Home Videogiochi Recensioni Super Mario Galaxy 1+2 | Recensione

Super Mario Galaxy 1+2 | Recensione

Sfido chiunque a non essere rimasto contento quando, appena un mese fa, Nintendo annunciò la collection Super Mario Galaxy + Super Mario Galaxy 2 su Switch, come parte dei festeggiamenti per i 40 anni dall’uscita di Super Mario Bros. Una riedizione che tutti aspettavamo, specie per Galaxy 2 che non era mai stato riproposto in passato, e che può finalmente riportare d’attualità uno dei migliori videogiochi di sempre – i due titoli, per inciso, sono disponibili anche per l’acquisto separato.

Allo stesso modo, sfido chiunque a non essere rimasto di stucco quando Nintendo ha comunicato i prezzi di lancio dei due Galaxy: 40 € ciascuno, oppure 70 € entrambi, anche in formato fisico. Una spesa niente male, considerando che la precedente collection Super Mario 3D All-Stars del 2020 costò meno e aveva tre giochi al prezzo di due. Era quindi lecito aspettarsi un lavoro di fino per rispolverare questi due titoli, visto l’ingente esborso di denaro, che da solo non può giustificare il ritorno di quelli che restano due capolavori immortali. Ma davvero l’operazione di Nintendo è stata svolta al meglio?

Insomma, la domanda, che più volte ci porremo anche durante la recensione, è quasi un dilemma etico: fino a che punto va valutata l’opera in sé, se si tratta di una remasterizzazione?

Versione provata: Nintendo Switch 2

Due giochi semplicemente incredibili

Non vogliamo fare troppi giri di parole prima di dirvi questo: se non avete mai giocato i due Super Mario Galaxy, o anche solo uno dei due, e siete fan sfegatati del genere, dovete approfittarne assolutamente di questa collection. Comprateli e assaporateli, perché questo, a meno di andare su eBay o Vinted e recuperare una Wii con i giochi originali, è l’unico modo per riscoprire questi incredibili capolavori. Come dite? Recuperare una Wii e i giochi originali può costare anche meno della collection? Ecco, questo è un problema.

Super Mario Galaxy, figlio di SM64 e Sunshine, ridefinì completamente il concetto di platform 3D, aggiungendo un level design clamoroso e basato sulla meccanica della gravità, riuscendo così a sfruttare nel migliore dei modi un hardware dalle prestazioni non certo memorabili come quello di Wii. Super Mario Galaxy 2, il suo sequel diretto (e anche unico sequel della saga in tre dimensioni, almeno per ora), che secondo molti è stato persino in grado di superarlo, dando altre novità e rifinendo ulteriormente una formula che sembrava già perfetta. Chi è il migliore dei due? Difficile, difficilissimo dirlo. Parliamo, davvero, di due capolavori.

Parliamone un po’, giusto per dare un contesto a chi non ha mai toccato con mano questi due monumenti del platform 3D. Super Mario Galaxy è un titolo a dir poco eccellente: Mario abbandonava lo Splac-3000 di Sunshine per gettarsi in mondi e galassie da scoprire ed esplorare, con nuovi poteri e personaggi entusiasmanti. L’hub centrale era l’Osservatorio Cometa di Rosalinda, nel quale facevamo la conoscenza degli Sfavillotti e partivamo a caccia delle immancavili Superstelle. A livello di design e di direzione artistica, ancora oggi Galaxy è un titolo straordinariamente bello da vedere e bellissimo da giocare, uno degli esempi più clamorosi della creatività Nintendo.

La meccanica che consentiva il salto tra i vari mondi, con la gravità che cambia il comportamento di Mario in ogni istante, era quell’ulteriore pizzico di genialità che nessuno è mai stato in grado di ricreare, così come il fatto che Nintendo diede fondo davvero a tutte le idee: non c’erano due mondi uguali, ognuno di essi aveva un tema, una sua struttura, quasi una storia da raccontare. Persino l’Osservatorio Cometa, che comunque non è facilissimo da interpretare in quanto a location e aree, era un luogo ricolmo di vita e passione, con segreti da scoprire.

Galaxy 2 fece poi tesoro di quelle minuscole criticità del suo predecessore, e ripropose la medesima formula riuscendo anche a migliorarla. Il gioco risulta così essere un po’ più complesso del primo Galaxy (una delle lamentele era l’eccessiva semplicità), perlomeno nell’esplorazione dei livelli e per ottenere le stelle, mentre viene resa più accessibile e rapido l’accesso ai vari mondi. Sono piccoli cambiamenti che in realtà migliorano non poco l’esperienza, ma questi passano del tutto in secondo piano quando si arriva alla vera novità di questo sequel: Yoshi.

Ve ne abbiamo già parlato in uno speciale uscito sul nostro sito qualche giorno fa, ma non fa male ricordare ancora una volta che l’introduzione di Yoshi contribuì a rompere le già folli regole di Galaxy, aggiungendo pepe al tutto. Yoshi si univa a Mario diventando un elemento chiave che cambia il modo di giocare durante l’esplorazione, riproponendo elementi familiari come l’uso della lingua di Yoshi (che serve ancora per afferrare oggetti) ma rendendola ancora più importante: è anche possibile usarla per superare i vuoti, ingoiare i nemici e mangiare vari frutti, che gli conferiscono abilità uniche. Ad esempio, Yoshi può mangiare il Dash Pepper per correre sui muri, oppure il Blimp Fruit, permettendogli di fluttuare come un palloncino. Non mancavano anche nuovissimo power-up anche per Mario, come Mario Nuvola.

Giocando a Galaxy 2, è subito evidente che le meccaniche di Yoshi sono sapientemente integrate nel level design, anziché essere un’aggiunta secondaria. Alcune galassie sono addirittura costruite interamente attorno alle sue abilità, richiedendo al giocatore di sfruttarne appieno le potenzialità per progredire. Infatti, Yoshi non può essere usato liberamente; spesso è relegato a galassie specifiche. Ogni volta che compare, però, vi è la certezza di trovarsi davanti a un livello memorabile.

A livello di qualità dei contenuti e longevità (circa 15 ore per ciascun gioco, solo per completare la storia), non c’è altro da aggiungere rispetto a quello che già sappiamo da anni e anni: i due giochi erano, sono ancora oggi e resteranno per sempre due pietre miliari del genere platform, che meritano di essere scolpite nella pietra. Ma riscoprire Super Mario Galaxy 1+2 su Switch significa non solo rendersi conto che i due giochi non sono invecchiati di un giorno, ma anche che siamo di fronte a una remastered. Per l’appunto, questa remastered, com’è?

Una remastered degna?

A differenza della riedizione di Super Mario 3D World di qualche anno fa, che portò l’espansione Bowser’s Fury, i nuovi contenuti di Super Mario Galaxy 1+2 sono molto più limitati: abbiamo ad esempio ora nuovi capitoli al libro di Rosalinda, così coem l’introduzione della modalità assistita che offre una barra della salute più lunga e la possibilità di recuperarla rapidamente. Entrambe queste funzioni sono state recuperare da Mario Odyssey.

Entrambi i giochi della compilation hanno beneficiato di un aumento della risoluzione sia in modalità portatile che docked: su Switch abbiamo i 1080p in modalità docked e 720p in modalità portatile, mentre su Switch 2 i giochi toccano i 4K nativi in modalità docked e i 1080p in modalità handheld. Un miglioramento netto rispetto a Wii, sulla quale i giochi avevano una risoluzione di 480p. Anche gli ambienti risultano più dettagliati, con alcune texture rivisitate: questo lo si nota anche sul primo Galaxy, che è stato ulteriormente migliorato rispetto alla 3D All-Stars del 2020. È un peccato che questa collection non sia stata proposta nativamente anche su Switch 2, che non è altro che una semplice versione upscalata di Switch 1; i miglioramenti si vedono, ma sono lievi, e sarebbe stato bello vedere i Galaxy risplendere ulteriormente sulla neoarrivata console Nintendo.

Il restauro non è andato però sempre per il verso giusto. L’illuminazione, ad esempio, risulta strana in alcuni momenti rispetto alle versioni Wii, con luci misteriosamente sfocate. Che si tratti di un artefatto dovuto al processo di upscaling o di altri tipi di problemi, sicuramente questa modifica non ha portato a un miglioramento, e tali piccolezze rovinano il lavoro di miglioramento della qualità visiva. Se insomma il colpo d’occhio è ottimo, andando a osservare i dettagli si scoprono varie sbavature che si potevano tranquillamente evitare.

Generano controversie anche i nuovi controlli, che in alcuni elementi semplificano l’esperienza, in altri la peggiorano. Il miglioramento principale è la possibilità di eseguire azioni specifiche senza la necessità di controlli di movimento (presenti su Wii come unica scelta), così come l’uso del giroscopio per controllare il puntatore per raccogliere frammenti di stella o controllare la lingua di Yoshi.

Nonostante i miglioramenti apportati, le funzionalità esclusive della Wii non sembrano poi ancora funzionare altrettanto bene su Switch e Switch 2. Wii aveva un sensore IR collegato alla console tramite un cavo, mentre inizialmente la Switch aveva un sensore IR integrato nel controller che non è mai riuscito a replicare perfettamente la precisione di Wii. Switch 2 presenta intrinsecamente lo stesso problema e, nonostante sia disponibile una soluzione praticabile, non riesce ancora a eguagliare il processo originale. Anche guidare la lingua di Yoshi, a dire il vero, non è così comodo come potrebbe sembrare.

Il sonoro è rimasto quasi del tutto intaccato, grazie alla qualità dei giochi originali, i primi Mario a utilizzare un’orchestra. Entrambi i giochi della serie Galaxy traggono enorme beneficio da queste colonne sonore. Sono forti, imponenti e roboanti, danno gioia e meraviglia. E il suo tema, come spesso accade con Mario, è diventato iconico.

8.2
Review Overview
Riassunto

È un voto difficilissimo da assegnare, e probabilmente capite il perché, se avete letto questa recensione. Super Mario Galaxy e Galaxy 2 sono ancora oggi due videogiochi eccezionali sotto ogni punto di vista, forse la massima espressione del platform 3D nella storia dei videogiochi, e meritano di essere scoperti o riscoperti da tutti. La rimasterizzazione, tuttavia, non è certo memorabile, e il prezzo di lancio riflette ben poco il lavoro svolto. L'assenza di una versione nativa per Switch 2, inoltre, è abbastanza inspiegabile. Il voto che trovate qui cerca di mediare tra la qualità inarrivabile dei due platform, giochi che chiunque dovrebbe custodire gelosamente nella propria libreria, e l'effettiva realizzazione di una remastered venduta davvero a peso d'oro. In sostanza, due capolavori senza tempo... ma a caro prezzo.

Pro
I due giochi sono incredibili ancora oggi Meccaniche di gameplay fantastiche Ore e ore di platforming esaltante
Contro
La remastered poteva incidere molto di più 70 €... son 70 €, e non sono pochi
  • Giudizio complessivo8.2
Scritto da
Andrea Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

Scrivi un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Se siete ancora abbonati a Game Pass su console, potete usare ancora i prezzi scontati

Una scoperta interessante: gli aumenti di prezzo di Xbox Game Pass non...

La pagina Steam di Red Dead Redemption 2 è stata misteriosamente aggiornata: patch next-gen in arrivo?

Ormai dovremmo averlo capito che è meglio non avere troppe speranze… Ma...

Microsoft: Lina Khan (ex presidente della FTC) critica ferocemente gli aumenti di prezzo

Sono settimane particolarmente movimentate per Microsoft. Prima l’aumento vertiginoso del prezzo delle...

Obsidian ha ritirato temporaneamente alcuni giochi per una vulnerabilità di Unity

Obsidian Entertainment ha annunciato il ritiro temporaneo di diversi suoi titoli dagli...

Chi siamo - Contatti - Collabora - Privacy - Uagna.it © 2011-2025 P.I. 02405950425