Nel luglio 2023 i ragazzi di Ocean Drive Studio hanno pubblicato l’accesso anticipato di Blackout Protocol, sparatutto roguelite a doppia levetta.
Nel corso di questi due anni gli sviluppatori hanno potuto raccogliere i feedback dei giocatori, rilasciando la versione definitiva e ritoccando addirittura il titolo del progetto.
Questa dunque la recensione di Section 13; vi auguriamo una buona lettura.
Sezione 13
In Section 13 ci troviamo nei panni di un agente della S2P Corporation che dovrà addentrarsi all’interno di un laboratorio che, apparentemente, è stato contaminato da un qualcosa di non meglio precisato.
Ben presto ci accorgeremo che la situazione è più grave del previsto e che il nostro destino è strettamente legato a quello degli altri agenti.
Questo perché la dimensione spazio temporale si è moltiplicata, dando vita a nuovi universi.
In ogni caso, i nemici di Section 13 sono rappresentati da zombie, presenti in diversa taglia e tipologia e divenuti tali per un motivo che vi sarà spiegato nel corso della storia.
Sebbene la trama serva semplicemente a dare una spiegazione al gameplay roguelite del titolo, il tutto è costruito sufficientemente bene, rendendo credibile l’universo paranormale creato da Ocean Drive Studio.
Ciò grazie anche a diversi collezionabili con cui scoprire interessanti dettagli sulla lore di gioco. Tra l’altro, in questa versione definitiva, sarà possibile anche affrontare il boss finale, cosa che nell’accesso anticipato non potevamo fare. La difficoltà di gioco si attesta su livelli medio-alti, soprattutto nelle fasi iniziali, in cui avremo un personaggio non ancora così forte.
Ciò nonostante non si cade mai nella frustrazione anche se ripetere da capo le varie ambientazioni potrebbe risultare un po’ noioso.
Spara, muori, ripeti
Come detto in apertura, Section 13 è caratterizzato da una componente Roguelite.
Questo significa che, in caso di morte, dovremo ricominciare l’avventura da capo. Ad ogni nuova run potremo però potenziare il nostro agente, sbloccando armi e abilità che ci permetteranno di iniziare con un miglior equipaggiamento, facilitando il nostro avanzamento nel gioco.
Ad ogni morte saremo catapultati nell’hub centrale, in cui poter usare spille star e frammenti di dati per potenziare abilità passive e sbloccare nuove armi. Ogni agente (in totale quattro) può impugnare un totale di due armi (una principale e una secondaria), oltre ad un’arma corpo a corpo (mazza da baseball o tubo di ferro ad esempio) e un’arma da lancio (granate o loro varianti).
Per quanto riguarda il gameplay vero e proprio, Section 13 è uno shooter a doppia levetta con visuale isometrica. Da questo punto di vista, il titolo ricorda molto Dead Nation, titolo del 2010 sviluppato da Housemarque da cui ricalca alcune caratteristiche.
Nel particolare, in Section 13 dovremo usare le levette analogiche per muovere il personaggio (stick sinistro) e per direzionare la mira (stick destro).
I tasti RT e LT sono invece destinati a mirare e a sparare, mentre il tasto B serve ad attivare una schivata. Ultimo, ma non per importanza, il tasto LB, utile ad attivare l’abilità speciale del nostro agente.
Una meccanica molto interessante riguarda la meccanica del buio. Se ci troveremo in zone senza luce, il nostro personaggio può cadere nella “paura” subendo più danni e muovendosi più lentamente.
Un’idea semplice che rende il gameplay più dinamico e ragionato.
Ad arricchire il tutto troviamo anche barili esplosivi, allarmi e suoni che attirano gli zombie e altri elementi ambientali che potremo usare a nostro vantaggio.
Un gioco co-op, senza co-op
Giocato in singolo Section 13 è un titolo decisamente divertente ma anche abbastanza ostico, costringendoci a ricominciare la run più volte del previsto.
Ciò premesso, si percepisce facilmente che Ocean Drive Studio ha pensato il gameplay per essere giocato in co-op.
Purtroppo, nel momento in cui stiamo scrivendo queste righe, la cooperativa non è presente. Gli sviluppatori hanno però confermato che la modalità sarà inserita con un futuro aggiornamento, cosa che sicuramente porterà giovamento al titolo.
Dal punto di vista grafico, Section 13 ha uno stile fumettistico molto interessante. Le stesse scene di intermezzo ricalcano immagini cartoonesche con dialoghi che ben si adattano allo stile grafico del gioco.
Anche le ambientazioni sono sufficientemente dettagliate e l’atmosfera di abbandono e terrore è ben rappresentata.
Dal punto di vista tecnico non abbiamo incontrato grossi bug ed il tutto è risultato fluido e perfettamente giocabile.

Riassunto
Riassunto
Section 13 è un gioco in cui la componente Roguelite funziona bene, invogliando il giocatore a ripetere il loop cercando di potenziarsi tra una run e l'altra. Lo stesso gameplay, basato sul sistema a doppia levetta risulta efficace, con un sistema di comandi intuitivo e facile da utilizzare. Il gioco è ovviamente pensato per dare il meglio di sé in co-op. Modalità che ad oggi, purtroppo, non è ancora presente. Con l'implementazione della cooperativa, il lavoro targato Ocean Drive Studio non potrà che migliorare.
Pro
Componente Roguelite ben implementata Gameplay semplice ma efficace Prezzo budgetContro
La mancanza della co-op si fa sentire- Giudizio complessivo7.8
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