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[Recensione] WandaVision 1×09 – Finale della serie

Dopo due mesi dal debutto, WandaVision arriva alla sua degna, epica conclusione. La prima serie TV targata Marvel Studios, e primo grande prodotto originale per Disney+ dopo l’apprezzatissima The Mandalorian, saluta gli spettatori e i fan del MCU con un episodio che fonde le caratteristiche peculiari della serie con lo spirito dell’universo cinematografico che tutti noi conosciamo, in un mix perfetto di azione ed emozioni.

La Westview creata da Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen) è arrivata a un punto di rottura. Agatha Harkness (Kathryn Hahn), che ha già svelato le sue vere intenzioni, è pronta a scatenare la sua magia e la sua follia sulla città, per riuscire a compiere quello che ha sempre cercato di ottenere. In tutto questo, sullo sfondo, c’è altro che si fa sempre più vicino. Lo SWORD, pronto a scatenare il suo Visione Bianco (Paul Bettany) appena rianimato grazie alla magia di Wanda; Monica Rambeau (Teyonah Parris), in compagnia del finto Pietro Maximoff (Evan Peters); i figli della coppia più in voga di Westview, Billy e Tommy; e così via. Tutti i nodi vengono al pettine, tutta la magia del chaos viene sprigionata. Eppure, un pizzico, o forse più, di delusione vi pervaderà.

Chiariamoci, Finale della Serie, ultimo episodio della prima (e probabilmente unica) stagione di WandaVision, è un episodio tecnicamente eccellente, sul quale non si può contestare alcunché. La serie aveva già dimostrato in precedenza di ritrovarsi al di sopra dei prodotti televisivi a cui siamo abituati, e di avvicinare sempre di più il concetto di miniserie cinematografica per il piccolo schermo – il budget di WandaVision, in effetti, è di circa 25 milioni di dollari a episodio, che significa più di 200 milioni per l’intera serie. Con il nono e ultimo appuntamento, e gli imponenti fisici scontri (sì, al plurale) che ci aspettavamo, i Marvel Studios ribadiscono ancora una volta che WandaVision è parte di un universo che nasce e morirà al cinema, o comunque in una forma che non vuole allontanarsi dal modo di raccontare e mostrare del grande schermo. Tanti, tantissimi e spettacolari effetti speciali, così come tanti e importanti momenti, ricchi di emozioni e riflessioni. Ogni pezzo, o quasi, torna al suo posto, nonostante la serie faccia di tutto per stuzzicare i fan in attesa dei futuri film e prodotti TV dei Marvel Studios, specie con le due scene post-crediti che sono rigorosamente da guardare.

Eppure, dicevamo, un pizzico di delusione ci sarà. Inevitabilmente, ci sarà. Ma non per colpa della serie, no. Quello che rischia di rovinare parte dell’esperienza che rappresenta il finale di serie è l’elevatissimo carico di aspettative cresciuto a dismisura puntata dopo puntata, con i fan che si sono scervellati tra le più fantasiose e talvolta improbabili teorie riguardanti Westview e i suoi abitanti. Ultron, Mephisto, il Multiverso, Monica Rambeau, lo SWORD, il dottor Strange, il Darkhold gli X-Men, Pietro Maximoff, i Fantastici 4, i figli di Wanda. Si è parlato persino dell’insetto sulle tende dell’abitazione di Agnes. Nelle ultime settimane, anche sulle nostre pagine, ne abbiamo lette e scritte di tutti i colori di WandaVision, tra teorie più o meno fondate, collegamenti insperati e desiderati. Il gran finale della serie risponde, nel bene o nel male, questo dovrete deciderlo voi, a tutte queste domande.

Con occhio critico, forse il più grande difetto di WandaVision è stato quello di voler strizzare un po’ troppo l’occhio allo spettatore, di lasciarlo sognare in grande invece di tenerlo maggiormente adeso alla “realtà”, per quanto reale possa definirsi la bolla di Westview – o anomalia Maximoff. Si conclude così la prima serie TV della storia dei Marvel Studios e del MCU, un prodotto certamente coraggioso e che ha saputo osare. Meno del previsto, a dire il vero, per certi aspetti. Una serie che ha spiccato il volo, ma che è rimasta molto distante dal Sole per paura, forse, di bruciarsi. Ma è anche vero che buona parte delle aspettative sono tutte frutto del pubblico, e che soprattutto il MCU ha ancora molto da raccontare…

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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