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Secondo Raphael Colantonio, chiudere Arkane Austin è stato un errore

Raphael Colantonio, fondatore di Arkane Studios e attuale CEO di WolfEye Studios, ha espresso una forte critica nei confronti della recente decisione di Microsoft di chiudere lo studio Arkane Austin, fondato dallo stesso Colantonio nel 1999. Lo studio, noto per aver sviluppato titoli acclamati come Prey e Dishonored, ha recentemente lanciato Redfall, un gioco multiplayer che non è riuscito a raggiungere il successo sperato, portando infine alla chiusura da parte del nuovo proprietario Microsoft.

Nonostante il lancio su Game Pass, Redfall non è riuscito a conquistare il pubblico, mancando di qualità e attrattiva rispetto alle aspettative iniziali. Le promesse non si sono concretizzate e sono stati necessari rimborsi per molti giocatori insoddisfatti.

In un’intervista a PC Gamer, Colantonio ha definito la chiusura una mossa sbagliata, sostenendo che riformare un team come quello di Arkane Austin sia praticamente impossibile:

Penso che sia evidente che Arkane Austin fosse un gruppo molto speciale di persone che hanno realizzato cose interessanti e che avrebbero potuto farlo di nuovo. Credo sia stata una decisione presa solo per tagliare qualcosa. Era per accontentare gli investitori, la borsa? Stanno giocando un gioco diverso.

Pur non essendo a conoscenza dei dettagli precisi dietro la chiusura, Colantonio ha sottolineato che la perdita di figure chiave come Harvey Smith e Ricardo Bare abbia dissipato quella “magia irripetibile” che caratterizzava il team di Arkane Austin.

La chiusura di Arkane Austin apre interrogativi significativi sul futuro degli “immersive sim”, un genere di cui lo studio era uno dei maggiori innovatori, grazie alla sua capacità di creare esperienze di gioco coinvolgenti e complesse. La perdita di un team così specializzato, secondo Colantonio, potrebbe segnare un impoverimento nel panorama videoludico, specie per i titoli che puntano a offrire un’interazione profonda e immersiva.

Ora a capo di WolfEye Studios, Colantonio rimane fedele alla sua visione e continua a esplorare le potenzialità degli immersive sim. Con il suo nuovo progetto intende dimostrare che c’è ancora spazio per esperienze di gioco che non si limitano a seguire le tendenze del mercato, ma che offrono ai giocatori mondi ricchi di scelte significative e libertà d’azione.

Scritto da
Manuel Salvetti

Storico e docente in discipline umanistiche, coltivo sin dall'infanzia una profonda passione per i videogiochi e il volontariato. Mi affascinano titoli di ogni genere, in particolare quelli a tema storico e sportivo. Inoltre, sono un grande appassionato di Star Wars e dedico molto tempo alla ricerca di nuove informazioni, curiosità e approfondimenti per comprendere le vie della Forza

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