25%, e conferiscono una sensazione di maggiore dinamicità nelle fasi iniziali.
Le classi disponibili sono ovviamente le stesse dell’originale: possiamo scegliere tra l’iconica Serafina; l’Elfa Alta, esperta di magie; la Driade, che vive in comunione con la natura; il Guardiano del Tempio, un automa che ricorda un dio egizio; l’oscuro Guerriero Ombra; lo spietato Inquisitore; ed infine il Mago Dragone, che inizialmente era disponibili unicamente nell’espansione Blood & Ice.
Per ciò che concerne la componente multiplayer, gli sviluppatori hanno preso una decisione controversa: si potrà giocare in compagnia solo su Steam, per un massimo di 5 giocatori. Neanche la couch coop sarà disponibile su console.
Una buona notizia è che il mondo del modding su Sacred 2 potrà continuare a vivere: gli sviluppatori hanno garantito che le attuali mod saranno ancora compatibili con questa nuova versione, e d’ora in poi anche l’hud si potrà alterare. Insomma, la comunità non è stata dimenticata e anzi, ha partecipato allo sviluppo della Remaster, tanto che alcuni modder sono nei crediti.
Ancora ad Ancaria!

Sacred 2 Remaster costa 19,99€ su PC e 29,99€ su console. Un prezzo onesto, ma la maggiorazione su console a fronte della componente multiplayer tagliata non è giustificabile. Come dicevamo, la Remaster include tutto: gioco base, espansioni, e ovviamente tutti gli aggiornamenti. Inoltre, acquistando la remaster si riceve automaticamente l’originale su Steam, che non sarà più acquistabile separatamente.
Sacred 2 Remaster è a tutti gli effetti un’operazione nostalgia, volta a preservare un titolo che a distanza di diciassette anni stava per andare perduto a causa di un codice sorgente non più rintracciabile. Tante problematiche sono state risolte, in primis i bug e un pathfinding che al tempo aveva causato più di qualche grattacapo. Ma bisogna essere ben chiari: Sacred 2 Remaster non intende parlare ai giocatori moderni, a meno che questi non intendano venire a contatto con un titolo di certo divertente, ma che offre un gameplay macchinoso, con delle quest divertenti ed ironiche, ma in una quantità decisamente eccessiva.

Review Overview
Riassunto
Sacred 2 Remaster ci riporta nel regno magico di Ancaria a distanza di 17 anni dall'uscita del gioco originale. Gli sviluppatori si sono presentati con un gioco ripulito da moltissimi dei bug che affliggevano Sacred 2, e con un miglioramento complessivo del comparto tecnico e grafico del gioco. Fa però storcere il naso come il comparto multiplayer sia presente unicamente su PC, a fronte di un costo maggiorato su console.
Pro
La riscoperta di un gioco iconico Moltissimi miglioramenti a livello di stabilità Pathfinding completamente riscittoContro
Assenza della componente multiplayer su console Nessun contenuto aggiuntivo creato per l'occasione- Giudizio complessivo8
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