Home Videogiochi Recensioni The Outer Worlds 2 | Recensione

The Outer Worlds 2 | Recensione

5

Dopo anni di silenzio e attesa, The Outer Worlds 2 segna il ritorno di Obsidian in uno dei mondi di fantascienza più eccentrici e satirici degli ultimi anni. Fin dal suo annuncio, il sequel ha promesso di espandere tutto ciò che aveva reso il primo capitolo un successo di culto: libertà di scelta, umorismo tagliente e una critica sociale pungente travestita da avventura spaziale.

In un panorama dominato da RPG sempre più realistici e seriosi, Obsidian ha invece scelto la via dell’assurdo e dell’ironia, invitando il giocatore a esplorare un universo in cui le corporazioni controllano ogni aspetto della vita. Più grande, più rifinito e narrativamente più ambizioso, il gioco punta a coniugare l’esplorazione spaziale con scelte morali reali e conseguenze tangibili, senza perdere il suo spirito scanzonato. Vi raccontiamo il nostro viaggio su The Outer Worlds 2, nella nostra recensione.

Versione provata: PlayStation 5

Guardiani (forse) della Galassia

Immaginate un vasto universo fatto di pianeti colorati e scintillanti, mega-corporazioni in lotta tra loro, intrighi politici, distopie che annientano la mente della gente comune affrontando filosofici concetti mentre intorno a loro tutto quanto crolla, anomalie temporali si manifestano e ferventi matematici che praticano il culto delle probabilità si arrogano il diritto di sapere cosa avverrà in futuro. Ecco, questo è The Outer Worlds 2.

Nel 2019, Obsidian Entertainment decise di tornare a sedere al tavolo dei grandi con The Outer World, profondo gioco di ruolo in salsa fantascientifica che si ispirava chiaramente al mitico Fallout: New Vegas ma abbracciando una sfera più satirica, visionaria e ricca di componente action – quest’ultima, a dire il vero, era quella più traballante. Al netto dei difetti, questa nuova IP riuscì a conquistare i giocatori e costruirsi una solida base di utenti affezionati, pronti ora a gettarsi nuovamente nella mischia.

In un anno spaventosamente ricco per Obsidian (ci chiediamo se non siano state esagerate alcune tempistiche, ma ne parleremo anche più avanti nel corso della recensione), dopo Avowed e l’accesso anticipato di Grounded 2, ecco che arriva appunto The Outer Worlds 2, e l’avventura può ricominciare.

Dopo aver disattivato l’HDR di PS5, che per qualche strano motivo porta a una codifica errata dei colori scuri nel gioco (lo si vede già dal filmato introduttivo, il che è molto strano), questo nuovo viaggio tra le stelle può avere inizio: si sceglie un personaggio, lo si personalizza a livello estetico con parecchie possibilità, e si decide la sua personalità. Come da tradizione per Obsidian, il team ha sviluppato un ricchissimo sistema di abilità e tratti della personalità che aiutano a costruire una sorta di storia pregressa del personaggio, investendo i primi minuti di gioco nel creare un vero e proprio ruolo per lui o lei.

Nella nostra partita, ad esempio, abbiamo puntato su Giocatore d’Azzardo come origine del protagonista, Innovativo come tratto (è capace di produrre il doppio degli oggetti con la stessa quantità di materiali a disposizione) e Osservazione + Scassinamento come abilità, per creare un piccolo furfantello pronto a girovagare per la galassia. Naturalmente, esistono tantissime altre combinazioni, e ognuna fa sentire il proprio peso all’interno dell’esplorazione: nulla è precluso, ma anche questi tratti e abilità contribuiscono a dover plasmare una personalità precisa per il personaggio, che deve mantenere per ottenere il massimo.

Comunque, l’inizio è elettrizzante: a Punta Orizzonte, la squadra di cui fa parte il protagonista viene colta di sorpresa dal tradimento di Augustine de Vries, una donna che, per ragioni che presto (ma non troppo) scoprirete nel corso della trama, ha deciso che è giunto il momento per dare forma al suo piano, e che nessuno potrà contrapporsi a lei. Il protagonista, naturalmente, non può che sopravvivere… Peccato che sia costretto a salvarsi entrando in una cella criogenica che sarà riaperta solo 10 anni dopo, palesando di fronte a lui (o lei) un universo che è velocemente cambiato a seguito di una serie di sconvolgimenti, soprattutto politici, che hanno cambiato gli equilibri.

Non vi anticiperemo nulla sulla storia, ma sappiate che le possibilità sono tantissime. I dialoghi di The Outer Worlds 2 sono da studiare e godere a fondo, con il giocatore che viene accompagnato a scoprire e affrontare corporazioni, gruppi di separatisti, malefici dittatori di aziende capitalistiche che puntano solo ed esclusivamente a guadagnare soldi su soldi, senza pensare alla pelle delle persone. In più, i tradimenti sono all’ordine del giorno. In The Outer Worlds 2 ci sono tantissime, forse addirittura troppe storie: possiamo mettere la mano sul fuoco sul fatto che nessuno, arrivato a fine gioco, avrà scoperto tutto quello che c’era da scoprire dell’intricata e tentacolare narrativa studiata per il titolo.

Il bello di The Outer Worlds 2, così come il suo predecessore, è che questo universo propone volutamente toni e personaggi sopra le righe. Uno dei primi NPC incontrati nella storia è il Ministro Milvestreet, un vero e proprio clown che vuole fare l’uomo del Monopoly – e del quale non ci si può fidare, ma ve ne accorgerete. Da qui, TOW2 è bravo a dare anche una serie di possibilità nelle mani del giocatore: proseguire secondo i canoni classici e le indicazioni degli NPC, oppure interpretare un ruolo, pensare in autonomia e decidere, magari, che quello che ci è stato detto è una bugia?

La trama di The Outer Worlds 2 sa catturare. Viene approfondita, è ricca di sfumature, e Obsidian ha fatto un grandissimo lavoro sulla scrittura dei personaggi e degli avvenimenti, tenendo pur sempre a mente che il giocatore può, e anzi deve in molti casi, compiere scelte che potrebbero modificare radicalmente la composizione del proprio party o il futuro di una fazione intera. Anche le missioni secondarie, seppur non tutte, finiscono col proporre situazioni e temi interessanti: la continua dicotomia tra l’imperante filosofia utopistica delle corporazioni, che finisce col diventare distopia, e il loro modo di agire, mette in luce un universo tremendamente affascinante nel quale gettarsi – anche se nessuno di noi, credo, vorrebbe davvero viverci!

Un netto miglioramento, anche se…

Sul fronte gameplay, The Outer Worlds 2 rappresenta un bel passo in avanti rispetto al primo capitolo, specie nelle fasi shooting, ora molto più fluide e accattivanti – non a caso, Obsidian ha lavorato a contatto con altri team di Xbox per riuscire a migliorare la propria produzione.

Come detto, la prima fase del gioco riguarda la creazione di un personaggio con abilità e tratti della personalità, che vanno a cambiare il modo in cui il protagonista potrà poi interfacciarsi con il mondo: farne un abile cicerone può avere importanti effetti nei dialoghi, mentre un forzuto palestrato è ad esempio in grado di accedere molto più rapidamente a strutture o vie secondarie prima chiuse, solo con la forza bruta.

The Outer Worlds 2 propone poi il classico minestrone di componenti che ogni amante degli action RPG vuole avere nel suo arsenale, ben amalgamato e studiato (anche se il menu dell’inventario, a nostro avviso, è ancora un po’ confuso): ci sono scelte morali, armi da lootare in stile Borderlands con tanto di rarità, stazioni per migliorare l’equipaggiamento, abilità da ottenere e potenziare guadagnando XP, kit di modifica dei companion per farli progredire (nel corso della storia è possibile allargare la propria ciurma, così come anche perdere compagni a seconda delle scelte che compirete), armature adatte a superare determinate zone a causa di avvelenamento, potenziamenti per il combattimento, primer per l’inalatore che modificano effetti e potenza. La lista è lunghissima.

L’aspetto più bello di tutto questo ristrutturato impianto riguarda però i Difetti, che The Outer Worlds 2 implementa in modo davvero geniale. Di tanto in tanto, il personaggio potrà imparare cose specifiche, che si traducono in difetti. Ad esempio, stando molto tempo accovacciato, il gioco ci informerà che ora potremo andare più veloci del 50%, ma le ginocchia faranno più male e scricchioleranno, portando i nemici ad accorgersi più facilmente della nostra presenza. O ancora, dopo tante ricariche c’è la possibilità di migliorare la dimensione del caricatore arma, riducendo però i danni quando i colpi sono esauriti. Imparare questi difetti o lasciarli stare è a discrezione del giocatore, ma è una bella trovata che offre nuovo pepe al tutto.

L’aspetto dove il gioco brilla maggiormente, oltre alla narrazione da scoprire, è quella dello scontro diretto, molto più soddisfacente rispetto al primo capitolo. Vale la pena notare che viene comunque lasciata la possibilità di approcciare strutture e nemici con una fase stealth, che a dire il vero non è tra le scelte più azzeccate: essendo poco approfondita, anche con i giusti tratti, è difficile assicurarsi di passare inosservati a causa delle poche alternative offerte al giocatore – l’IA nemica è godibile al punto giusto, ma ciò che manca in alcuni casi, nonostante un buon level design, è proprio una serie di varie opzioni per nascondersi o distrarre qualcuno.

Possiamo comunque darvi un consiglio: non affrettate i tempi. Nella nostra partita, abbiamo scelto di infiltrarci con largo anticipo in una struttura Vox tramite stealth, il che da un lato è stato stimolante (i nemici avevano un livello molto più alto di quello del personaggio), dall’altro stressante: agire in modo silenzioso non è facile, il gioco non offre molti spunti, e lo scoppio di uno scontro a fuoco porta rapidamente al collasso. Comunque, anche questo è un modo di giocare.

Dove The Outer Worlds 2 inciampa davvero è però nell’impianto tecnico, e qui arriviamo al tasto dolente. Lo abbiamo giocato per circa 30 ore su PlayStation 5, e la situazione non è delle più felici sotto questo fronte. Sì, il gioco presenta scorci spettacolari, i mondi sono ben caratterizzati, e la scelta di non proporre un open world bensì una serie di open map, così come per il primo capitolo, contribuisce ad annullare il rischio di un’ambientazione piatta – in più, molto spesso vi imbatterete in eventi casuali o personaggi che hanno bisogno di aiuto, oltre ovviamente alla fauna selvatica di Raptidon e altri animali strambi che rischiano di rovinarvi il viaggio.

L’aspetto tecnico, come detto, è però quello più problematico. Dopo le prime ore di gioco, sono iniziati i veri problemi su The Outer Worlds 2, che andavano da semplici cali di frame rate fino ad apparenti freeze del gioco – il primo è avvenuto in un momento tutt’altro che concitato, avvicinandoci a una piccola chiesa sperduta in una giungla per parlare con un singolo NPC.

La situazione è precipitata nel terzo mondo visitato (niente spoiler, tranquilli): qui non solo abbiamo assistito a vari crash della console nello stesso punto, segno evidente di problemi in una determinata sezione, ma anche a bug che hanno fatto scomparire personaggi fondamentali per proseguire nella storia. L’unica opzione valida, in entrambi i casi, è stata quella di tornare sui propri passi, ricaricare precedenti salvataggi e provare a scombinare le carte in tavola per impedire che questi errori comparissero, ma certo si tratta di problemi che non possiamo sottovalutare in sede di recensione.

The Outer Worlds 2 è un gioco divertentissimo e ricco, ma la presenza di così tanti problemi di natura tecnica fa pensare che Obsidian si sia ritrovata nella situazione di pubblicare un prodotto che non è stato rifinito abbastanza, perlomeno nella versione che abbiamo potuto provare. Sembra, a questo punto, che sia mancata tutta la fase di pulizia finale – anzi, a giudicare dalla quantità di problemi riscontrati, forse serviva più di una pulizia finale. Si tratta di inconvenienti che probabilmente saranno sistemati col tempo, forse già nei primi giorni dopo l’uscita con patch correttive, ma non possiamo esimerci dall’evidenziare questi errori.

Non a caso, in apertura abbiamo citato il fatto che questo sia addirittura il terzo gioco di Obsidian in questo anno solare, il che è abbastanza strano. Forse lo studio ha voluto evitare di scontrarsi con Fable, che sarà il grande protagonista dei GDR targati Xbox per il prossimo anno? Quel che è certo è che, con un po’ di lavoro in più, il voto sarebbe potuto essere molto più alto.

8.3
Review Overview
Riassunto

The Outer Worlds 2 è un sequel più grande e ambizioso, e con elementi che migliorano sensibilmente la formula già accattivante del primo capitolo. Tante storie, tante possibilità, tante occasioni per affrontare un GDR imponente e molto divertente; peccato però per i tanti problemi che affliggono la versione PS5, con bug e crash che rischiano di compromettere l'avventura.

Pro
Storia e scrittura bellissimi Shooting migliorato Un action GDR ricco in ogni aspetto
Contro
Molti problemi tecnici Lo stealth è un'opzione non particolarmente approfondita
  • Giudizio complessivo8.3
Scritto da
Andrea Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

Scrivi un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Xbox Series X|S si aggiornano e apportano diverse migliorie alla user experience

Microsoft ha reso disponibile un nuovo aggiornamento per le console Xbox, focalizzato...

Sony lancia gli sconti di Halloween su PlayStation Store: oltre 550 titoli in offerta

Dopo il debutto del “Pianeta degli Sconti”, Sony rinnova le promozioni sul...

PS5 ha ufficialmente superato le vendite totali di PS3 negli Stati Uniti

Secondo i dati condivisi da Mat Piscatella, Senior Director & Video Game...

PowerWash Simulator 2 svela la roadmap 2026 e anticipa nuovi DLC

A poche ore dal lancio ufficiale, PowerWash Simulator 2 ha già mostrato...

Chi siamo - Contatti - Collabora - Privacy - Uagna.it © 2011-2025 P.I. 02405950425