Titoli come Ico, Shadow of the Colossus e The Last Guardian di Fumito Ueda hanno fatto scuola, introducendo di fatto un nuovo tipo di adventure immersivo. Per questo Spirit of the North 2, il secondo titolo del franchise di Infuse Studio, possiamo dire che sia l’allievo che ha saputo interiorizzare ed applicare le lezioni apprese da questi “maestri”.
Questo secondo capitolo infatti, riprende l’atmosfera onirica e la narrazione ambientale del predecessore, portando i giocatori in un viaggio ancora più immersivo attraverso il sentimento di solitudine che spicca di fronte all’incertezza, all’amore e soprattutto alla compagnia, stati emotivi che questo tipo di gioco tende a privilegiare.
Versione provata: PlayStation 5
LA VOLPE ED IL CORVO
Spirit of the North 2 si sviluppa attorno alla missione della protagonista, la volpe, accompagnata da un corvo, per ristabilire l’equilibrio nel mondo, dopo che i leggendari Guardiani sono stati imprigionati dallo sciamano oscuro Grimnir. Dopo aver superato le fasi iniziali, tra cui un editor del nostro mammifero peloso, in cui è possibile modificare vari parametri estetici, sarà compito dei giocatori prendere il controllo della volpe per avventurarsi attraverso ambienti mistici, risolvendo enigmi e puzzle ambientali.
Il gioco segue una narrazione completamente priva di dialoghi, affidandosi esclusivamente all’esplorazione e alla musica per raccontare una storia visivamente potente. La lore del gioco verrà scoperta tramite dei frammenti sparsi per tutta la mappa, con l’interpretazione degli eventi attraverso l’atmosfera e le interazioni con l’ambiente. Capire cosa sta succedendo senza dover leggere una marea di testo è un grande merito di Infuse, che è stato in grado di approfondire la sua favola senza utilizzare, diciamo, le risorse abituali per sviluppare una narrazione.
Il gameplay di Spirit of the North 2 si basa su esplorazione, risoluzione di puzzle e collaborazione tra i due protagonisti: la volpe e il corvo. La volpe può assorbire l’energia spirituale per attivare antichi meccanismi, aprire passaggi e ripristinare l’equilibrio del mondo. Mentre il volatile nero funge da alleato ed aiuta a raggiungere le aree difficili alla volpe, che ha la possibilità di eseguire salti, aggrapparsi alle sporgenze ed avviare una corsa veloce in autonomia. Bisognerà sfruttare le abilità di entrambi per superare ostacoli e accedere a percorsi nascosti, con più di sedici ore di gioco per ultimare la storia.
La progressione è scandita dalla scoperta di templi antichi, dalle interconnessioni con forze spirituali e dall’evoluzione del legame tra la volpe e il corvo, che si rivela fondamentale per superare ostacoli e comprendere il destino della terra.
ESPLORAZIONE RILASSANTE?
Spirit of the North 2 è soprattutto un puzzle game con elementi platform 3D e una generosa dose di esplorazione. Non ci sono sessioni di combattimento tradizionali, ma solo scontri strategici contro i boss in cui bisogna interagire con l’ambiente per causare danni.
Il principale cambiamento rispetto al primo Spirit of the North è l’adozione di un mondo veramente aperto. Densa e piena di segreti da scoprire, la mappa non impone limiti fisici, lasciando il ritmo dell’esplorazione all’interesse del giocatore. In pratica, tutto ciò che si vede all’orizzonte è raggiungibile.
Il mondo aperto conduce la volpe agli enigmi in modo organico, che si tratti di un segnale di fumo nel cielo o di un monolite che si staglia in mezzo alla natura. Ci sono anche enigmi che incoraggiano la volpe a rivisitare le aree con nuove abilità e oggetti, alla maniera dei metroidvania, ma niente di così complesso da farvi dubitare che valga la pena persistere.
Un altro aspetto degno di nota dell’open world è che il tempo cambia dinamicamente, dando nuova vita alle regioni già esplorate.
Quando la nostra volpe muore, i suoi cristalli, la valuta del gioco, rimangono sul luogo del decesso, permettendovi di recuperarli in seguito, seguendo la falsariga delle rune nei Souls. Questi cristalli vengono utilizzati per acquistare oggetti, sia legati ai progressi sia estetici, nei negozi nascosti dei procioni. Non si può quindi ignorare ciò che si è perso.
Sebbene il gioco non abbia un sistema di progressione di livello, è possibile sbloccare nuove azioni tramite un albero delle abilità. I punti necessari, tuttavia, provengono da forzieri sparsi per il vasto mondo: da qui l’importanza di scavare in giro. Che vi piaccia o meno questo tipo di sistema, è un modo divertente per rendere la vostra volpe più agile e versatile.
Infine, per quanto riguarda il gameplay, dobbiamo dire che i salti della volpe sono imprecisi e spesso si traducono in movimenti erratici quando si affrontano alcune sfide su piattaforma, anche le più semplici.
UN’AVVENTURA IMMERSIVA
Come nel primo capitolo, il mondo di gioco di Spirit of the North 2 è ispirato alle terre nordiche, con paesaggi innevati, foreste nebbiose e antichi templi avvolti nel mistero. La combinazione di colori vibranti e sfumature delicate, mossi dall’Unreal Engine 5, crea un’atmosfera quasi surreale, evocando un senso di solitudine e meraviglia.
Tutto questo viene enfatizzato dalla mancanza di un doppiaggio, come detto in precedenza, con la musica che diventa un mezzo centrale per trasmettere sentimenti e guidare il giocatore attraverso la storia. Ogni regione esplorata ha la propria identità musicale, che si vaghi per valli illuminate dalla luna o inseguendo le tracce di un Guardiano perduto, la musica è sempre presente. Essa accompagna ogni fase dell’avventura, dando enfasi ai momenti di scoperta, di mistero e di solitudine. Il vento che sussurra tra le valli, l’acqua che scorre nei ruscelli e gli echi delle antiche rovine sono accentuati da tracce musicali.
Invece i cambi di tonalità segnalano la progressione della trama e le fasi cruciali, rendendo l’esperienza di gioco ancora più coinvolgente. Le melodie evocative e armoniose creano un senso di tranquillità e misticità, mentre i crescendo orchestrali si intensificano durante le scene più emotive e concitate.
Spirit of the North 2 ha due modalità grafiche su PS5: Fedeltà e Prestazioni. Fedeltà probabilmente significa 4K nativo, anche se non sempre raggiunge i 30 fps costanti. In modalità prestazioni, la grafica in realtà appare leggermente peggiore, ma il gioco gira in modo quasi fluido. In ogni caso, non è necessario capire perché la modalità prestazioni non è l’impostazione predefinita. Stilisticamente tutto bene, anche se non al massimo livello.

Riassunto
Riassunto
Spirit of the North 2 mantiene ciò che già funzionava nel suo predecessore, aggiungendo nuove idee, non necessariamente originali, ma che hanno brillato in altre opere con lo stesso approccio introspettivo, come il suo open world. Infuse Studio ha creato finalmente una poesia in forma di videogioco.
Pro
Un open world ricco di scoperte Enigmi ingegnosi e di difficoltà equilibrata Un'avventura immersivaContro
Alcune aree della mappa sono poco sfruttate Alcuni movimenti della volpe sono irregolari Presenta alcuni bug fastidiosi- Giudizio complessivo7.2
A me sta piacendo parecchio, preso ieri al dayone