La saga di Assassin’s Creed, il fiore all’occhiello di Ubisoft, ci ha abituato a due decenni di viaggi indimenticabili attraverso la storia. Questa serie non è solo un franchise di successo, ma un vero e proprio universo che, attraverso innumerevoli espansioni e capitoli, ha saputo creare una community di fan estremamente fedele e appassionata. L’evoluzione iniziata con Origins, arricchendo i nuovi capitoli con elementi RPG, non è stata però ben accolta da tutti.
Da un lato, giochi come Assassin’s Creed: Valhalla sono stati un successo fuori scala – è ancora oggi il single player più giocato nella storia di PlayStation 5, tanto per darvi un’idea del suo colpo. Dall’altro, molti utenti si sono allontanati a causa della grande dispersione dei contenuti, con giochi sempre più grandi ma poveri – Valhalla, sotto questo punto di vista, è stato uno dei peggiori in fatto di coinvolgimento.
Con Shadows, Ubisoft si adagia finalmente nel Giappone Feudale richiesto ormai da più di un decennio, e lo fa con un titolo che in effetti va a limare molti elementi problematici. Il mondo di gioco è uno dei più coinvolgenti e affascinanti mai creati dal franchise, supportato da due protagonisti profondamente diversi e altrettanto convincenti, che rendono l’esperienza di gioco estremamente appagante. Da qui a parlare di capolavoro, però, passa un’intera autostrada. Se non altro, l’arrivo su Nintendo Switch 2 è molto curioso, specie per la bontà del porting. Ve ne parliamo qui.
Versione provata: Nintendo Switch 2
Un viaggio nel periodo Sengoku

Shadows è ambientato nel tumultuoso periodo Sengoku e racconta due storie che si sviluppano in parallelo nella regione giapponese del Kansai. Sebbene gli eventi siano orchestrati dalla figura storica di Oda Nobunaga, l’ossatura narrativa è incentrata su un familiare, ma ben eseguito, tema di vendetta.
La prima protagonista, Naoe, è spinta dalla missione di recuperare un misterioso cimelio di famiglia e di vendicare suo padre. Le sue tracce la portano a caccia degli Onryo, una misteriosa e mascherata organizzazione criminale. L’altro eroe è Yasuke, un ex schiavo mozambicano che è salito al rango di Samurai al servizio di Nobunaga. Il suo percorso è un’intensa scoperta di sé e un continuo conflitto morale, combattendo tra il suo onore e la brutalità degli eventi storici in cui è coinvolto. Inevitabilmente, le loro strade si incrociano.
Naoe e Yasuke diventano alleati con l’obiettivo comune di distruggere le forze oscure che stanno corrompendo il paese, smascherando gli Onryo un assassinio alla volta. Sebbene l’elemento Animus, tipico della serie, sia meno centrale che in passato, la presenza di una misteriosa “voce onnisciente” che occasionalmente ci ricorda di star controllando i loro ricordi mantiene vivo quel sottile velo di mistero fantascientifico.
Piccola curiosità, che in realtà si riferisce solo alla recente release oggetto di questa recensione: questo capitolo, in particolare, segna anche il debutto di un titolo della serie principale recente su una console Nintendo dai tempi di Black Flag su Wii U nel lontano 2013.
Due eroi, un solo mondo

Ciò che aiuta Shadows a fare un passo avanti è la profonda diversità meccanica tra i suoi due eroi, un netto miglioramento rispetto ai tentativi precedenti della serie.
Naoe è l’assassina per eccellenza: agile, atletica e specializzata nella furtività. Il suo arsenale include la classica lama celata, e il suo approccio è basato sull’intrufolarsi nell’ombra, dove può spegnere le fonti di luce per maggiore copertura, arrampicarsi sui tetti e utilizzare strumenti per eludere il confronto diretto. Negli scontri aperti contro più nemici, la sua resistenza è limitata, premiando sempre gli omicidi silenziosi e le distrazioni. Un mix tra Assassino e Ninja, che ne fanno la protagonista più ‘canonica’ al franchise tra i due.
Yasuke, al contrario, è un vero e proprio guerriero pesante corazzato. Questo samurai è un bruto che eccelle nello sfondare cancelli, dominare il combattimento in campo aperto con mosse rumorose e affrontare gruppi di nemici con una forza devastante. Data la sua imponente stazza, Yasuke è incapace di sfruttare la maggior parte delle opzioni stealth e di movimento di Naoe, cadendo spesso in modo comico dalle corde o atterrando in modo goffo durante il salto della fede.
Questi due personaggi non sono mai equivalenti, ma complementari. I loro vasti alberi di potenziamento amplificano ulteriormente il divario. Sebbene alcune missioni siano pensate specificamente per uno dei due, per la maggior parte del tempo il giocatore è libero di scambiarli, introducendo una varietà e una scelta strategica senza precedenti. Affrontare un avamposto nemico non è più solo una questione di come, ma di chi: un approccio furtivo e chirurgico con Naoe, o un assalto da vero esercito con Yasuke.

Anche il sistema di combattimento è piacevolmente versatile, con entrambi i protagonisti che possono scegliere tra diverse armi principali e proiettili; tra i set di mosse più interessanti ci sono il Kusarigama di Naoe e i potenti fucili lunghi (Teppo) e gli esplosivi di Yasuke. Oltre alle armi, c’è un’enorme quantità di equipaggiamento da raccogliere, potenziare e modificare esteticamente, senza dimenticare il negozio di microtransazioni, che è comunque possibile ignorare.
Il gioco, in generale, è pieno di attività sparse in mappe vaste, con una missione principale che può richiedere dalle 80 alle 100 ore e centinaia di missioni secondarie e incarichi Animus che si aggiornano costantemente. Questo lo rende ideale per chi cerca un’esperienza di gioco estremamente longeva, anche se a volte il tutto può sembrare un po’ forzato, con lunghe camminate sulla mappa per parlare con un PNG che spesso portano solo a un altro viaggio per iniziare la missione successiva.
Su Switch 2 bene… ma c’è ancora da lavorare
Shadows è un gioco enorme e una vera e propria prova di forza tecnica, che mette sotto pressione l’hardware di Switch 2, competendo in intensità con titoli come Cyberpunk – ovviamente, parliamo pur sempre di un hardware che non può comunque competere per prestazioni con PS5, Xbox e PC. La grande notizia è che, con qualche riserva, la presentazione visiva e le prestazioni sono nel complesso solide.

Ubisoft è stata trasparente riguardo alle ottimizzazioni, adottando tecnologie come il DLSS per l’upscaling e il VRR (Variable Refresh Rate) per stabilizzare i frame in modalità non-docked. Per mantenere la stabilità, sono stati necessari alcuni compromessi visivi: i giocatori abituati alle altre versioni noteranno la differenza, ma il gioco resta comunque visivamente impressionante. I problemi più grandi del comparto tecnico, comunque, non derivano da Switch 2 ma dal motore di gioco di Shadows, ormai antiquato: le espressioni facciali, ad esempio, iniziano a mostrare davvero troppi anni sulle spalle per poter essere definite realistiche. Occasionalmente si incontrano poi problemi di caricamento o risoluzione delle texture, ma questi non sono troppo frequenti.
La performance generale è ammirevole, ma non perfetta. Le città affollate come Osaka possono causare cali di frame rate al di sotto del target di 30 fps, un problema che diventa più evidente quando la console è in modalità portatile. Muoversi in aree con un’alta densità di PNG (personaggi non giocanti) può rendere questa instabilità piuttosto evidente. Per fortuna, il combattimento con più nemici, specialmente nei panni di Yasuke, si mantiene sorprendentemente stabile, anche in presenza di molti effetti particellari come fumo ed esplosioni. La fluidità della telecamera, cruciale per la consapevolezza spaziale di Naoe, non è mai stata un problema.
Nonostante l’ottimo lavoro di ottimizzazione, anche noi abbiamo incontrato qualche crash durante le nostre sessioni di gioco – non 20 crash in un’ora, come qualcuno ha scritto sul web, ma è capitato. Sebbene non siano frequenti al punto da rovinare l’esperienza, è un dettaglio da tenere presente. Questa ambizione tecnica si riflette nel ricco design del mondo aperto; correre attraverso la campagna del Kansai, con il vento che solleva detriti e le foglie che si muovono realisticamente, è un’esperienza davvero suggestiva. I cambiamenti stagionali contribuiscono ulteriormente allo splendore naturale, creando biomi in continua evoluzione.
La versione per Switch 2 supporta anche i controlli touch per l’interazione con i menu e il costruttore della base, ma purtroppo mancano i controlli tramite mouse. Al di là degli alti e bassi tecnici nel passaggio a Switch 2, Assassin’s Creed Shadows rimane un’esperienza godibile e una boccata d’aria fresca per la serie. Ed è il capolavoro che serviva per rilanciare la compagnia e la serie, giusto? No, ma non era difficile aspettarselo.

Review Overview
Riassunto
Assassin's Creed: Shadows è un buon titolo, che riesce a sistemare alcuni problemi di Valhalla... ma incapace di riscrivere davvero una formula che sembrava già stanca al suo secondo capitolo (Odyssey). Nonostante ciò, pur non essendo un'esperienza memorabile, il mondo di gioco è vasto e interessante visivamente, e le ore di gioco sono tantissime: se siete grandi fan di queste esperienze, sarete accontentati. Su Switch 2, inoltre, è un bel vedere.
Pro
Un gioco immenso (e su vari elementi, migliore di Valhalla) Protagonisti interessanti Centinaia di ore di contenutiContro
Su Switch 2 qualche limite di troppo e crash La struttura delle missioni secondarie è la solita da 20 anni- Giudizio complessivo8
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