Serve sempre fare un sequel? Sì, se hai la giusta idea. Qui ci sono giuste idee – ma non tutte riuscite.
Revenge of the Savage Planet è il sequel di Journey to the Savage Planet, il titolo di successo di Typhoon Studios che ha conquistato i giocatori con la sua miscela di esplorazione, umorismo e gameplay cooperativo. Questo nuovo capitolo porta avanti l’approccio incentrato sull’esplorazione del suo predecessore, ma con una nuova tonalità, una narrativa più matura e allo stesso tempo un tono spiccatamente comico, e un sistema di gameplay rinnovato che spinge ancora più in là l’esperienza sci-fi.
La domanda principale è: Riesce il gioco a mantenere il suo spirito di esplorazione mentre migliora in tutte le aree che ne avevano bisogno? La risposta, in breve, è sì, ma con qualche alto e basso lungo il percorso.
Versione provata: PlayStation 5.
Un altro pianeta selvaggio
Nel primo Journey to the Savage Planet, i giocatori erano coinvolti in una missione di esplorazione di un pianeta sconosciuto, con il compito di esaminare la sua flora, fauna e risorse.
In Revenge of the Savage Planet, la trama si fa più oscura e complessa. Dopo gli eventi del primo capitolo, i protagonisti si ritrovano coinvolti in una cospirazione intergalattica che mette in discussione le motivazioni delle mega-corporazioni e dei loro progetti. L’umorismo irriverente è ancora presente, ma è affiancato da tematiche più serie che esplorano la corruzione corporativa e l’avidità umana.
Il gioco mantiene il suo stile leggero e ironico, ma si nota una maggiore enfasi sulla narrazione. La ricerca di segreti, missioni e nuove zone esplorabili si intreccia con scoperte inquietanti riguardo a ciò che sta accadendo davvero dietro le quinte. Sebbene la trama non sia rivoluzionaria, vuole stupire con momenti più riflessivi e misteriosi. Peccato che, a nostro avviso, l’umorismo stoni un pochino troppo. Sembra quasi che Raccoon Logic, creato dai resti di quel Typhoon prima acquisito e poi chiuso da Google ai tempi di Stadia, abbia voluto ricreare atmosfere e toni alla Borderlands (il videogioco, non il terrificante adattamento cinematografico), senza però riuscirci davvero. Paragonabile ad High on Life? Sì, anche se l’eccesso volutamente spinto del gioco di Squanch Games funzionava di più.
Il solito sequel?
Revenge of the Savage Planet mantiene l’essenza del primo gioco, ma introduce una serie di novità che ampliano l’esperienza in modo intelligente. Il gioco è ancora principalmente focalizzato sull’esplorazione (in chiave metroidvania) e la raccolta di risorse, ma con l’aggiunta di una struttura più robusta. I giocatori ora devono affrontare una serie di missioni più diversificate, che includono puzzle complessi e nemici più impegnativi.
Una delle novità più interessanti è l’introduzione di un sistema di combattimento più variegato. Mentre nel primo capitolo il combattimento era relativamente semplice e poco dinamico, in Revenge of the Savage Planet, Typhoon Studios ha deciso di implementare armi più sofisticate e nemici che richiedono approcci più strategici. Inoltre, il nuovo sistema di abilità e potenziamenti permette una maggiore personalizzazione del proprio personaggio, rendendo l’esperienza di gioco più adattabile alle preferenze individuali.
Il punto di forza di questo sequel può però essere potenzialmente essere ricercato nella modalità cooperativa locale e online, che è stata ampliata rispetto al primo capitolo aumentando la rigiocabilità e la collaborazione tra giocatori. La co-op è ancora il cuore pulsante del gioco, ma ora si presenta con nuovi obiettivi e sfide che rendono l’esplorazione più dinamica. Una bella idea, per stuzzicare chi ama giocare in compagnia.
Un buon passo avanti
Dal punto di vista grafico, Revenge of the Savage Planet mantiene lo stesso stile visivo che ha caratterizzato il suo predecessore: colori vivaci, design dei mondi alieni distintivi e una direzione artistica che mescola il cartoonesco con il fantascientifico. Gli ambienti sono ancora dettagliati e pieni di vita, ma il gioco sfrutta una grafica più raffinata rispetto al primo capitolo, con texture migliorate e un’illuminazione più sofisticata che rende i paesaggi alieni ancora più affascinanti.
La varietà di biomi esplorabili è notevole e include paesaggi di foreste lussureggianti, deserti aridi e misteriosi complessi sotterranei. Ognuno di questi ambienti è ricco di dettagli e presenta sfide uniche per il giocatore. Le animazioni dei personaggi e delle creature sono fluide, e l’intero gioco è più reattivo e rifinito rispetto al passato.
In termini di prestazioni, ci sono pochi bug degni di nota, ma alcune segnalazioni di piccoli glitch durante la modalità cooperativa, soprattutto quando si esplorano zone con molta interazione. La cosa più impressionante è che, nonostante la sua natura piuttosto esigente in termini di esplorazione e interazioni ambientali, Revenge of the Savage Planet riesce a mantenere un buon equilibrio tra la qualità visiva e le prestazioni.

Review Overview
Riassunto
Revenge of the Savage Planet è un seguito che migliora su molti fronti rispetto al suo predecessore, riuscendo a mantenere intatto il cuore della formula originale. Il gioco non è esente da difetti – la sua trama, pur interessante, non raggiunge vette memorabili ed è infarcita da troppo umorismo inutile, e alcune meccaniche di gioco potrebbero risultare ripetitive nel lungo periodo. Tuttavia... beh, è divertente abbastanza.
Pro
Una buona evoluzione dal primo capitolo Qualche smussatura sui difetti più grandi Visuale in terza persona interessanteContro
Vuole essere un po' troppo divertente Si ha l'impressione di essere sovraccaricato di scontri a fuoco, sono troppi!- Giudizio complessivo7.3
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