Ubisoft ha svelato Teammates, uno sparatutto sperimentale basato sull’intelligenza artificiale che segna il debutto dell’azienda nel campo dei “progetti di ricerca giocabili”. Il titolo nasce con l’obiettivo di esplorare come i comandi vocali, i PNG dinamici e l’assistenza contestuale possano trasformare l’esperienza videoludica, aprendo la strada a nuove forme di interazione tra giocatore e gioco.
Al centro dell’esperimento c’è Jaspar, un’IA che funge sia da assistente vocale sia da personaggio attivo all’interno del mondo di gioco. A completare la squadra ci sono Pablo e Sofia, altri due compagni gestiti dall’IA, in grado di reagire ai comandi del giocatore con comportamenti coerenti e contestualizzati.
L’azione si svolge in un futuro distopico: il giocatore impersona un membro della resistenza incaricato di infiltrarsi in una base nemica alla ricerca di cinque agenti scomparsi. La missione, breve ma articolata, richiede di esplorare l’area, recuperare i ricordi dei compagni caduti e respingere pattuglie ostili, interagendo nel frattempo con PNG dotati di una reattività mai vista nei titoli tradizionali.
Jaspar non si limita a fornire indicazioni di base: l’assistente è in grado di mettere in evidenza oggetti, illustrare dettagli di lore, modificare impostazioni di gioco o persino mettere in pausa la partita, interpretando comandi espressi in linguaggio naturale. Il sistema analizza continuamente il contesto per fornire risposte pertinenti a ciò che accade su schermo.
Derivato dall’infrastruttura NEO NPC presentata da Ubisoft nel 2023, Teammates introduce una gestione peculiare dei personaggi: mentre Jaspar rimane una figura “astratta”, Pablo e Sofia esistono fisicamente nell’ambiente e possono essere diretti tramite istruzioni vocali precise. In una delle prime sezioni, ad esempio, il protagonista è disarmato e deve affidarsi completamente ai due compagni impartendo ordini come “raggiungi quella copertura” o “attacca il nemico a destra”.
Secondo Xavier Manzanares, direttore del Gameplay Gen AI, i primi test hanno evidenziato un sorprendente coinvolgimento emotivo dei giocatori nei confronti dei personaggi controllati dall’IA. Jaspar, in particolare, ha iniziato a emergere come un vero e proprio protagonista, utile nella navigazione quanto nella narrazione, suggerendo possibili applicazioni che potrebbero superare i confini di questo esperimento.
Per la narrative director Virginie Mosser, il punto centrale non è sostituire gli autori umani, ma offrire ai giocatori la possibilità di influenzare direttamente il racconto attraverso il dialogo. I creativi, sottolinea, continuano a definire toni, personalità e limiti entro cui l’IA può muoversi.
Rémi Labory, Data & AI Director, ha ricordato che l’obiettivo finale è costruire un’esperienza completa che mostri come l’IA possa generare interazioni altrimenti impossibili. L’ambizione è quella di creare esperienze personalizzate, modellate in tempo reale sulle intenzioni del giocatore.
Teammates è già stato testato da centinaia di giocatori in un playtest chiuso. Ubisoft riconosce le controversie che circondano l’impiego dell’intelligenza artificiale, ma ribadisce la propria visione: non una sostituzione del lavoro umano, bensì una collaborazione più stretta tra creatività e tecnologia.
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