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Final Fantasy Tactics: The Ivalice Chronicles | Recensione

Nel 1997, mentre i fan di tutto il mondo si stavano ancora asciugando le lacrime per Final Fantasy VII e il suo incredibile mondo che ancora oggi colpisce nel profondo (e non vediamo l’ora di vedere il sequel di Rebirth per sapere cosa accadrà), l’allora SquareSoft decise di dedicare alla sua serie uno spin-off verso un genere completamente inedito, per il brand: Final Fantasy Tactics

Tactics non fu un’idea rivoluzionaria, a dire il vero. Aveva sì elementi tipici dei giochi della serie, anche se introduceva un nuovo motore di gioco ma soprattutto un gameplay ben differente. Inoltre, era una sorta di risposta da parte di Square al successo della serie Ogre Battle di Quest Corporation (fun fact: la compagnia sarà poi assorbita proprio da Square, ma questa è un’altra storia), prendendone in prestito alcuni elementi. In effetti, parte del team di sviluppo di FF Tactics arrivava proprio da Quest, incluso il game director Yasumi Matsuno, il disegnatore Akihiko Yoshida, il direttore artistico Hiroshi Minagawa e il compositore Hitoshi Sakimoto.

All’epoca della sua release, Final Fantasy Tactics si impose da subito come un capolavoro: un gioco che fondeva il classico della serie e un modo tutto nuovo per decidere il destino del mondo, allontanandosi quanto basta dalle dinamiche della serie principale – che comunque stava vivendo il suo momento di massimo splendore. A quasi 30 anni di distanza, Square Enix, ultimamente molto interessata a restaurare i suoi grandi classici, si appresta a lanciare ora Final Fantasy Tactics: The Ivalice Chronicles, edizione rimasterizzata con contenuti inediti dello storico gioco di ruolo. Lo abbiamo provato, ricordando i bei tempi andati, e vi parliamo del nostro ritorno in quel di Ivalice.

Versione provata: PlayStation 5

Si torna a Ivalice

The Ivalice Chronicles è una versione migliorata del leggendario RPG tattico che ha definito il genere nel 1997, restando fedele in tutto e per tutto alla visione originale di Final Fantasy Tactics. Il sapore di questa riedizione potrebbe essere paragonabile a quello di altre operazioni nostalgia che vanno molto di moda in questi anni, e proprio legate agli anni ‘90: non troppo tempo fa abbiamo ad esempio avuto il remake di Super Mario RPG, mentre la stessa Square ci ha fatto venire l’acquolina in bocca per Dragon Quest VII Reimagined in uscita l’anno prossimo. E, in effetti, il sapore è proprio quello anche per Ivalice Chronicles. 

Sin dalla schermata iniziale, si può già intuire l’intento dell’operazione: preservare fedelmente ogni cosa. Il gioco è infatti accessibile in due versioni: Enhanced, vale a dire l’edizione rimasterizzata e sottotitolata per l’occasione The Ivalice Chronicles, e Classic, ossia la stessa versione del gioco originale senza alcuna modifica – a parte alcuni accorgimenti: è stato implementato l’autosalvataggio, non supporta i trofei a differenza della Enhanced (scelta incomprensibile, ma tant’è) e viene inoltre utilizzata la traduzione (inglese) dalla versione del 2007 di Final Fantasy Tactics: The War of the Lions. E qui, ora che abbiamo tirato in causa la questione, la localizzazione in lingua italiana è completamente assente, e lo inseriamo tra i difetti.

Comunque, il gioco presenta quella stessa trama intramontabile e amata dai fan che fece innamorare di Tactics. Ambientata nel Regno di Ivalice, un mondo medievale intriso di conflitti politici, la trama ricalca molti stereotipi tipici di quell’epoca dei giochi di ruolo – e a dire il vero esistenti ancora oggi, perlomeno guardando la maggior parte dei titoli. Non si tratta però fortunatamente di pure banalità: i numerosi colpi di scena e le svolte danno forma a una complicata cospirazione, e la narrazione è supportata da personaggi profondi e credibili per i quali è facile affezionarsi.

Tactics ha dialoghi e sceneggiatura di buona qualità per la maggior parte del tempo, ci sono risvolti atti a confondere le acque al punto giusto, e non mancano conflitti interfamiliari all’interno del gruppo, lasciando altre sorprese. Al termine della trama, vi accorgerete di avere avuto a che fare con un titolo dalla trama molto matura  e per certi versi oscura, nonostante le apparenze leggere.

Non è un gioco da ragazzi

Tactics non ha inventato un genere, ma certo il suo apporto al gruppo dei videogiochi tattici a turni non è poco. Se oggi esistono serie come XCOM e Mario+Rabbids, appunto, lo dobbiamo anche a quel grande capolavoro che oggi Square Enix sta rilanciando. Ma poiché sono passati vari decenni, occorre fare un doveroso riepilogo per descriverne perlomeno le meccaniche di base.

Il mondo di Ivalice viene esplorato per mezzo di una mappa in due dimensioni sulla quale spostare il cursore del protagonista. Niente open world, niente aree interconnesse: solo le location segnate possono essere visitate, e queste includono strade di campagna luogo di imboscate, città regali e taverne nelle quali parlare con gli altri personaggi, scovare missioni extra e arruolare mercenari utili alla causa. Questo, appunto, era uno degli altri elementi di grande novità del gioco: la squadra non era solo composta da personaggi principali, ma poteva evolvere nel tempo grazie a nuovi membri in arrivo. Se insomma non c’è una vera esplorazione diretta, assaporare tutta Ivalice era comunque necessario per avanzare – anche perché Tactics, se non lo sapete, non è certo un gioco semplice.

Il gameplay vero e proprio è composto interamente da battaglie, rappresentate all’interno di bellissimi diorami in tre dimensioni nei quali si svolgono battaglie a turni in un sistema di griglie sulle quali i personaggi possono muoversi – con movimenti limitati per ogni singola mossa. Si controlla un gruppo di guerrieri, scelti all’inizio della battaglia e suddivisi con l’ingegnoso sistema di ruoli del gioco. Durante la battaglia, il personaggio e il gruppo nemico si alternano nel muovere i personaggi in un’arena che viene resa in tre dimensioni, anche se si tratta più di una sorta di inganno visivo.

Non è solo tattica, perché anche la componente ruolistica è dominante. Tutti i personaggi guadagnano esperienza in battaglia, salendo di livello; immancabili gli incantesimi, così come le armi e gli equipaggiamenti extra, oltre al fatto che statistiche e ruoli diventano importanti per imparare a gestire al meglio una battaglia. Tutte le diverse classi di personaggi del gioco hanno le proprie abilità e capacità. Che si tratti di un Samurai, un Mago Nero, un Mago Bianco, uno Scudiero, un Cavaliere, un Arciere o qualsiasi altra classe del gioco, hanno tutti i loro pro, contro e specialità.

Occorrono circa 40 ore per giungere alla fine di un percorso che si rivela essere ricco e tosto allo stesso tempo. Ripeterete alcuni scontri più volte, per entrare pienamente nei meccanismi di gioco di Tactics, non facili da apprendere in poco tempo. Nel suo complesso, parliamo comunque di un videogioco che è stato in grado di segnare un’epoca, grazie anche alla sua iconica colonna sonora e la brillante idea su come mostrare il campo di battaglia, quasi come se fosse scolpito da un artista che ci consente di osservare ogni angolo. A questo punto, però, occorre anche parlare di quelle che sono le vere novità di questa riedizione. 

Una remastered che vale la pena di recuperare?

The Ivalice Chronicles, ossia la versione Enhanced realizzata appositamente per questa riedizione, ripropone la stessa esperienza ma con grafica aggiornata e alcuni miglioramenti all’interfaccia e alla fruibilità. L’idea di fondo, comunque, è quella di preservare al massimo l’opera originale, anche se questo ha portato anche a una certa mancanza di coraggio sotto certi punti di vista. Ci arriveremo.

Oltre al fatto che le texture sono state aggiornate, così come i modelli dei personaggi, c’è un passaggio necessario verso il formato 16:9 e l’alta definizione. L’aspetto più importante di questo rilancio è però senza dubbio il doppiaggio, del tutto assente nella versione classica. I dialoghi sono stati sottoposti a una pesante riscrittura che non va a snaturare la loro essenza ma serve a coinvolgere maggiormente, dando anche profondità e carattere aggiuntivi ai personaggi. La storia, in questo modo, diventa anche molto più piacevole da seguire. Ah già, ricordiamo ancora una volta che il doppiaggio italiano è assente, così come del resto l’intera localizzazione nella nostra lingua. Questo, appunto, ci ha dato un po’ fastidio. 

Fortunatamente, Ivalice Chronicles va anche a ritoccare alcuni elementi un po’ antiquati, o che in generale necessitavano di una revisione. L’interfaccia utente durante la battaglia è stata ad esempio resa più chiara e precisa, e ora diventa molto più semplice studiare strategie e capire come muoversi al meglio in uno scontro. Sono state aggiunte anche la possibilità di velocizzare le animazioni, vedere i turni di battaglia e soprattutto attivare una visuale dall’alto che consente di osservare la squadra e i nemici al completo. Segnaliamo anche l’aggiunta di un salvataggio sia manuale che automatico, nuovi dialoghi, la possibilità di reclutare ben 50 membri nel party (nel gioco originale il massimo era 16), e vari altri accorgimenti che hanno reso più moderna l’esperienza.

Passando alle cose che fanno un po’ storcere il naso, oltre all’assenza della localizzazione italiana, c’è la portata appunto di questa riedizione. Per quanto il lavoro di pulizia sia evidente, era a nostro avviso lecito aspettarsi qualcosa di più, specie a fronte di un prezzo di lancio non proprio bassissimo. Square Enix ci ha abituato a ben altre riedizioni, e paradossalmente The War of the Lions, risalente al 2007 e pubblicato su PSP, rappresenta ancora oggi la miglior remastered di Final Fantasy Tactics, anche considerando la Ivalice Chronicles. Una scelta davvero strana, quella di ignorare il “remake” di quasi 20 anni fa, che aveva saputo rilanciare Tactics introducendo tantissime e importantissime novità, tra le quali anche il multiplayer. Ivalice Chronicles, invece, si limita a fare il minimo indispensabile, con gli autori che chiamano in causa l’estrema fedeltà al prodotto originale. A quel punto, però, si poteva fare qualcosa di più per rendere il gioco molto più accattivante per il pubblico moderno, soprattutto dal punto di vista grafico.

7.8
Review Overview
Riassunto

Final Fantasy Tactics, negli anni '90, rappresentò un capolavoro, ergendosi come una delle pietre miliari nel genere dei GDR tattici a turni. La remastered The Ivalice Chronicles, pur non essendo particolarmente coraggiosa, riporta alla luce questo grande classico, imperdibile per tutti gli amanti della ruolistica. Imperdibile, sì, anche se ci si poteva aspettare qualcosa di più: se il gioco originale merita un 9 pienissimo ancora oggi, la riedizione, sotto certi aspetti, è stata abbastanza pigra.

Pro
Un titolo fantastico Miglioramenti al gameplay positivi Tanti contenuti
Contro
Manca l'italiano Assenti i contenuti di The War of the Lions Graficamente, ci aspettavamo qualcosa in più
  • Giudizio complessivo7.8
Scritto da
Andrea Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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